La call rivolta ai giovani professionisti del cinema per valorizzare il territorio laziale

<p>Da sei anni il progetto Castello Errante porta innovazione nel settore cinematografico e dell’audiovisivo, oltre a promuovere i <a href="https://arte.sky.it/news/borghi-vacanze-pasqua" target="_blank">borghi </a>della Regione Lazio attraverso una residenza internazionale rivolta a studenti di cinema e maestranze provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2022 della residenza si svolgerà in autunno, sia in modalità online che in presenza, nel borgo di Santa Severa, situato nel comune di Santa Marinella, in provincia di Roma.</p> <h2>LA CALL 2022 DI CASTELLO ERRANTE</h2> <p>La <a href="http://www.castelloerranteresidenza.it/call/" target="_blank">call</a>, aperta fino al 10 agosto 2022, è indirizzata a studenti di cinema e giovani professionisti under 35 provenienti dall’Italia e dall’America Latina con lo scopo di realizzare tre diversi prodotti audiovisivi: un corto documentario, un corto di finzione e uno spot. Il progetto prevede un intenso apprendimento teorico, pratico ed esperienziale in un contesto lontano dalle grandi città. Le opere filmiche realizzate saranno poi promosse all’interno di festival appartenenti alla rete di Castello Errante e in eventi che prevedono sezioni in concorso dedicate al cortometraggio.</p> <h2>COME CANDIDARSI ALLA RESIDENZA DI CASTELLO ERRANTE </h2> <p>I ruoli per i quali si può presentare la candidatura sono: regista del corto di finzione, regista del documentario, assistente alla regia, direttore/direttrice della fotografia, 1° assistente camera, direttore/direttrice del suono, scenografo/a, costumista, montatore/montatrice ed esperto di post-produzione. Un’importante novità riguarda la sceneggiatura del cortometraggio di finzione: per la prima volta la tematica è libera e le proposte potranno essere presentate da autori e autrici di nazionalità italiana e anche provenienti dai Paesi del Centro e Sud America.  [Immagine in apertura: Santa Severa. Courtesy Castello Errante Residenza]</p>

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo

I dipinti di Louise Bourgeois al MET di New York

<p>Al Metropolitan Museum of Art di New York ha inaugurato la mostra <em>Louise Bourgeois: Paintings</em> dedicata a un capitolo meno noto, ma profondamente significativo, della storia artistica di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-dipinti-sculture-louise-bourgeois" target="_blank">Louise Bourgeois</a>, scomparsa nel 2010 e conosciuta soprattutto come scultrice. La rassegna fa quindi luce sulle sperimentazioni pittoriche messe a punto dall’artista prima di dedicarsi, dalla fine degli anni Quaranta in poi, a una produzione perlopiù scultorea.</p> <h2>LOUISE BOURGEOIS PITTRICE A NEW YORK</h2> <p><a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/01/louise-bourgeois-la-donna-opera-darte" target="_blank">Louise Bourgeois</a> si formò come artista a Parigi, sua città di origine, ma nel 1938, a 27 anni, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si trasferì a New York. Fu proprio con l’arrivo nella Grande Mela che l’artista si dedicò intensamente alla pittura: <em>“Anche se sono francese, non riesco a pensare che uno di questi quadri venga dipinto in Francia. Ognuno di loro è americano, di New York. Amo questa città, il suo aspetto nitido, il suo cielo, i suoi edifici, e la sua atmosfera crudele e romantica</em>”, diceva.</p> <p>La grandezza di questo corpus di opere pittoriche sta nell’essere già caratterizzato da uno stile maturo. In tutti i dipinti sono infatti rintracciabili temi e motivi, come quello della casa e del corpo, che la Bourgeois continuerà a esplorare e sviluppare nel corso di tutta la sua brillante carriera. </p> <h2>LE OPERE DI LOUISE BOURGEOIS IN MOSTRA AL MET</h2> <p>La mostra, allestita al MET fino al 7 agosto 2022, comprende, tra gli altri, i primissimi dipinti newyorkesi come <em>The Runaway Girl</em> del 1938 e <em>Confrérie </em>del 1940 circa, una selezione di opere astratte a olio realizzate tra il 1942 e il 1944 e un gruppo di dipinti successivi che anticipano il suo passaggio al lavoro plastico.  [Immagine in apertura: Louise Bourgeois, <em>Roof Song</em>, 1946-48 ca.. Oil on canvas. Unframed 53.3 × 78.7 cm. Private collection]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

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