La musica dal vivo conquista le vette del Piemonte

Performance musicali di qualità e mete alpine di eccezionale bellezza: sono questi i due "ingredienti" che contribuiscono a includere Musica in Quota fra i più apprezzati appuntamenti della programmazione culturale estiva del Piemonte. Curato da sedici anni dall'Associazione Musica in Quota, il festival si terrà dal 19 giugno all'11 settembre 2022. A precedere i dodici concerti gratuiti sarà il live di presentazione della kermesse, in programma domenica 29 maggio, alle ore 17: nello storico Albergo a ridosso della Cascata del Toce, si esibiranno gli artisti del Quintetto Denner. <h2>IL FESTIVAL DI MUSICA SULLE VETTE DEL PIEMONTE</h2> Pur nell'eterogeneità dell'offerta musicale, dallo swing alle fisarmoniche, a "unificare" il calendario dei concerti è la cornice paesaggistica scelta: gli artisti, infatti, avranno l'opportunità di suonare ad altitudini comprese tra gli 800 e i 2.500 metri, tra le Alpi Piemontesi e i laghi Maggiore, di Mergozzo e d'Orta. Nella lista dei luoghi selezionati non mancano le novità: alle "sedi storiche" di Musica in Quota si uniscono nel 2022 nuovi alpeggi e pianori di montagna, raggiungibili anch'essi, come da tradizione, percorrendo in autonomia i sentieri escursionistici. Il pubblico potrà contare sulla presenza di guide alla partenza, che forniranno indicazioni e assistenza, oltre ad anticipare e illustrare le peculiarità dei singoli luoghi.<h2>I CONCERTI DI MUSICA IN QUOTA 2022</h2> Il Coro Mottarossa eseguirà il primo concerto di Musica in Quota 2022: sarà il solo a essere proposto al tramonto e si svolgerà il 19 giugno a Pian d'Arla, nel Parco Nazionale della Val Grande. La chiusura della rassegna è stata affidata all'Alma Saxophone Quartet, in concerto l'11 settembre sulla cima del Monte Camoscio. Da segnalare, fra gli altri live previsti, l'esibizione dell'Orchestra di fisarmoniche bellinzonesi (Il 17 luglio all'Alpe Lut, nella Val Grande) e quella del Trio Libertango (il 17 agosto) che vanta il "primato" della quota più alta di questa edizione: si terrà, infatti, sui pascoli di fronte al Rifugio CAI Città di Busto, a ben 2.480 metri di altitudine. [Immagine in apertura: Musica in quota, Alpe Loccia, 2021. Photo Marco Benedetto Cerini]

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L'opera d'arte immersiva che “aiuta” a sognare

Entrare, chiudere gli occhi e lasciarsi andare alle divagazioni della mente. Sono queste le premesse di Dreamachine, l'opera d'arte multisensoriale che invita il pubblico a scoprire il proprio inconscio. <a href="https://arte.sky.it/news/dreamachine-brion-gysin" target="_blank">Dopo aver suscitato non poca curiosità al suo annuncio nei mesi scorsi</a>, il progetto si prepara al debutto ufficiale. A partire dal 10 maggio, la “macchina dei sogni” sarà aperta al pubblico londinese, trasformando il Woolwich Public Market della capitale britannica in un luogo magico. Fino al prossimo 24 luglio, appassionati d'arte e psichedelia potranno infatti immergersi nelle ambientazioni oniriche create da quest'opera d'arte immersiva, lasciandosi attraversare dagli impulsi luminosi e sonori, adatti a stimolare visioni rilassanti. 
 <h2>LA STORIA DI DREAMACHINE</h2> Realizzata grazie alla collaborazione tra il collettivo Assemble (vincitore del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/vincitori-turner-prize" target="_blank">Turner Prize</a> nel 2015), il musicista e compositore inglese Jon Hopkins e una folta squadra di scienziati, filosofi, architetti ed esperti di nuove tecnologie e neuroscienze, Dreamachine trae ispirazione dall'avveniristico progetto ideato da Brion Gysin nel 1959. Pensata con l'idea di soppiantare definitivamente la televisione, regalando a ogni persona la possibilità di vivere un'esperienza cinematica nel soggiorno della propria abitazione, l'opera consisteva in un cilindro perforato posto su un giradischi e illuminato dall'interno. La rotazione della struttura permetteva alla luce di lampeggiare a una frequenza tra le otto e le tredici pulsazioni al secondo (ovvero il tasso di onde alfa prodotte dal cervello umano quando quest'ultimo si trova in stato di rilassamento e dormiveglia). Il lampeggiamento della Dreamachine consentiva in questo modo di avere delle vere e proprie visioni "proiettate" dietro le palpebre, dando a chi utilizzava la macchina l'impressione di sognare in maniera cosciente. 
<h2>IL “REMAKE” DI DREAMACHINE</h2> A sei decenni da quella creazione, la nuova versione di Dreamachine si presenta più estesa nelle dimensioni e immersiva. Nonostante le differenze tecniche, l'intenzione resta tuttavia la stessa: guidare il pubblico in un viaggio nella propria mente. Facendo riferimento agli studi di Gysin, la “nuova” Dreamachine nasce con l'obiettivo di condurre i fruitori in un universo onirico del tutto personale. Una volta accomodatosi su specifiche postazioni, e dopo aver chiuso gli occhi in stato di completo relax, ogni individuo è sottoposto a una serie di impulsi luminosi e sonori. L'intento, appunto, è accompagnare il pubblico in una dimensione parallela sognante, dove l'artista è lo stesso spettatore, capace di creare visioni straordinarie grazie agli stimoli forniti dal contesto. 
<h2>LE TAPPE DI DREAMACHINE</h2> Dopo l'esordio londinese, Dreamachine (che è stata realizzata nell'ambito del più ampio progetto UNBOXED: Creativity in the UK) sarà presentata anche a Cardiff, per poi fare tappa a Belfast (dal 25 luglio) e a Edimburgo (dove sarà ospite al Murrayfield Ice Rink a partire dal 13 agosto). 
[Immagine in apertura: Dreamachine. Photo by David Levene]

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