I fuochi d'artificio ecosostenibili dell'artista Daan Roosegaarde

<p>Davanti a un pianeta compromesso dalle cattive abitudini della società contemporanea, si cercano soluzioni alternative per proiettarsi verso un futuro più responsabile ed ecosostenibile. Ed è proprio con questo spirito che l’artista olandese<a href="https://arte.sky.it/news/daan-roosegaarde-stelle-citta" target="_blank"> Daan Roosegaarde</a> ha pensato a un nuovo modo di “festeggiare”, creando dei fuochi d’artificio del tutto eco-friendly. </p><h2>FUOCHI D'ARTIFICIO SOSTENIBILI</h2> <p>Esito della collaborazione tra Studio Roosegaarde, The Wellbeing Summit e Draiflessen Collection, la suggestiva performance <em>SPARK </em>andrà in scena a Bilbao dal 1° al 3 giugno prossimi, illuminando la volta celeste della città con una cascata di luci a forte impronta ecologica e rinsaldando la connessione tra essere umano e natura in maniera poetica. <em>S</em><em>PARK Bilbao</em>, infatti, “<em>evoca un senso di meraviglia tipico dell'infanzia capace di riconnettere le varie comunità</em>”, ha dichiarato Corinna Otto, direttrice della Draiflessen Collection e curatrice di The Wellbeing Summit.</p>
<p><h2>SPARK BILBAO: FESTEGGIARE CON RESPONSABILITÀ</h2></p>
<p>Combinando design e tecnologia, Daan Roosegaarde ha dato vita a migliaia di scintille biodegradabili racchiuse all’interno di una nuvola, la stessa che si muoverà nell’aria sospinta dal vento. Per questa performance Roosegaarde si è ispirato agli stormi di uccelli, alle lucciole e alle stelle. “'<em>SPARK Bilbao' è un luogo di meraviglia che mostra un modo alternativo e sostenibile per festeggiare insieme</em>".  [Immagine in apertura: <em>SPARK </em>by Roosegaarde. Photography by Roberto Conte]</p>

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Aprirà a Londra il primo museo LGBTQ+ del Regno Unito

<p>Era il gennaio 2011 quando nel cuore del Castro District di San Francisco apriva al pubblico il GLBT Historical Society Museum, il primo museo degli Stati Uniti dedicato alla storia e cultura di gay, lesbiche, bisessuali e transgender; oltre a mostre temporanee, che affrontano questioni chiave della società contemporanea, l'istituzione conserva e gestisce gli archivi della GLBT Historical Society. A più di dieci anni dalla sua inaugurazione e mentre si registra un rinnovato fermento all'interno della comunità LGBTQ+ internazionale, arriva la notizia che a Londra sta per entrare in attività un museo che si pone obiettivi analoghi. Accessibile gratuitamente, inclusivo nel senso più pieno del vocabolo, il primo museo LGBTQ+ del Regno Unito dovrebbe debuttare nella primavera 2022 nella capitale inglese. </p><h2>IL PRIMO MUSEO LGBTQ+ DEL REGNO UNITO</h2> <p>"<em>È ora che il Regno Unito abbia un museo LGBTQ+, per tutti</em>", ha dichiarato Joseph Galliano, ex editore di <em>Gay Times</em>, nonché direttore e co-fondatore di Queer Britain, l'organizzazione benefica in prima linea in questa iniziativa. Il progetto nasce con il dichiarato scopo di raccontare e celebrare storie, idee e persone, contribuendo così a una narrazione più ampia, completa ed esaustiva della società anglosassone. "<em>Sarà un luogo essenziale per tutti, indipendentemente dalla sessualità o dall'identità di genere</em>", precisa il sito ufficiale, ricordando che la "storia ufficiale" ha troppo a lungo relegato ai margini figure ed episodi legati alla comunità LGBTQ+ che hanno avuto un impatto in vari ambiti della cultura e della vita collettiva. Queer Britain metterà al centro della propria mission culturale un patrimonio di storie che altrimenti corre il rischio di scomparire o di non essere adeguatamente conosciuto da tutti.</p><h2>APERTURA IN PRIMAVERA A GRANARY SQUARE </h2> <p>"<em>Siamo lieti di aver trovato la nostra prima casa nella bellissima Granary Square</em>", ha inoltre annunciato Galliano, specificando che si tratta di una zona della città di Londra contraddistinta da "<em>un ricco patrimonio Queer.</em>" Il nascente museo occuperà, per ora, una porzione di un edificio storico di proprietà dell'ente di beneficenza Art Fund, più precisamente il piano terra. Questa prima sede disporrà di quattro gallerie espositive, un laboratorio, uno spazio educativo, uno shop e uffici. Per sostenere il suo funzionamento e consentire al team curatoriale di portare avanti l'intera operazione, i promotori del progetto chiamano a raccolta finanziatori e donatori, con la speranza di siglare partnership e sottoscrivere accordi con trust e fondazioni. Fin qui, l'archivio di Queer Britain viene conservato al Bishopsgate Institute, che possiede anche un vasto archivio documentale su lesbiche e gay e una biblioteca di circa 10.000 titoli LGBTQ+: con l'entrata in attività del museo, l'obiettivo è anche far crescere questa collezione. Nel Regno Unito a possedere importanti archivi LGBTQ+ sono alcune fra le massime istituzioni culturali: dal National Museums Liverpool al Victoria and Albert Museum di Londra, la cui raccolta include oggetti legati alla storia LGBTQ+.</p> <p>[Immagine in apertura: Photo by Raphael Renter on Unsplash]</p>

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