“Un documentario su <a href="https://arte.sky.it/news/morte-piera-degli-esposti-teatro-cinema" target="_blank">Piera Degli Esposti </a>nasce dalla volontà di raccontare, in modo inedito e creativo, la vita e il percorso di una delle attrici più amate e anticonvenzionali che sia il cinema che il teatro italiano abbiano mai conosciuto. Un viaggio all’interno della sua vita segreta, cercando di far comprendere la difficoltà, gli scandali, gli affetti, le gioie e le malinconie di un’attrice che fin da bambina ha dovuto vivere e affrontare situazioni drammatiche ma anche dense di passioni, che hanno contribuito a formare la sua complessa personalità indomabile”. Con queste parole il regista Peter Marcias commenta Tutte le storie di Piera, il documentario da lui diretto in onda su Sky Arte venerdì 29 ottobre. Un itinerario per immagini che ripercorre l’esistenza dell’attrice scomparsa il 14 agosto 2021, indiscutibile pilastro del cinema e del teatro italiani.

Segui su Sky Arte La storia di Piera Degli Esposti

La storia di Piera Degli Esposti | Sky Arte

David Lynch omaggiato con una retrospettiva e una mostra a Bologna

Tutte le novità dell'annuale festival calabrese di cortometraggi

I luoghi mistici d’Italia sul grande schermo

La colossale opera di eL Seed in Nepal che sostiene l'emancipazione femmminile

Ha lavorato nelle favelas di Rio di Janeiro, nella "zona cuscinetto" al confine fra Corea del Nord e Corea del Sud, negli slums di Cape Town, nel cuore della cosiddetta "Garbage City" a Il Cairo. In ciascuno di questi luoghi, così come all'Institut du Monde Arabe di Parigi e al Louvre Abu Dhabi, l'artista franco-tunisino <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/arabia-saudita-mostra-arte-contemporanea-desert-x" target="_blank">eL Seed</a> ha adottato come propria cifra stilistica la calligrafia araba, reputandola un potentissimo (e poetico) strumento per costruire ponti fra le persone, a qualsiasi latitudine. Un proposito perseguito anche di recente in Nepal, dove ha ultimato la colossale installazione Like Her, dichiaratamente legata al tema dell'emancipazione femminile e alla volontà di fare luce sulla forza che le donne dimostrano anche nelle circostanze più sfidanti. <h2>EL SEED E L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE</h2> Estesa per oltre 170 metri di lunghezza, l'opera si sviluppa su metà dei tetti del villaggio nepalese di Giranchaur, situato a tre ore dalla capitale Kathmandu. Un chilometro e mezzo di tessuto è stato utilizzato per realizzare una sorta di "maxi drappeggio" che unisce le coperture delle abitazioni; ispirandosi ai costumi tradizionali locali, eL Seed ha selezionati i colori con cui sono state realizzate le porzioni dipinte dell'opera. I riferimenti all'universo femminile non si limitano però alla dimensione del "simbolico omaggio". Per Like Her l'artista è stato infatti affiancato da un team di dodici donne di Giranchaur, che con il loro fattivo impegno hanno reso possibile la locale ricostruzione post-sisma. In seguito al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/11/nepal-dopo-terremoto-riparte-scuola" target="_blank">drammatico terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito il Nepal il 25 aprile 2015</a>, causando inestimabili danni al patrimonio edilizio, provocando frane e valanghe nella catena dell'Himalaya e uccidendo quasi 9.000 persone, sono state proprio le abitanti del villaggio a rimboccarsi le maniche per assicurare di nuovo a tutti un riparo sicuro. Venuto a conoscenza di questa esemplare storia di tenacia e impegno durante un viaggio nel Paese, nel marzo scorso, eL Seed ha concepito un intervento che fosse in grado di far riflettere sul ruolo imprescindibile delle donne all'interno delle comunità.<h2>EL SEED RACCONTA LA SUA INSTALLAZIONE IN NEPAL</h2> Visibile nella sua interezza da una prospettiva a volo d'uccello, Like Her è in realtà anche diffusa fra i vicoli del villaggio; fino alla sua progressiva dissoluzione, che avverrà inevitabilmente con lo scorrere del tempo, l'installazione sarà vista e "vissuta" dai residenti, giorno per giorno. Collega infatti una casa all'altra e, nello stesso tempo, connette la storia di ogni donna a quella di un'altra, amplificandone le voci e le esperienze. "Credo che gli artisti abbiano una grande responsabilità sociale nell'ispirare, accendere e implementare il cambiamento. 'Like Her' intende far crescere le donne di questa remota comunità, che è stata devastata dal terremoto del 2015, portare alla luce i problemi che affrontano loro così come le donne di tutto il mondo, e condividere storie di saggezza, forza e resilienza". <h2>UN MESSAGGIO UNIVERSALE</h2> Ciascuna delle partecipanti al progetto è stata retribuita per il suo lavoro e l'esecuzione dell'installazione è stata concordata con la comunità locale. Le strutture in bambù utilizzate per l'allestimento, a conclusione dell'opera, resteranno in "eredità" al villaggio e saranno utilizzate per le impalcature e nell'edilizia. Come per ogni opera di eL Seed, anche in questo caso è stato riprodotto un messaggio calligrafico, ovvero “There is nothing between us, nothing at all. Your eyes have tears, just like my own”. Le parole raffigurate appartengono a Yogmaya Neupane: scomparsa nel 1941, è stata una delle prime attiviste del Nepal ed è considerata un'icona nella lotta per l'uguaglianza di genere e la giustizia sociale. [Immagine in apertura: eL Seed, Like Her, 2021. Courtesy of eL Seed]

Segui su Sky Arte La colossale opera di eL Seed in Nepal che sostiene l'emancipazione femmminile

La colossale opera di eL Seed in Nepal che sostiene l'emancipazione femmminile | Sky Arte

La pittura "tormentata" di Edvard Munch arriva a Roma

In mostra a Treviso le visioni tridimensionali di Jeff Robb

La guida animata per orientarsi nel mercato dell'arte