Apre in Finlandia un centro per la danza senza precedenti

<p>Per gli amanti della capitale finlandese la Kaapelitehda, conosciuta anche come Cable Factory, non ha probabilmente bisogno di presentazioni. Si tratta del più grande e versatile centro culturale dell'intero Paese scandinavo, sede di tre musei, di scuole d'arte, gallerie, teatri, ristoranti e punto di riferimento per la comunità creativa locale. Proprio in questo multiforme complesso sta per aprire un edificio senza precedenti per la città. È infatti ufficialmente partito il conto alla rovescia per l'inaugurazione della Dance House Helsinki (o Tanssin talo), la cui cerimonia di apertura è prevista per il prossimo 2 febbraio.</p><h2>IL NUOVO CENTRO PER LA DANZA DI HELSINKI</h2> <p>Progettata dagli studi JKMM Architects, che a Helsinki ha già firmato il nuovo centro per l'arte <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/amos-rex-helsinki" target="_blank">Amos Rex</a>, e ILO architects, la struttura opererà come piattaforma per tutte le diverse discipline della danza, sia a livello professionale che amatoriale, oltre a ospitare spettacoli dal vivo e performance. Una volta entrata in attività, sarà uno dei pochi edifici al mondo esclusivamente concepiti per la danza e, come tale, sarà in grado di rispondere adeguatamente a tutte le esigenze proprie di questa arte. Nonostante sia ovunque riconosciuta l'importanza del benessere fisico e dell'attività sportiva, e sia noto il contributo offerto dalla danza in questo senso, non sono molte le città ad aver scelto di dotarsi di architetture dedicate esclusivamente a tale pratica. Una tendenza che Helsinki proverà a suo modo a invertire, puntando su un edificio ad hoc e su un palinsesto culturale che, già per il primo anno di apertura, si preannuncia di alto profilo e di respiro internazionale.</p><h2>UN EDIFICIO PER LA DANZA ISPIRATO ALLA DANZA</h2>  <p>La Dance House Helsinki occupa una dismessa sede industriale all'interno della Cable Factory, risalente agli anni Quaranta del Novecento. L'architettura del centro trae esplicitamente ispirazione dalla danza stessa: i progettisti hanno adottato un lessico legato ai concetti di leggerezza e pesantezza, così da generare continue variazioni a livello di finiture, materiali e texture, senza rinunciare all'estetica industriale propria del contesto di inserimento. Due i teatri interni: l'imponente Erkko Hall, la sala principale di Tanssin talo, con 700 posti a sedere; l'innovativa Pannu Hall, che, pur disponendo di una capienza pari a 235 posti, riflette la storia industriale di Cable Factory e dispone di tecnologie all'avanguardia. L'apertura del centro arriva nel decennale di Helsinki World Design Capital 2012, un evento la cui eco continua a propagarsi ovunque nella vivace capitale. Oltre all'imminente apertura di questa nuova destinazione, il 2022 si è aperto con l'avvio della ristrutturazione della Finlandia Hall, la celebre sala da concerti progettata da<a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-23-novembre-alvar-aino-aalto" target="_blank"> Alvar Aalto</a>, fra le icone architettoniche cittadine; di recente, infine, è stata anche annunciata la realizzazione del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/helsinki-museo-architettura-design" target="_blank">Museum of Finnish Architecture e il Design Museum</a>.</p> <p>[Immagine in apertura: JKMM – Tanssin talo. Photo © Hannu Rytky] </p>

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Tutta la modernità dell'architettura di Milano in un libro

<p>Dalla <a href="https://arte.sky.it/foto/festival-socotra-fondazione-feltrinelli-milano" target="_blank">Fondazione Feltrinelli</a>, progettata da Herzog & de Meuron nel quartiere di Porta Volta, al Campus Bocconi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/tokyo-lo-studio-sanaa-firma-il-sumida-hokusai-museum" target="_blank">SANAA</a>, passando per gli ormai iconici edifici progettati nel corso del Novecento da riconosciuti maestri dell'architettura italiana, fra cui <a href="https://arte.sky.it/news/gio-ponti-libro-architettura-design" target="_blank">Gio Ponti</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/09/ricordando-vico-magistretti-designer-del-made-in-italy" target="_blank">Vico Magistretti</a>: le pagine di <em>Milano Moderna. Architettura, arte e città 1947-2021 </em>restituiscono con pienezza gli esiti formali che hanno reso il capoluogo lombardo una delle più interessanti (e stratificate) destinazioni architettoniche europee. Portato in libreria da 24 ORE Cultura,sul finire dello scorso anno, il poderoso volume scritto da Fulvio Irace – ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano e autorevole studioso di questa disciplina – attualizza l'omonima pubblicazione di Federico Motta Editore del 1996, oggi non più reperibile.</p><h2>ARCHITETTURA E ARTE A MILANO DAL DOPOGUERRA A OGGI </h2> <p>Il nuovo libro, infatti, amplia la portata del precedente <em>Milano Moderna </em>sommando alla ricerca sull’architettura della ricostruzione nella città del secondo dopoguerra un'analisi degli scenari più recenti che stanno contribuendo (non senza pareri discordanti) a ridefinire l'identità urbana meneghina. Di conseguenza lo sguardo dell'autore si estende anche sull'inizio del nuovo millennio, cui è riservata la parte conclusiva del volume e un compendio fotografico aggiornato. Molti i temi presi in esame nei sette capitoli, a partire dall'urgenza di rispondere alla pressione abitativa alla fine della guerra, che ispirò tipologie abitative peculiari. È questo il caso del "condominio milanese", con il quale si misurarono generazioni di progettisti – fra loro, Asnago & Vender, Ponti e Magistretti –, costruttori e, non da ultimi, artisti di assoluto rilievo, come Fontana e Pomodoro.</p><h2>LE FOTOGRAFIE CHE RACCONTANO LA MILANO MODERNA</h2> <p>A essere analizzati da <em>Milano Moderna. Architettura, arte e città 1947-2021</em>  sono anche gli interventi di rigenerazione urbana che si susseguirono a partire dagli anni Settanta, portando alla definizione di nuove centralità; si arriva quindi agli esiti più recenti, dovuti anche all'intervento di protagonisti dell'architettura internazionale. Ai testi di Irace sono associate immagini riprodotte in grande formato, anche d'archivio. A realizzarle sia maestri come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-catania-fotografia-gabriele-basilico" target="_blank">Gabriele Basilico</a> e Paolo Rosselli, scelti per documentare la sezione "moderna", sia autori contemporanei fra cui Marco Introini, Filippo Romano e <a href="https://arte.sky.it/foto/giorni-come-stanze-libro-emilia-giorni-lockdown-italia" target="_blank">Giovanna Silva</a>. </p> <p>[Immagine in apertura: Porta Nuova-Varesine, veduta lungo viale della Liberazione. In primo piano, Kohn Pedersen Fox Associates, torre Diamante. Sullo sfondo le torri Solaria e Aria di Bernardo FortBrescia e Laurinda Spear (Arquitectonica). Foto F. Romano]</p>

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