In Calabria il festival di fotografia che valorizza il territorio

Tutto pronto per l'inaugurazione di Fiumefreddo Photo Festival, il <a href="https://www.fiumefreddophotofestival.it/en/home-eng/" target="_blank">primo festival diffuso di fotografia in Calabria</a>. Un evento ambizioso, che nasce con l'intento di dare nuova linfa a uno dei borghi più evocativi della regione, trasformandolo per tutta l'estate in una meta imprescindibile per gli amanti dell'arte dello scatto. Promossa dall'associazione Pensiero Paesaggio, la rassegna – la cui direzione progettuale e organizzativa è affidata a Anna Francesca Catalano, con la curatela di Teodora Malavenda – accenderà infatti i riflettori sul suggestivo Comune di Fiumefreddo Bruzio, occupandone stradine e palazzi storici con mostre, installazioni a cielo aperto, proiezioni, talk e workshop. 
<h2>GLI ARTISTI IN MOSTRA</h2> Protagonisti della rassegna saranno i sette artisti, chiamati a far rivivere con le loro opere alcuni dei luoghi più affascinanti della località in provincia di Cosenza. Tra questi Fabian Albertini (presente in cartellone con la serie di fotografie Controlled Lives), Alex Urso (che negli spazi dell'Ex Caserma presenterà il progetto Past Continuous), Misha Vallejo e Bianca Maldini (quest'ultima vincitrice del <a href="https://arte.sky.it/news/call-fotografia-fiumefreddo-festival" target="_blank">contest rivolto ai giovani fotografi</a>, pronta al debutto nella sede del Castello della Valle). A riflettere sui temi del presente e sui problemi che affliggono il nostro mondo saranno inoltre le fotografie di Gabriele Cecconi e Giacomo d’Orlando, specificamente rivolte alla sfera ambientale e alla conflittuale relazione tra uomo e natura. 
<h2>IL TEMA DI FIUMEFREDDO PHOTO FESTIVAL</h2> Lo sguardo al nostro tempo, d'altronde, è alla base della stessa kermesse, che nasce proprio con l'intento di riflettere sugli ultimi due anni vissuti in balìa degli eventi e dell’incertezza, scegliendo la fotografia come strumento di indagine intorno al tema MIDWAY: between past and future. Un concept che vuole accendere i riflettori in maniera poetica ed emozionale, sulle “turbolenze” politiche e sociali cui siamo stati sottoposti nel recente passato e nel presente. “Il festival unisce una vocazione fortemente internazionale a un profondo radicamento territoriale, con uno sguardo rivolto a indagare l’immagine attraverso l’incontro e la ricerca sul campo, con esposizioni, installazioni e proiezioni pensate per interagire col tessuto urbano e sociale in modo fortemente dinamico”, hanno commentato Anna Francesca Catalano e Teodora Malavenda, direttrice e curatrice della rassegna (in programma dal 29 luglio al 10 settembre). “'Fiumefreddo Photo Festival' vuole essere uno sguardo sul mondo che si apre nel cuore del Mezzogiorno d’Italia, la Calabria”. 
[Immagine in apertura: © Misha Vallejo]

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Approfondisce la storia della Land Art la pellicola Troublemakers, in onda su Sky Arte domenica 31 luglio. Nella cornice delle tumultuose atmosfere di fine anni Sessanta e inizio Settanta, il film di James Crump narra le vicende di un gruppo di artisti outsider di New York che hanno cercato di superare i limiti della pittura e della scultura realizzando opere in scala monumentale nel deserto americano, dimostrando grande coraggio e lungimiranza.
Il documentario include filmati rari e interviste che svelano le vite e le carriere di artisti leggendari come Robert Smithson, Walter De Maria e Michael Heizer, autori di interventi che non potevano essere esposti in galleria e che mettevano in luce tutte le contraddizioni del sistema dell’arte in un’epoca dominata dal conflitto in Vietnam, dall’incertezza politica dettata dalla Guerra Fredda e dalle previsioni di un futuro tutt’altro che roseo.
Grazie alle prime immagini della Terra prodotte dalla NASA, a finire sotto la lente era anche il rapporto con il nostro pianeta, visto dagli esponenti della Land Art come uno spazio su cui agire, dando forma a nuove esperienze visive e di fruizione.
La natura è protagonista dell’opera, a volte anche in maniera conflittuale, inducendo gli artisti e il pubblico a riflettere sui fragili equilibri che contraddistinguono, ieri come oggi, il legame tra uomo e ambiente.
California, Nevada, New Mexico e Utah sono lo sfondo del racconto filmico di Crump, che conduce gli spettatori in un viaggio difficile da dimenticare.

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