Patti Smith e Bill Viola presto a Roma per una rassegna tutta da scoprire

Oltre 100 eventi e più di 600 artisti: sono questi i numeri che caratterizzano la prima edizione di Riemergere, la manifestazione che animerà la città di Roma fino al prossimo 29 giugno. Concepita da EUR Culture per Roma, sotto la direzione artistica di Oscar Pizzo, la rassegna vedrà alternarsi concerti, proiezioni cinematografiche, mostre e conferenze per un periodo ininterrotto di circa dieci mesi e trasformerà luoghi iconici come il Palazzo dei Congressi, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/inaugurata-a-roma-la-nuvola-di-fuksas" target="_blank">La Nuvola di Fuksas</a>, nonché l’intero complesso urbanistico dell'EUR in un nuovo polo della cultura capitolina. Come ha affermato lo stesso Pizzo: “L’obiettivo sarà di passare da EUR oggetto a EUR soggetto di cultura, sia nel rapporto sinergico con le Istituzioni culturali romane e nazionali che, ancor più importante, nell’immaginario cittadino, modiﬁcando il senso comune verso un quartiere percepito come luogo elitario e lontano”.<h2>IL PROGRAMMA DI RIEMERGERE</h2> Inaugurato ieri, 15 settembre, presso il Palazzo dei Congressi – con la proiezione di uno speciale progetto visivo realizzato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/tra-disegno-e-animazione-linimitabile-stile-di-gianluigi-toccafondo" target="_blank">Gianluigi Toccafondo</a> –, il ricco programma di Riemergere darà spazio a figure di spicco del mondo della cultura nazionale e non, tra le quali la celebre Orchestra di Piazza Vittorio (28 settembre), la scultrice <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/scultura-janet-echelman-florida" target="_blank">Janet Echelman</a> (autrice dell'imponente installazione esposta nel foyer della Nuvola dal 18 novembre all'8 dicembre) e il regista teatrale Romeo Castellucci, invitato a trasformare La Nuvola, dal 10 al 13 aprile, nel palco ideale per il nuovo allestimento del suo spettacolo Passione. Grande attesa, invece, per due mostri sacri della scena artistica e musicale contemporanea. Stiamo parlando della rockstar <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/capodanno-streaming-patti-smith-anne-imhof" target="_blank">Patti Smith</a> (il cui concerto, data unica italiana, è previsto per il 10 ottobre) e <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-31-luglio-bill-viola" target="_blank">Bill Viola</a> con la sua opera Emergence, in mostra dal 19 marzo al 5 aprile, che celebra il tema universale della rinascita. [Immagine in apertura: Patti Smith. Courtesy GDG Press]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

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Ad Amsterdam il monumento per ricordare le vittime dell'Olocausto

Un nuovo monumento si aggiungerà presto alla già notevole lista di luoghi storici e culturali che contraddistinguono la città di Amsterdam, con l'obiettivo di far riflettere su uno dei capitoli più tristi della storia contemporanea. Stiamo parlando del National Holocaust Names Memorial (Nationaal Holocaust Namenmonument Nederland), il memoriale nazionale in ricordo delle vittime dell'Olocausto. <h2>IL PROGETTO DELLO STUDIO LIBESKIND</h2> Pronto a essere ufficialmente inaugurato alla presenza delle autorità il prossimo 19 settembre, il monumento sorgerà sulla Weesperstraat del quartiere ebraico, non distante dall'Ermitage Museum (filiale dell'<a href="https://arte.sky.it/news/documentario-ermitage-nastro-argento" target="_blank">omonimo museo di San Pietroburgo</a>) e da ulteriori istituzioni particolarmente importanti per la comunità ebraica locale (come il Jewish Historical Museum e la sinagoga portoghese). <a name="firstHeading"></a>Autore di questa emozionante architettura è il noto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/linstallazione-di-daniel-libeskind-per-il-memoriale-di-auschwitz" target="_blank">Studio Libeskind</a>, leader globale nell'ambito della progettazione, già apprezzato per aver realizzato il Jewish Museum di Berlino, il National Holocaust Monument di Ottawa e il London Metropolitan University's Graduate Centre (tra gli altri). <h2>UN LUOGO PER LA MEMORIA</h2> Sviluppato su una superficie di circa 1700 metri quadrati, il monumento sarà strutturato in quattro “volumi” ispirati alle forme dell'espressione ebraica “in memoria di”. Disposte in maniera da creare una serie di percorsi interni aperti al passaggio del pubblico, le quattro sezioni saranno composte da una serie di pareti formate da 102mila mattoni: un numero non casuale, perché equivale a quello delle vittime olandesi (ebrei, rom e sinti) uccise dalla Germania nazista. Per tali ragioni, ognuno dei mattoni riporterà nome, cognome, età e data di nascita di coloro che hanno perso la vita nel corso della Seconda Guerra Mondiale: l'obiettivo è quello di tenere viva la memoria dei defunti, donando ai famigliari delle persone che non hanno ricevuto una degna sepoltura un luogo dove riflettere, contemplare e pregare. Altri mille mattoni saranno inoltre lasciati senza alcuna iscrizione, in maniera da consentire l'eventuale aggiunta di ulteriori nomi da parte delle famiglie olandesi.<h2>TRA PASSATO E FUTURO</h2> Così come già per altre opere progettate dallo studio guidato da Daniel Libeskind (a sua volta figlio di una coppia di ebrei polacchi sopravvissuti all'Olocausto), il National Holocaust Names Memorial si contraddistinguerà per la forte connotazione geometrica delle forme. Realizzato in sinergia con lo studio olandese Rijnboutt, il memoriale sarà infatti caratterizzato da una serie di "passerelle" in acciaio disposte nella sua parte più alta. Un espediente per mettere in dialogo passato, presente e futuro, anche attraverso l'incontro di materiali e forme apparentemente contrastanti. [Immagine in apertura: National Holocaust Names Memorial © Kees Hummel]

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