Musicisti di tutto il mondo uniti contro il cambiamento climatico

Che il nostro Pianeta stia attraversando una fase estremamente critica per fortuna non è più un segreto, ma la sola presa di coscienza, per cambiare realmente le cose, non basta. Per tentare di modificare le nostre abitudini quotidiane, lanciando dei messaggi di sensibilizzazione sull’argomento, è nato Undercurrent, un innovativo progetto multimediale che chiama a raccolta più di 40 artisti e musicisti intenazionali per la creazione di esperienze immersive atte a coinvolgere il pubblico in prima persona. Concepito dagli imprenditori musicali Steve Milton e Brett Volker, con l’intento di offrire un’esperienza musicale unica e all’avanguardia, <a href="https://undercurrent.world/" target="_blank">Undercurrent </a>prenderà forma in un evento audiovisivo dal vivo, che aprirà i battenti il 9 settembre a New York, mettendo in risalto i temi connessi alle urgenze ambientali del nostro tempo. <h2>L’EVENTO IMMERSIVO DI UNDERCURRENT</h2> Sostenuto da organizzazioni non profit internazionali quali Kiss the Ground, Ocean Conservancy e Global Forest Generation, Undercurrent inaugurerà presto a Brooklyn con un evento immersivo nel quale saranno presentate delle installazioni multimediali realizzate da musicisti quali Grimes, Bon Iver, Actress e Aluna. In uno spazio di oltre 60mila metri quadrati, lo spettatore sarà invitato a scoprire tutta una serie di nozioni utili a fronteggiare la crisi climatica. L’evento live di Undercurrent sarà fruibile dal 9 al 26 settembre 2021. [Immagine in apertura: Jayda G. Photo Keith Kaselampao]

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La call per musicisti dedicata a Lucio Dalla

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Il "weekend perduto" di John Lennon e May Pang

La mostra che fa riflettere sulla felicità

Quali sono i passi da compiere per il raggiungimento della felicità? A questa domanda il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/berna-mostra-pittura-svizzera/" target="_blank">Kunstmuseum di Berna</a> prova a dare una risposta organizzando un’importante mostra che mette in relazione le problematiche del nostro tempo con la concezione della vita secondo gli usi e i costumi dell’epoca barocca. The Way to Happiness. The Bern Tablet of Cebes and Baroque Imagery è infatti il titolo scelto dai curatori Annette Kranen e Urte Krass per questa esposizione che, dal 3 settembre fino al prossimo 28 novembre, accompagnerà il pubblico alla scoperta degli ideali e dei valori della vita borghese del XVII secolo. Una società, caratterizzata da forti contraddizioni, nella quale il gusto per l’eccesso si scontra con l’attuazione di rigide norme e convenzioni sociali: un esempio su tutti, il regolamento in merito ad abiti e accessori, pubblicato nel 1628, che stabiliva perfino l'altezza del Brämi-Kappe, il copricapo in pelliccia. Grazie a un percorso espositivo suddiviso in tre sezioni principali, lo spettatore sarà invitato dapprima a scoprire la cultura materiale dell'alta società bernese per poi contemplare allegorie e personificazioni dei vizi e delle virtù che gli esseri umani sono destinati a incontrare nella loro vita. L’ultima sala, oltre a riunire imponenti dipinti che rimandano a valori universali come la saggezza e la conoscenza, custodisce il cuore pulsante dell’intera mostra. <h2>LA MONUMENTALE TAVOLA DI CEBETE</h2> Protagonista assoluta è infatti la monumentale Tavola di Cebete, un’opera ampia oltre tre metri dipinta nel 1633 dal pittore e cartografo svizzero Joseph Plepp. Basato su un’incisione su rame dell’artista olandese Hendrick Goltzius (che a sua volta si rifà a un testo classico attribuito al filosofo greco Cebete), il capolavoro del maestro bernese si compone di oltre 200 figure, collocate in uno spazio distinto in tre momenti ben precisi, per indicare il cammino dell'uomo verso la felicità. Secondo l’artista è solo percorrendo un sentiero costellato di vizi e tentazioni che la ragione e l’educazione possono condurre il tormentato animo umano alla conoscenza di ciò che è veramente importante. La Tavola di Cebete sarà presentata per la prima volta nel suo contesto storico-culturale insieme all’allestimento di stampe, disegni e dipinti dell’epoca provenienti sempre dalla collezione del Kunstmuseum. Tra le altre opere presenti in mostra ricordiamo La tentazione di Sant’Antonio (1518-20) del pittore Niklaus Manuel, la macabra copia della allegoria ispirata alla riflessione sulla Vanitas di Jacopo Ligozzi ed eseguita da un artista sconosciuto e diverse nature morte sempre di Joseph Plepp. [Immagine in apertura: Joseph Plepp. Die Berner Kebes-Tafel: eine hellenistische Wegleitung zum Heil, um/vers 1633. Öl auf Leinwand, 161,4 x 308,2 cm, Kunstmuseum Bern, Staat Bern, Geschenk Karl von Büren, Bern]

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