Un weekend per scoprire le ville storiche di Veneto e Friuli

“Le ville venete sono scrigni di bellezza con un altissimo potenziale, con ancora tanto da scoprire”. Prende le mosse da questa affermazione il nuovo evento diffuso dedicato al patrimonio materiale e immateriale custodito in alcuni dei palazzi storici dislocati tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Stiamo parlando della <a href="https://www.giornatavillevenete.it/" target="_blank">Giornata delle Ville Venete</a>: una serie di appuntamenti di diversa natura, pensati per far conoscere e valorizzare bellezze architettoniche non a tutti note. Attesa il prossimo weekend, nelle giornate del 22 e del 23 ottobre, la manifestazione coinvolge oltre cinquanta sedi storiche sparse nel nord-est italiano. Tante sono le ville che hanno aderito al progetto, organizzando più di settanta proposte ispirate ai diversi filoni tematici dell'iniziativa: Heritage, Green, Family, Food, Dream. L'obiettivo, d'altronde, è arrivare a più persone possibile, coinvolgendo pubblici di tutte le età: dai bambini agli adulti, invitati a perlustrare le sale e i giardini di questi siti suggestivi. 
<h2>LE PIÙ BELLE VILLE DI VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA</h2> Organizzato dall'Associazione Ville Venete, con la collaborazione e il sostegno dell’IRVV – Istituto Regionale Ville Venete (ente impegnato nella tutela e nella salvaguardia di questo patrimonio), l'evento (alla sua prima edizione) prevede degustazioni enogastronomiche, visite guidate, laboratori per i più piccoli, convegni e aperture straordinarie di luoghi solitamente non aperti ai visitatori. E poi ancora passeggiate nel verde per conoscere i paesaggi che circondano i palazzi, lezioni di yoga e workshop artistici. Tra le ville che hanno aderito all'iniziativa e che resteranno aperte per tutto il fine settimana, Villa Venier Contarini in provincia di Venezia (che organizzerà speciali percorsi di visita ispirati ai racconti di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/mostra-omero-louvre-lens" target="_blank">Omero</a> e Virgilio), Villa Pisani Bolognesi Scalabrin in provincia di Padova (che accenderà i riflettori sui suoi incantevoli giardini) e Villa Gallici Deciani in provincia di Udine (che proporrà tra le altre cose una visita al piccolo museo della tradizione contadina a essa annesso). 
<h2>UN PATRIMONIO ARCHITETTONICO DA SCOPRIRE</h2> “La 'Giornata delle Ville' ,alla sua prima edizione, è un evento nato dalla collaborazione tra l’Associazione Ville Venete e l’Istituto Regionale Ville Venete”, ha dichiarato Isabella Collalto de Croÿ, presidente dell'Associazione Ville Venete. “Nel weekend dal 22 al 23 ottobre prossimi, oltre una cinquantina di ville dislocate tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia accoglieranno il pubblico con delle esperienze esclusive, suddivise per aree tematiche. Esperienze pensate per far conoscere al pubblico la ricchezza ricettiva di questo patrimonio di civiltà antica, un vero e proprio museo diffuso che oggi però esce da una concezione prettamente museale per ritornare al significato antico della Villa Veneta, e da qui pronto a proiettarsi verso il futuro”. 
[Immagine in apertura: Giardino di Valsanzibio, Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

A Milano il capolavoro di Leonardo in chiave street art

Il legame tra Milano e <a href="https://arte.sky.it/news/milano-mostra-leonardo-da-vinci-realta-aumentata" target="_blank">Leonardo da Vinci</a> è noto. Nel capoluogo lombardo l'artista e scienziato visse per quasi venti anni, stimolato dall'apertura della città alle novità scientifiche e tecnologiche del tempo. Numerosi sono i dipinti e le invenzioni passati alla storia e realizzati sotto la protezione di Ludovico il Moro. Tra questi, uno ha fatto da qualche giorno il suo “rientro” in città dopo secoli di lontananza. Si tratta della celebre Dama con l'ermellino, dipinta del genio toscano alla fine del Quattrocento e oggi conservata sul suolo polacco. 
<h2>LA “DAMA CON L'ERMELLINO” DI LEONARDO</h2> Custodita nelle sale del Museo Nazionale di Cracovia (dopo essere stata acquistata dal collezionista Adam Jerzy Czartoryski nell'Ottocento), l'opera è stata oggetto di una spettacolare trasposizione urbana messa a segno da Ozmo, street artist italiano noto grazie alle sue rivisitazioni pop di opere e icone della tradizione artistica (risale al 2020, ad esempio, il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/murale-ozmo-parigi-san-sebastiano-aids" target="_blank">tributo al San Sebastiano di Rubens realizzato a Parigi</a>). Così come già accaduto negli interventi passati, la famosa fanciulla rinascimentale è stata oggetto di una vivace rilettura da parte dell'artista, che ha scelto di renderle omaggio “restituendola” alla città che le diede i natali. 
<h2>LA NUOVA OPERA A MILANO</h2> Dipinto sulla facciata esterna di un palazzo di Corso XXII Marzo, nella zona est di Milano, il grande murale presenta il profilo della donna ritratta da Leonardo. Raffigurata con l'immancabile ermellino, la dama (probabilmente la giovane amante del Moro, Cecilia Gallerani) è accompagnata da elementi estetici che rimandano al mondo dell'informatica e che trasportano l'opera nel nostro tempo. Una linea rossa attraversa la figura nella sua interezza, sottolineando la commistione di linguaggi e le corrispondenze tra le epoche. 
<h2>L'OMAGGIO DI OZMO A LEONARDO</h2> “Sono stato felicissimo di poter tornare a Milano e poter consegnare un'opera alla città che rispecchia la mia idea di arte pubblica: artistica, monumentale nelle dimensioni e nel concetto, site specific e finalmente istituzionale”, ha commentato l'artista. Regalata in maniera permanente al capoluogo meneghino, l'opera, alta circa venticinque metri, è stata realizzata grazie all’associazione Street is Culture e alla cooperativa Sociale di EST – Enosteria sociale, che si occupa di aiutare persone provenienti da contesti difficili tramite l’arte e il lavoro. L'intervento, che ha visto anche la partecipazione dell'associazione RiparTIAMO, è stato curato da Annalisa Ferraro.
[Immagine in apertura: courtesy Ozmo]

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