Alice Guy-Blaché, regista rivoluzionaria

Ritmato dalla voce narrante di Jodie Foster, Be Natural: la storia mai raccontata di Alice Guy-Blaché, in onda su Sky Arte venerdì 30 settembre, è il documentario dedicato alla prima regista donna, Alice Guy-Blaché, e incentrato sui capitoli della sua esistenza contraddistinti dalla fama e dal successo, prima dell’esclusione dall'industria che la cineasta contribuì a creare. 
Guy-Blaché iniziò la sua carriera come segretaria di Léon Gaumont e, a 23 anni, firmò la pellicola La Fée aux Choux, uno dei primi film narrativi mai realizzati. Dopo la sua carriera di regista alla Gaumont, tra il 1896 e il 1907, l’autrice raggiunse gli Stati Uniti, dove costruì e gestì il suo studio a Fort Lee, nel New Jersey.
Nell'arco della sua carriera, Alice Guy-Blaché ha scritto, prodotto o diretto mille film, di cui 150 con suoni sincronizzati durante l'era del cinema "silenzioso". La sua produzione include commedie, western e drammi, oltre a film ispirati ad argomenti rivoluzionari come abusi sui minori, immigrazione ed emancipazione femminile. È stata anche autrice del primo film narrativo di cui si ha memoria con un cast formato interamente da attori neri.
La regista del documentario, Pamela B. Green, ha dedicato più di otto anni di ricerca alla vera storia di Alice Guy-Blaché, scomparsa nel 1968, mettendo in evidenza non solo i suoi contributi pionieristici alla nascita del cinema, ma anche il suo successo come imprenditrice nei primi anni di produzione cinematografica. 
Green ha intervistato Patty Jenkins, Diablo Cody, Ben Kingsley, Geena Davis, Ava DuVernay, Michel Hazanavicius e Julie Delpy ‒ solo per citarne alcuni ‒, che hanno commentato le innovazioni introdotte da Guy-Blaché nel mondo della settima arte. Green ha recuperato rari filmati di interviste televisive e lunghe interviste audio che restituiscono un’immagine ancora più completa di una regista rivoluzionaria.

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Il corpo delle donne negli scatti di Letizia Battaglia

La Crumb Gallery di Firenze omaggia la grande fotografa palermitana Letizia Battaglia, <a href="https://arte.sky.it/news/morte-letizia-battaglia" target="_blank">recentemente scomparsa</a>, con la mostra <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografia-firenze-letizia-battaglia" target="_blank">Corpo di Donna. Edizione 2022</a>. Il progetto, riproponendo la collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia, accende i riflettori su <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/mostra-fotografia-donne-letizia-battaglia-firenze" target="_blank">una selezione delle foto di nudo femminile esposte presso la galleria fiorentina nel marzo 2020</a>, e inaugurerà il prossimo 30 settembre.<h2>IL CORPO FEMMINILE VISTO DA LETIZIA BATTAGLIA</h2> Si tratta di immagini in bianco e nero scattate dalla fotografa dagli anni Settanta al 2019, relative a un importante capitolo della vasta produzione della fotografa, dedicato al corpo delle donne e all'universo femminile. <a href="https://arte.sky.it/news/libro-letizia-battaglia" target="_blank">Letizia Battaglia</a>, conosciuta come la fotografa che sfidò la mafia, non è stata infatti impegnata solo nel crudo e realistico racconto della sua Sicilia ferita dalla criminalità organizzata, ma ha sempre posato il suo occhio – in modo complice, solidale e poetico – anche sulla vita della gente comune, in particolare su quella di donne e bambine.<h2>LA MOSTRA ALLA CRUMB GALLERY DI FIRENZE</h2> La mostra, che sarà aperta fino al 27 novembre prossimo – e che sarà accompagnata da una riedizione aggiornata del catalogo a cura di Rory Cappelli – rientra nella programmazione della <a href="https://arte.sky.it/news/florence-art-week-2022" target="_blank">Florence Art Week</a>, in particolare figura tra gli eventi off della quinta edizione del festival L’Eredità delle Donne. [Immagine in apertura: Letizia Battaglia, Nuda sulla neve, Utah. 2019. Courtesy Archivio Letizia Battaglia]

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