Il bando per aggiudicarsi una residenza d'artista a Firenze

<p>Con il conto alla rovescia per la fine del 2022 ufficialmente iniziato, è tempo di avviare la pianificazione dell'imminente 2023. E un'opportunità da non farsi scappare è quella promossa da <a href="https://arte.sky.it/news/residenze-firenze-murate-art-district" target="_blank">MAD Murate Art District</a> (nell'immagine in apertura), il centro civico di produzione per l’arte contemporanea di <a href="https://arte.sky.it/news/florence-art-week-2022" target="_blank">Firenze</a> che ha aperto un nuovo bando per residenze d'arte presso la propria sede. Un luogo già di per sé particolarissimo, non solo perché situato a due passi dai principali monumentali del capoluogo toscano, ovvero nel cuore dello storico quartiere di Santa Croce. Gli spazi che dal 15 gennaio prossimo accoglieranno gli artisti vincitori del bando sono stati infatti a lungo destinati alla clausura e più di recente, dal 1883 al 1985, alla reclusione. A partire dal 2014 si sono quindi aperti ai linguaggi dell'arte contemporanea, riscrivendo il destino di questo articolato complesso.</p><h2>IL BANDO PER RESIDENZE D'ARTISTA ALLE MURATE DI FIRENZE</h2> <p>Fino alle ore 12 del 20 dicembre 2022 artisti visivi e performativi, registi, sound artist, musicisti, designer e architetti (in formazione individuale o collettiva, purché maggiorenni) potranno presentare la domanda. In questo modo concorreranno all'assegnazione degli studi d’artista di MAD nei quali dedicarsi alla produzione dei propri lavori. Il bando prevede un contributo di 5mila euro che, sulla base delle scelte della commissione incaricata di selezionare gli autori, potrà essere attribuito a un unico progetto oppure distribuito su più progetti. Per prendere parte alla selezione è necessario predisporre tutta la documentazione richiesta dal <a href="https://www.murateartdistrict.it/" target="_blank">bando</a>. Oltre al requisito dell'età, è necessario essere un professionista dell’arte o dello spettacolo e candidare un progetto inedito.</p><h2>ARTE CONTEMPORANEA AL MAD MURATE ART DISTRICT</h2></p>
<p>Il nuovo ciclo di residenze d’artista di <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-superwomen-lediesis-firenze" target="_blank">MAD Murate Art District</a>, sviluppato in collaborazione con la Direzione Cultura del Comune di Firenze, avrà quindi luogo dal 15 gennaio al 15 maggio 2023. Gli artisti prescelti si uniranno, almeno simbolicamente, agli oltre 2mila "colleghi" internazionali che dal 2016 sono stati accolti all'interno del MAD. Con la direzione artistica di Valentina Gensini, il polo fiorentino è infatti progressivamente divenuto un riferimento per la comunità artistica globale, proprio grazie alla possibilità di accedere a studi d’artista per periodi di durata variabile. Oltre a questa sempre più identitaria attività, MAD Murate Art District ospita con regolarità <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-firenze-jacopo-baboni-schilingi-sogni" target="_blank">mostre temporanee</a>, incontri, approfondimenti critici, performance, workshop e progetti di arte pubblica, fra cui il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/06/riva-terzo-giardino-opera-arte-pubblica-lungo-larno-a-firenze" target="_blank">Terzo Giardino</a>, oltre a iniziative concepite per stimolare il coinvolgimento attivo della comunità locale.<strong></strong></p>

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Il libro su Audrey Hepburn a trent'anni dalla scomparsa

<p>In un’epoca in cui la femminilità aveva la sua dea in <a href="https://arte.sky.it/news/libro-marilyn-monroe" target="_blank">Marilyn Monroe</a>, <a href="https://www.google.com/search?q=Audrey+Hepburn+sky+arte&oq=Audrey+Hepburn+sky+arte&aqs=chrome..69i57j69i60.1974j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8" target="_blank">Audrey Hepburn</a> si impose con il suo fisico minuto e un sorriso disarmante. Una “antidiva”, dunque, che alle stravaganze e ai vizi hollywoodiani preferì uno stile apparentemente semplice, discreto e poco appariscente. A quasi trent'anni dalla scomparsa (avvenuta il 20 gennaio 1993), la celebre attrice britannica è al centro di un nuovo racconto biografico: un libro che ne ripercorre l'esistenza, accendendo i riflettori su una figura che ha saputo condurre una vita intensa senza mai perdere la sua vera identità.  </p>
<p><h2>LO STILE SENZA TEMPO DI AUDREY HEPBURN  </h2> <p>Autrice della pubblicazione è Chiara Pasqualetti Johnson, già nota per il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/coco-chanel-moda-libro-fotografia" target="_blank">precedente bestseller su Coco Chanel</a>. Dato alle stampe da White Star, e pubblicato contemporaneamente in sei edizioni internazionali, il volume – dal titolo <em>Audrey. Una vita, uno stile </em>(nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – è un omaggio alla leggendaria protagonista di <em>Colazione da Tiffany</em>. Modello di riferimento per intere generazioni, la donna è qui raccontata attraverso una scrittura leggera e scorrevole, che mette in risalto le qualità soprattutto umane di questa star.</p> <p>“<em>Audrey Hepburn ha impersonato fin dal suo debutto un mix irresistibile di candore e charme. Ma dietro tanto successo c’era una montagna di lavoro, impegno e dedizione. Donne favolose come Audrey non esistono per caso, o per un colpo di fortuna. Benché nata in una famiglia agiata e cresciuta in un ambiente cosmopolita, era stata privata di un’infanzia felice dalle ristrettezze della guerra. Sognava di diventare ballerina, ma trovò la sua strada nel cinema, impersonando ruoli indimenticabili, come Holly Golightly in 'Colazione da Tiffany', la principessa Anna di 'Vacanze Romane', Eliza in 'My Fair Lady'</em>”, scrive l’autrice nella prefazione.  </p>
<p><h2>AUDREY HEPBURN OLTRE IL CINEMA</h2> <p>Ad accompagnare la narrazione e la scansione di eventi legati alla sua biografia sono inoltre i centocinquanta splendidi ritratti firmati dai più celebri fotografi della storia: si tratta di fotografie scattate sul set durante la produzione dei film, e rare istantanee che ritraggono l'attrice nei momenti di intimità. Stanca delle luci della ribalta, la Hepburn si ritirerà infatti dallo spettacolo a soli quarant'anni, per dedicarsi alla famiglia e ai figli. Nella seconda parte della sua esistenza, lontana dai riflettori, l'attrice diventerà ambasciatrice dell'Unicef, spendendo le sue ultime energie per aiutare  i bambini meno fortunati del mondo.</p> <p>“<em>Audrey Hepburn era stata condannata dal suo stesso successo a impersonare un modello ideale da imitare e da ammirare, tanto che per molto tempo è stato vietato ricordare (o immaginare) cosa si nascondeva dietro il suo sorriso luminoso. Sotto quell’apparente serenità, in realtà era molto vulnerabile. La ferita provocata dall’abbandono di suo padre, quando era appena una bambina, non si era mai rimarginata, lasciandole un’immensa sete d’amore che contribuirà a fare di lei quel mito di delicata fragilità di cui tutti finivano per innamorarsi</em>”, conclude l’autrice, sottolineando le sfumature più nascoste di una figura popolare come poche nella storia del cinema.</p>

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