Il mazzo di carte che aiuta a ritrovare i capolavori scomparsi

<p>Con l’intento di continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica su opere d’arte scomparse, la Monuments Men Foundation for the Preservation of Art lancia un mazzo di carte da gioco chiamato <em>MOST WANTED ART™</em> e dedicato proprio ai beni artistici andati perduti durante la Seconda Guerra Mondiale. La Fondazione offre ricompense fino a 25mila dollari in cambio di informazioni utili al loro recupero.</p> <h2>LE CARTE DA GIOCO DELLA MONUMENTS MEN FOUNDATION</h2> <p>Ispirato da un'idea di Kevin McGlone, amministratore della Fondazione, il mazzo comprende cinquantadue opere d'arte e due set di fotografie storiche relativi a opere di inestimabile valore confiscate dai nazisti e da Adolf Hitler. Per mettere a punto il mazzo di carte e fornire tutte le informazioni legate alla scomparsa di ciascuna delle opere raffigurate, la Fondazione ha collaborato con i legittimi proprietari di questi oggetti, con istituzioni museali di tutto il mondo e con le forze dell’ordine. “<em>È un giorno di grande orgoglio per la nostra Fondazione</em>”, ha affermato la presidente Anna Bottinelli al momento della presentazione del mazzo di carte da gioco: “<em>Dopo quasi due anni di lavoro, siamo lieti di avere un nuovo ed entusiasmante strumento che ci aiuti a recuperare le opere d'arte scomparse</em> (…) <em>Spero che questa maggiore visibilità incentivi coloro che posseggono tali oggetti a contattare la Fondazione per restituirli ai legittimi proprietari</em>”.</p> <h2>LA STORIA DEI MONUMENTS MEN AND WOMEN</h2> <p>La Monuments Men Foundation for the Preservation of Art è un'organizzazione non profit fondata nel 2007 da Robert M. Edsel che si dedica al ritrovamento e alla restituzione ai legittimi proprietari di opere d’arte andate perdute durante la Seconda Guerra Mondiale. L’organizzazione internazionale vuole cioè proseguire quanto iniziato dal programma <em>Monuments, Fine Arts and Archives</em> (MFAA), nato proprio durante il secondo conflitto mondiale per proteggere beni di prestigio artistico e culturale nelle zone di guerra. I componenti del programma, noti come i leggendari <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/03/una-mostra-per-khaled-asaad-e-gli-eroici-monuments-men" target="_blank">Monuments Men and Women</a>, erano circa 345 civili, uomini e donne, tra curatori, storici dell’arte, architetti e direttori di musei provenienti da 14 nazioni del mondo.  [Immagine in apertura: <em>MOST WANTED ART™</em>, credit Monuments Men Foundation]</p>

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Le incredibili decorazioni parietali di Palazzo Te a Mantova

<p>È la mostra intitolata<em> Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa </em>a inaugurare la stagione espositiva 2022 di Fondazione Palazzo Te, dedicata allo "stile di vita" della corte dei Gonzaga nella <a href="https://arte.sky.it/news/mantova-biennale-fotografia-femminile" target="_blank">Mantova </a>rinascimentale. Fino al 26 giugno 2022, la rassegna, a cura di Augusto Morari, propone un inedito viaggio alla scoperta di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2013/06/mantova-larte-contemporanea-a-palazzo-te" target="_blank">Palazzo Te</a>, immaginandone gli allestimenti cinquecenteschi, tra sfavillante decorativismo pittorico e pregiati rivestimenti parietali come i corami.</p> <h2>I CORAMI DI CORTE A MANTOVA</h2> <p>I corami sono preziosi apparati decorativi in cuoio che nel <a href="https://arte.sky.it/news/davinciface-software-rinascimento" target="_blank">Rinascimento</a> adornavano gli interni dei palazzi delle corti europee più in vista. Si tratta di opere artigianali lavorate a mano con motivi dal gusto orientale ed esotico. Dovevano assolvere, essenzialmente, due funzioni: una più scenica e ornamentale ‒ di ostentazione della ricchezza della casata ‒ e una più pratica ‒ per isolare le pareti interne dei palazzi. I Gonzaga, nel lungo periodo della loro reggenza ‒ come testimoniato da lettere e documenti d’archivio ‒ per arredare le loro residenze, e in particolare Palazzo Te, commissionarono corami ai centri più rinomati di lavorazione delle pelli: Napoli, Roma, Bologna, Ferrara e soprattutto Venezia.</p> <h2>LA MOSTRA SUI SONTUOSI MANUFATTI DEI GONZAGA</h2> <p>L’esposizione si sviluppa in sette sezioni e raccoglie oltre venticinque corami e manufatti in cuoio, molti dei quali esposti per la prima volta. Riunisce, inoltre, una selezione di opere come raffinati tessuti del XIV e XV secolo caratterizzati da motivi esotici e disegni fantasiosi ispirati alla natura in prestito da collezioni private e musei italiani e stranieri tra cui il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-venezia-oro-fabrizio-plessi-museo-correr" target="_blank">Museo Correr</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/la-fotografia-di-brigitte-niedermair-approda-a-venezia" target="_blank">Palazzo Mocenigo</a> a Venezia, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/architettura-restauro-palazzo-madama-torino" target="_blank">Palazzo Madama</a> a Torino, Stibbert e Mozzi Bardini di Firenze, l’Archivio di Stato di Mantova e il Museumslandschaft Hessen di Kassel. All’interno degli spazi della mostra, per illustrare la dettagliata tecnica di lavorazione degli arredi parietali in cuoio, è allestita anche un’autentica bottega di un maestro “auripellario”. </p> <p>[Immagine in apertura: <em>Paliotto argentato e dorato in cuoio con al centro stemma cardinalizio</em>. Prima metà del XVII secolo, cuoio dorato e argentato e a fondo rosso, 95 x 163 cm, Firenze, Museo Stibbert © Domingie Serge Alain]</p>

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