In Florida la biblioteca e centro eventi di Adjaye Associates

<p>​A cinque anni dall'apertura dello Smithsonian National Museum of African American History and Culture (NMAAHC), inaugurato a Washington D.C. nel 2016 e salutato dal <em>New York Times</em> come l'"<em>Evento culturale dell'anno</em>", lo studio guidato dall'architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/tra-architettura-e-memoria-la-mostra-di-david-adjaye-al-design-museum-di-londra" target="_blank">David Adjaye</a> ha ultimato un altro importante edificio a carattere culturale, questa volta in Florida. Aperto al pubblico il mese scorso, con una cerimonia ufficiale alla quale ha preso parte anche il progettista ghanese naturalizzato britannico, il nuovo Winter Park Library & Events Center costituisce un tassello fondamentale del programma di rilancio del parco intitolato a Martin Luther King Jr. nella città di Winter Park, capoluogo della contea di Orange. Promossa dall'amministrazione locale, la costruzione del complesso era finalizzata alla nascita di un nuovo punto di riferimento cittadino, in grado di favorire l'aggregazione sociale e la crescita intellettuale della comunità locale, in un'ottica di armoniosa connessione con il contesto tropicale circostante.</p><h2>LA NUOVA ARCHITETTURA FIRMATA DA DAVID ADJAYE</h2> <p>Concepito come un "micro-villaggio" di tre padiglioni, ciascuno con funzioni e dimensioni distinte ma con un comune linguaggio formale (come l'adozione del cemento pigmentato rosa per ogni struttura e il ricorso all'arco come elemento ricorrente), l'edificio occupa l'angolo nord-ovest del Martin Luther King, Jr. Park. In coerenza con i principi della progettazione biofilica, massima è stata l'attenzione destinata al tema della sostenibilità (con misure ad hoc per la gestione delle acque piovane e l'orientamento solare); varie le strategie passive previste, ad esempio allo scopo di garantire adeguata luce naturale negli spazi interni, riducendo il calore e l'umidità in entrata durante la stagione calda. Dal punto di vista funzionale, la struttura dispone di una biblioteca su due livelli, caratterizzata da un open space pensato per rendere i suoi spazi accessibili a un pubblico eterogeneo per età e competenze. Nel volume occupato dalla biblioteca, il più grande del complesso, sono presenti aree interattive per bambini e ragazzi, un auditorium, un centro per l'imprenditorialità e spazi per la formazione continua, oltre alle più tradizionali sale di lettura. Flessibilità è la parola chiave del centro eventi, dotato di sale per eventi e di una terrazza panoramica che offre ampie vedute sul lago del parco. </p><h2>LA CARRIERA DI SIR DAVID ADJAYE</h2> <p>Il completamento del Winter Park Library & Events Center è avvenuto in un anno da ricordare per l'architetto Adjaye. Fondatore nel 2000 dello studio Adjaye Associates, attualmente presente con i propri uffici a Londra, New York e Accra, proprio nel 2021 il progettista ha ricevuto la Royal Gold Medal, il più importante riconoscimento britannico assegnato dal <a href="https://arte.sky.it/news/Balkrishna-Doshi-Royal-Gold-Medal-2022" target="_blank">RIBA - Royal Institute of British Architects </a>a frequenza annuale, ottenuto per la capacità della sua architettura di unire culture e continenti, con soluzioni che mettono d'accordo le esigenze delle comunità e dei contesti, sempre senza eludere la questione climatica. Attivo in tutto il mondo, nel 2022 lo studio dovrebbe concludere l'attesissimo The Abrahamic Family House, l'ambizioso complesso interreligioso in costruzione ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. </p>
<p>[Immagine in apertura: Photos by Dror Baldinger. Courtesy of Adjaye Associates]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

A Madrid la mostra sul lato "ingannevole" della pittura

<p>Da sempre gli artisti si interrogano sulle modalità attraverso le quali ridurre al minimo le distanze fra la realtà e la rappresentazione pittorica. Non stupisce quindi che un genere come il trompe l'oeil abbia riscosso un incredibile successo soprattutto in epoca rinascimentale e barocca, quando gli artisti si cimentavano nell'impresa di ingannare l'occhio dello spettatore, convincendolo di trovarsi di fronte a uno scampolo di realtà anziché a una raffigurazione ottenuta per mezzo di colori e linee stesi su un supporto.</p> <p>La mostra <em>Hyperreal. The Art of Trompe l’Oeil</em>, in programma dal 16 marzo al 22 maggio 2022 tra le sale del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid, intende far luce su un genere artistico che combina espedienti prospettici e percettivi per sorprendere lo sguardo con veri e propri "tranelli" ottici. Datate fra il Quattrocento e il secolo scorso, le opere in mostra a Madrid seguiranno un ordine tematico piuttosto che cronologico, per sottolineare la persistenza del trompe l'oeil come genere, oltre i limiti dei secoli e degli stili.</p>
<p><h2>L'ARTE DEL TROMPE L’OEIL IN MOSTRA A MADRID</h2></p>
<p>Suddiviso in sezioni, il percorso espositivo includerà i soggetti cari agli appassionati del trompe l'oeil, che ricorrevano a finte cornici, finestre e punti di vista volutamente artificiosi per destabilizzare l'osservatore e guidarlo poi per mano in un mondo ingannevole eppure in apparenza coerente e "reale". Un gioco visivo che non mancherà di coinvolgere anche il pubblico contemporaneo, riaffermando ancora una volta la magia del trompe l'oeil e la sua intramontabile attualità.</p>
<p><h2>IL PROGRAMMA 2022 DEL MUSEO NAZIONALE THYSSEN-BORNEMISZA</h2></p>
<p>Tra le mostre che animeranno il programma espositivo 2022 del museo spagnolo spicca il dialogo tra <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-2022-moda" target="_blank">Picasso e Chanel</a>, protagonisti della rassegna in arrivo a ottobre, mentre a giugno sarà la volta di Alex Katz, artista americano precursore della Pop Art. Infine spazio alla creatività contemporanea grazie alla collaborazione con Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (TBA21): stavolta i riflettori saranno puntati sulle installazioni di Ragnar Kjartansson e Himali Singh Soin.   [Immagine in apertura: Samuel van Hoogstraten, <em>Trompe l'Oeil Still Life</em>, 1666-78.  Oil on canvas, 63 x 79 cm. © Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle]</p>

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