All'asta l'iconica chitarra (e i disegni) di Kurt Cobain

<p>È un bottino di oggetti d'inestimabile valore per ogni appassionato della musica dei <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/nirvana-bleach-ristampa-cassetta" target="_blank">Nirvana</a> quello pronto a essere battuto all'asta il prossimo 20 maggio, nel corso dell'evento <em>Music Icons</em> organizzato da Julien's Auctions. L'appuntamento è nella sede di Beverly Hills dell'iconico Hard Rock Cafe. È qui che diverse decine di oggetti un tempo appartenuti a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/kurt-cobain-mostra-firenze-fotografia" target="_blank">Kurt Cobain</a> saranno offerti al migliore offerente, promettendo di raggiungere cifre inedite per questo tipo di mercato (nonostante le sempre più frequenti <a href="https://arte.sky.it/news/amy-winehouse-asta-beverly-hills" target="_blank">aste dedicate ai big della musica del passato</a>).  </p>
<p><h2>LA CHITARRA DI KURT COBAIN</h2> <p>A catturare le attenzioni dei collezionisti sarà soprattutto la chitarra con impugnatura mancina suonata dal leader della band all'interno del leggendario video di <em>Smells Like Teen Spirit</em>. Lanciato in TV il 29 settembre del 1991 come singolo e brano di apertura dell'album <em>Nevermind,</em> il video vede Cobain, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-dave-grohl-foo-fighters" target="_blank">Dave Grohl </a>e Krist Novoselic esibirsi in mezzo a una folla di adolescenti. Un inno alla ribellione che ha come protagonista lo stesso cantante e musicista, al centro della scena con la sua Fender Mustang di colore blu.</p> <p>Conservato per dodici anni nella collezione del MoPOP Museum of Pop Culture di Seattle, lo strumento sarà messo in vendita per una cifra tra i 600mila e gli 800mila dollari.  </p>
<p><h2>GLI ALTRI CIMELI ALL'ASTA</h2> <p>Ma la chitarra non è l'unico cimelio in listino. Ad accompagnarla ci sono infatti una folta lista di lotti di straordinario valore. Tra questi la vecchia automobile di Cobain: una Dodge Dart azzurra del 1965 soprannominata “Baby Blue”, utilizzata dal cantante e ancora provvista di targhe originali e documenti che ne attestano la proprietà dello stesso Cobain e della compagna <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/07/film-kurt-cobain-courtney-love-dice-si" target="_blank">Courtney Love</a>. Venduta successivamente alla sorella dell'artista, Kim Cobain, l'automobile potrebbe raggiungere una cifra intorno al mezzo milione di dollari.  </p>
<p><h2>LO SCOPO BENEFICO DELL'INIZIATIVA</h2> <p>All'asta saranno battuti anche pass, biglietti aerei, disegni originali (come il ritratto caricaturale di Michael Jackson firmato da Cobain) e l'imperdibile skateboard dedicato alla band <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-29-settembre-iron-maiden" target="_blank">Iron Maiden</a> (sul quale spicca l'immagine della mascotte Eddie, dipinta da Kurt nel 1985). Molti di questi oggetti saranno resi disponibili anche come <a href="https://preview.arte.sky.it/news/jeff-koons-nft-luna" target="_blank">NFT</a>. Una parte del ricavato, infine, sarà devoluto a <em>Kicking The Stigma</em>, l'evento benefico pensato per sensibilizzare la popolazione americana sul tema dei disturbi e delle malattie mentali.</p> <p>[Immagine in apertura: Credit Julien's Auctions]</p>

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Sacro e profano nell'architettura di Mario Botta

<p>Per la settima edizione del ciclo <em>NATURE</em>, il <a href="https://arte.sky.it/news/maxxi-roma-concorso-architettura">MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo</a> ha invitato il maestro dell’architettura internazionale <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/architettura-milano-teatro-scala-mario-botta">Mario Botta</a> a progettare un’installazione site specific capace di sintetizzare, tridimensionalmente, la propria poetica architettonica. La Galleria Gian Ferrari, fino al 4 settembre 2022, ospita così la mostra <em>MARIO BOTTA. SACRO E PROFANO</em> curata da Margherita Guccione e Pippo Ciorra; a costituirla sono scenografiche e pregiate riproduzioni lignee, a varie scale, di progetti realizzati dall’architetto svizzero nel corso della sua carriera.</p><h2>L'ARCHITETTURA DI MARIO BOTTA IN MOSTRA AL MAXXI</h2> <p>L’idea di sintetizzare la ricerca architettonica di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/larchitettura-ha-il-suo-teatro-firmato-da-mario-botta-a-mendrisio">Botta</a> nella dualità sacro/profano è declinata in due modi: come logica suddivisione degli edifici da lui progettati, divisi a seconda della loro funzione e destinazione d’uso tra luoghi sacri e spazi indirizzati all’uso civile; e come pretesto per indagare concetti chiave dell’architettura e del progettare. Secondo Botta, la dimensione sacrale è già insita nell’architettura: risiede, ad esempio, nel rapporto tra luce e ombra, pieni e vuoti, trasparenza e materia, gravità e leggerezza. “<em>Costruire è di per sé un atto sacro, è un’azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura; la storia dell’architettura è la storia di queste trasformazioni. Il bisogno che spinge l’uomo a confrontarsi con la dimensione dell’infinito è una necessità primordiale nella ricerca della bellezza che sempre ha accompagnato l’uomo nella costruzione del proprio spazio di vita</em>”, afferma l'architetto.</p><h2>I PROGETTI DI MARIO BOTTA ESPOSTI A ROMA</h2> <p>La coinvolgente installazione vede a rappresentanza del tema del “sacro” una serie di edifici di culto progettati in tutto il mondo da Botta. Tra i suoi primi approcci con la dimensione sacrale spicca la Chiesa di San Giovanni Battista a Mogno, in Svizzera, visibile in mostra attraverso una riproduzione in scala 1:2 dell’abside. C’è poi la Chiesa di San Rocco a Sambuceto, in Abruzzo, appena ultimata, la Cattedrale della Resurrezione a Évry, in Francia, la suggestiva Cappella di Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, la Sinagoga Cymbalista e il Centro dell’eredità ebraica di Tel Aviv, la Chiesa di San Carlino sul Lungolago di Lugano e quella del Santo Volto a Torino. Il tema del “profano” è invece espresso in mostra da quattro progetti: due poli museali quali il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antonio-canova-mart-rovereto">MART di Rovereto</a> e lo statunitense Museo Bechtler di Charlotte, il ristorante svizzero Fiore di Pietra realizzato sul Monte Generoso a un’altitudine di oltre 1.700 metri e, infine, il suggestivo Centro termale Fortyseven di Baden, anch'esso in Svizzera.</p> <p>[Immagine in apertura: Allestimento della mostra al MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo <em>Nature. MARIO BOTTA SACRO E PROFANO</em>. Credit: Enrico Cano]</p>

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