Il nuovo festival torinese dedicato alla fotografia contemporanea

Con la direzione artistica di Laura Tosa e all’interno di Paratissima e di Torino Photo Days, nasce <a href="https://paratissima.it/liquida-photo-festival/" target="_blank">Liquida Photofestival</a>: una inedita rassegna artistica per dar voce ai nuovi talenti della fotografia contemporanea. Il festival, in programma fino al 29 maggio presso gli spazi espositivi dell’ARTiglieria Con/temporary Art Center di Torino, ruota intorno al tema Look Beyond, un invito ad andare oltre, usando come bussola la fotografia. <h2>LIQUIDA PHOTOFESTIVAL A TORINO</h2> Il festival nasce in risposta a quella che il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman ha definito “modernità liquida”, in cui anche la fotografia, oggi divenuta un linguaggio espressivo familiare a tutti, assume caratteri fluidi e smisurati. Tutti, ormai, possiamo infatti definirci assidui produttori e consumatori di immagini e Liquida si pone proprio l’obiettivo di portare maggiore consapevolezza nella lettura di questi infiniti stimoli visivi, di promuovere i profili contemporanei più interessanti ed educare così lo sguardo alla complessa molteplicità dei punti di vista. <h2>LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL </h2> Il tema di questa prima edizione viene indagato e declinato attraverso workshop, eventi e vari progetti fotografici. Primo fra tutti la mostra collettiva Liquida Exhibition realizzata tramite una open call e allestita presso gli spazi delle Ex Scuderie. Liquida Grant, invece, è il premio che celebra dieci giovani talenti emergenti della fotografia contemporanea e l’interessante evento EdiTable vede le case editrici mettere a disposizione dei visitatori pubblicazioni legate allo specifico tema affrontato da questa prima edizione. Inoltre, Liquida rappresenterà, quest’anno, anche il Punto Off del Salone del Libro 2022, in calendario a Torino dal 19 al 23 maggio. [Immagine in apertura: © Angela Pietribiasi]

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

Il mondo dei bambini negli scatti di Steve McCurry

Alla scoperta del nuovo festival fotografico di Torino

Tutta l'architettura moderna di Londra in una mappa d'autore

Art Deco, <a href="https://arte.sky.it/news/mappa-londra-postmodern" target="_blank">postmodern</a>, brutalista e, da una manciata di giorni, anche moderna: prosegue il progetto di analisi e di studio dell'architettura londinese intrapreso dalla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/seoul-architettura-mappa" target="_blank">Blue Crow Media</a> con la pubblicazione di leggere e pratiche mappe cartacee. Alle <a href="https://bluecrowmedia.com/collections/all" target="_blank">precedenti pubblicazioni</a>, fra cui Art Deco London Map, Brutalist London Map, Great Trees of London Map e London Underground Architecture & Design Map, si è infatti aggiunta la recente Modern London Map, che combina i testi descrittivi redatti dall'autore, specializzato in architettura, Robin Wilson con le fotografie appositamente realizzate da Nigel Green.<h2>LA MAPPA DELL'ARCHITETTURA MODERNA DI LONDRA</h2> Celebrati, trascurati, iconici o sconosciuti, gli edifici raccolti nella nuova mappa documentano le forme che ha assunto l'architettura moderna nel fertile contesto londinese. Tre, in particolare, i decenni presi in esame: gli oltre cinquanta edifici selezionati sono stati infatti costruiti nella capitale inglese nell'intervallo temporale compreso fra il 1930 e il 1960. Nel suo testo introduttivo, Robin Wilson sottolinea la "diversità di espressione" che la mappa mette in evidenza; nello stesso tempo presenta questo ricco periodo dell'architettura britannica come l'artefice di "uno shock esplosivo all'ordine previsto degli stili architettonici storici" e come la manifestazione di "una visione utopica dello spazio, della società e dell'estetica". <h2>OLTRE 50 ESEMPI DI ARCHITETTURA MODERNA LONDINESE</h2> Offendo ai lettori una "bussola" per identificare gli esempi di architettura moderna presenti a Londra, la mappa rappresenta un'opportunità per progettare tour tematici, capaci di svelare aspetti inediti o meno conosciuti della stratificata identità architettonica locale. Fra i punti salienti della mappa non mancano le architetture cult della Londra moderna, come la Royal Festival Hall, l'Isokon Building e le case a terrazza di Ernö Goldfinger, a Hampstead. Con l'obiettivo di ridefinire la reputazione degli edifici moderni sottovalutati, la pubblicazione include anche opere meno note oltre la cerchia degli specialisti, fra cui alcuni progetti degli architetti Walter Segal e di Cyril Mardall-Sjöström. Parallelamente, accende i riflettori anche su architetture "fragili" e a rischio, in un'ottica di valorizzazione e recupero. [Immagine in apertura: Alton West - LCC Architect s Dept - Blue Crow Media]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema