Il campus del Royal College of Art a Londra firmato Herzog & de Meuron

<p>Cosa accomuna <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/david-hockney-alba-opera-digitale" target="_blank">David Hockney</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/margate-scuola-tracey-emin" target="_blank">Tracey Emin</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/tra-architettura-e-memoria-la-mostra-di-david-adjaye-al-design-museum-di-londra" target="_blank">David Adjaye</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/a-new-york-inaugurata-lambiziosa-scultura-torre-vessel" target="_blank">Thomas Heatherwick</a>? Sono alcune delle più brillanti menti formatesi al Royal College of Art di Londra, il prestigioso ateneo britannico punto di riferimento per l'arte e il design. Un primato recentemente confermato dai QS World Rankings: per il settimo anno consecutivo, infatti, il RCA è stato eletto "<em>world's leading university of art and design</em>". L'università ha scelto di proiettarsi nel futuro affidando allo studio di architettura di fama internazionale Herzog & de Meuron la progettazione di una sede nella capitale inglese.</p><h2>IL NUOVO PROGETTO DI HERZOG & DE MEURON A LONDRA</h2> <p> Inizialmente prevista per l'11 gennario e rinviata a causa dell'acuirsi della situazione epidemiologica, l'apertura del campus di Battersea South rappresenterà un momento di assoluto rilievo nella storia del RCA. Si tratta infatti del più grande programma di sviluppo nei 185 anni di attività del college. Rientra in <em>GenerationRCA</em>, il programma che amplierà il campo d'azione dell'università nel settore della formazione post-laurea. Reduce dalla recente apertura dell'<a href="https://arte.sky.it/foto/museo-cultura-visiva-m-hong-kong" target="_blank">M+ di Hong Kong</a>, lo studio Herzog & de Meuron è così tornato a operare a Londra a qualche anno di distanza dall'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/06/apre-a-londra-la-new-tate-modern-firmata-herzog-de-meuron" target="_blank">ampliamento della Tate Modern</a> e dal progetto dello <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/herzog-de-meuron-progettano-lo-stadio-del-chelsea" target="_blank">stadio del Chelsea</a>. Il nuovo edificio, di quasi 16mila metri quadrati, è composto da due blocchi collegati. I quattro livelli dello "Studio Building" saranno riservati agli insegnamenti post-laurea e ai laboratori in cui verranno praticate, fra le altre materie, scultura, robotica e product design. A caratterizzare questi spazi è la peculiare impostazione planimetrica: gli achitetti li hanno infatti concepiti non nell'accezione canonica di aule. Si tratta piuttosto di spazi sociali ed educativi, in grado di incentivare esperienze di collaborazione e, all'occorrenza, di ospitare mostre temporanee con opere anche di grandi dimensioni. Fra le dotazioni "speciali" di questa porzione dello stabile rientrano i Design Studios, l'Immersion Lab, il Computer Science Lab e il Moving Image Studio, ovvero un laboratorio altamente flessibile nel quale svolgere al massimo delle attuali possibilità tecniche le attività di produzione cinematografica e video. Il "Rausing Research and Innovation Building" comprende otto piani interamente dedicati alla ricerca e all'innovazione; a sormontarli è il Knowledge Exchange Centre, provvisto di dotazioni per seminari e conferenze a disposizione di studenti, accademici, ricercatori e dei partner industriali dell'università. </p><h2>UN INNOVATIVO CAMPUS UNIVERSITARIO</h2> <p>"<em>La nostra esperienza nella progettazione museale negli ultimi vent'anni evidenzia che le istituzioni artistiche tendono sempre più a offuscare i tradizionali confini tra la collezione, l'esposizione, la conservazione e persino la produzione dell'arte. Inoltre, tali istituzioni vogliono essere grandi spazi sociali e punti nevralgici della vita pubblica</em>", ha osservato l'architetto Jacques Herzog, socio fondatore di Herzog & de Meuron. "<em>Il nostro design per RCA e la sua programmazione a Battersea traccia un percorso non tanto dissimile da questo nuovo ideale. Studenti, insegnanti e visitatori si troveranno in una sorta di villaggio costruito attorno al tema dell'arte, con un'atmosfera architettonica che incoraggia l'intera comunità a impegnarsi in un costante processo di insegnamento e apprendimento, produzione, presentazione e discussione attorno all'arte</em>". Un così ambizioso programma architettonico non poteva che prevedere la massima attenzione verso i temi della sostenibilità e dell'efficienza energetica, posti dai progettisti al centro dell'intero processo: circa 3 milioni di sterline sono stati investiti per la riduzione delle emissioni di carbonio e per mettere a punto tutte le strategie ambientali che hanno portato a una valutazione di eccellenza nella certificazione BREEAM.</p> <p>[Immagine in apertura: Royal College of Art, London, UK © Herzog & de Meuron]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

In arrivo un nuovo film su Jean-Michel Basquiat

<p>Dopo i recenti e annunciati omaggi espositivi dedicati a <a href="https://arte.sky.it/news/jean-michel-basquiat-mostra-famiglia-new-york" target="_blank">Jean-Michel Basquiat</a>, è in arrivo un nuovo film sulla sua vita, dal titolo <em>Samo Lives</em>. A tessere le trame di questo racconto è il regista Julius Onah, mentre Kelvin Harrison Jr. vestirà i panni di Basquiat, interpretandone la vorticosa ascesa tra incontri fondamentali come quello con <a href="https://arte.sky.it/news/asta-ritratto-basquiat-warhol-christies" target="_blank">Andy Warhol </a>e la tragica scomparsa a soli 27 anni. Ciò che renderà unico <em>Samo Lives</em> – il cui titolo si riferisce al modo con il quale l’artista era solito firmarsi per le strade di New York –  sarà l’attenzione posta sulla sua incredibile vita di “<em>artista nero e figlio della diaspora africana</em>”, come dichiara il regista sul <a href="https://samolives.com/">sito</a> dedicato al film.</p> <h2>BASQUIAT SECONDO ONAH</h2> <p>“<em>II lavoro e la vita di Jean-Michel Basquiat sono stati un’ispirazione assoluta. Quando ho iniziato a conoscerlo, all’età di 14 anni, è stato incredibile scoprire qualcuno capace di costruire coraggiosamente la propria strada in un mondo nel quale la maggior parte di coloro che non rispecchiavano il profilo richiesto a un artista (per esempio l'essere bianco e maschio), non erano stati in grado di farlo</em>”, così si esprime il regista Julius Onah nella sua dichiarazione pubblicata online. Un esempio, quello di Basquiat, che è stato di ispirazione per lo stesso Onah, il quale, nella propria carriera, ha saputo sfidare convenzioni e stereotipi, mettendo in campo una profonda riflessione sulla blackness.</p> <h2>L'ARTE E LA POETICA DI BASQUIAT</h2> <p>Ispirato anche dal film-omaggio a Basquiat diretto da Julian Schnabel nel 1996, Onah ha scelto di ripercorrere l'esistenza dell'artista in tutte le sue sfumature, mettendone in evidenza la determinazione, l'energia e il desiderio di scardinare pregiudizi sociali e identitari ancora tristemente attuali.  [Immagine in apertura: Un dettaglio della copertina di <em>Basquiat ‒ About life</em>. Edizioni NPE 2019]</p>

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In arrivo un nuovo film su Jean-Michel Basquiat | Sky Arte

A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo