Dagli albori di Internet all’avvento dei social media, dalla realtà aumentata all’intelligenza artificiale, ogni innovazione ha portato l’essere umano a interrogarsi sulla natura e sull’impatto delle grandi trasformazioni. Dietro ogni domanda c’è il bisogno di conoscere quell’intreccio multiforme di emozioni e sentimenti che distingue l’uomo dalle macchine e genera risposte che possono spaziare dalla paura dell’ignoto all’entusiasmo verso le nuove opportunità. Trae origine da questi presupposti la serie <a href="https://arte.sky.it/video/techemotion-701378" target="_blank">Tech.Emotion </a><a href="https://arte.sky.it/video/techemotion-701378" target="_blank">‒ Empower Human Potential</a>, al via su Sky Arte lunedì 18 ottobre, ambientata in un luogo che più di altri ha saputo guidare il cambiamento in epoche lontane e vicine: l’Italia. È nella terra di Leonardo da Vinci, Guglielmo Marconi, Adriano Olivetti ed Enzo Ferrari che da secoli passione, creatività, ingegno ed emozioni si mescolano con innovazione, ricerca, ingegneria e tecnologia. La serie parte dunque dall’Italia e dalle sue eccellenze per esplorare una nuova dimensione del vivere e del fare impresa, dove l’essere umano con le sue emozioni e le sue passioni aggiunge valore ai processi di innovazione tecnologica e li guida verso una direzione più etica e sostenibile. Gli interpreti di questo viaggio sono straordinari leader, campioni sportivi, pensatori e imprenditori provenienti da tutto il mondo che entrano in connessione con l’Italia per costruire dialoghi sui temi chiave del Made in Italy e dell’economia globale, oltre che per accendere un faro su quello straordinario potenziale che l’Italia deve ancora mettere a frutto. Temi come turismo e ospitalità, moda e design, bioeconomia e sostenibilità, manifattura e ingegneria, cultura e istruzione tracciano la strada per una conversazione che ‒ puntata dopo puntata ‒ si allarga a una nuova idea di capitalismo umanistico in cui tecnologia ed emozioni si fondono per sviluppare al massimo il potenziale umano. La creazione sorprendente del migliore chef al mondo, le note di una sinfonia che sbocciano dai movimenti di un direttore d’orchestra, le proiezioni dei nostri desideri mentre prenotiamo un viaggio dallo schermo di un computer. Ogni esperienza ispirata dal buon cibo, dalla musica e dalla voglia di conoscere nuovi mondi stimola i nostri cinque sensi e trova la sua quintessenza in quell’energia inspiegabile che ci tocca nel profondo, nutre la nostra curiosità e ci fa vivere lo stupore dell’inaspettato. A tracciare la rotta in The Quintessence of Experience, il primo episodio della serie, in onda su Sky Arte lunedì 18 ottobre, ci sono uno dei più prestigiosi ambasciatori della cucina moderna italiana, una giovane direttrice d’orchestra e un’imprenditrice cosmopolita: le voci di Massimo Bottura, Beatrice Venezi e Ruzwana Bashir si uniscono per disegnare un inedito concetto di esperienza, in cui le innovazioni creative e gli strumenti digitali amplificano le emozioni e le opportunità.

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Tutta la storia dell'amicizia tra Picasso e Giacometti

Sono ben cinque le candeline che il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/09/paesi-bassi-apre-il-museo-voorlinden" target="_blank">Museum Voorlinden </a>di Wassenaar (nei Paesi Bassi) ha recentemente spento. Per celebrare quest’importante ricorrenza, il museo olandese ha inaugurato una mostra da non perdere, che mette in dialogo due tra gli artisti più influenti del secolo scorso: <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-10-ottobre-alberto-giacometti-stanley-tucci" target="_blank">Alberto Giacometti</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/picasso-scoperta-dipinto-nudo-oxia-palus" target="_blank">Pablo Picasso</a>. Protagonisti indiscussi del Novecento, i due, nell’arco della loro vita, non hanno condiviso soltanto la passione per l’arte ma anche una profonda amicizia.
 <h2>LA MOSTRA SU PABLO PICASSO E ALBERTO GIACOMETTI</h2>
Inaugurata il 16 ottobre, Picasso-Giacometti propone un affascinante confronto tra i due celebri artisti. Originariamente presentata al Musée National Picasso-Paris nel 2016, l’esposizione ha poi toccato il Fire Station di Doha (in Qatar) l’anno successivo per raggiungere infine la città di Wassenaar. Realizzata in collaborazione con lo stesso Musée national Picasso-Paris e la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/06/mostra-alberto-giacometti-antico-egitto-parigi" target="_blank">Fondation Giacometti</a>, la rassegna è la prima grande mostra olandese dedicata a questa coppia incredibile. Attraverso un percorso espositivo cronologico e tematico, il pubblico può ammirare opere pittoriche e scultoree che mettono in risalto le somiglianze tra i due autori. Introdotta dai ritratti – uno per ciascuno – firmati da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/05/finding-dora-maar-libro" target="_blank">Dora Maar</a>, l’esposizione affianca lavori estremamente delicati (come il picassiano Paul en Arlequin, del 1924) che ben contrastano con un approccio più netto e sperimentale insito in opere quali Tête de femme (Flora Mayo) – realizzata da Giacometti nel 1926 –, o L’Ombre, quadro che Pablo Picasso dipinse nel 1953.
<h2>L’AMICIZIA TRA GIACOMETTI E PICASSO </h2>
Nonostante la differenza di età di venti anni, i due riuscirono a sviluppare un legame speciale nato dall’apprezzamento delle rispettive ricerche artistiche. Dal loro primo incontro, avvenuto all’inizio degli anni Trenta del Novecento, Picasso e Giacometti non hanno mai smesso di condividere idee e riflessioni sull'arte. Ebbero modo di esplorare entrambi il Surrealismo e si confrontarono, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, sul ritorno a un certo realismo. Proprio in quel periodo la pratica di ambedue iniziò a prendere una piega nuova, che ha contribuito alla creazione di inedite soluzioni formali.
[Immagine in apertura: Alberto Giacometti, Homme (Apollon), 1929. Fondation Giacometti © Succession Alberto Giacometti]

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