La nuova installazione sensoriale di James Turrell sulle montagne del Colorado

In vista dell’inaugurazione del Green Box Arts Festival nella cittadina di Green Mountain Falls, prevista il 18 giugno 2022, procedono i lavori per la realizzazione del primo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/james-turrell-massachusetts-museum-skyspace" target="_blank">Skyspace </a>dello Stato del Colorado firmato dall’artista ‒ caposaldo dell’arte ambientale ‒ James Turrell. L’installazione, situata nell’area di Pikes Peak, a circa novanta minuti di automobile a sud di Denver, sarà anche il primo Skyspace a essere costruito sul versante di una montagna a un’altitudine di circa 2.300 metri, in posizione panoramica su un pittoresco specchio d’acqua, il Gazebo Lake. <h2>LO SKYSPACE DI JAMES TURRELL IN COLORADO </h2> Il nuovo Skyspace, commissionato dalla Historic Green Mountain Falls Foundation, sarà anche uno dei pochi a disporre di un tetto retrattile, fornendo flessibilità in caso di maltempo e la possibilità di condurre esperienze visive durante tutto l’arco della giornata, dall’alba al tramonto. L'obiettivo delle installazioni di Turrell è infatti regalare al pubblico un nuovo punto di osservazione sulla natura, svelando prospettive inusuali. La struttura, autentica opera ingegneristica, sarà composta da cemento, acciaio e materiali di provenienza locale, come la pietra estratta dalle vicine cave di roccia e il legno di pino mugo. L’intervento, oltre la costruzione dello Skyspace, prevede anche la realizzazione di diversi sentieri all’insegna di un’escursione panoramica completa. “Ci auguriamo che i visitatori provenienti da vicino e da lontano riscoprano l'ispirazione esoterica di un mondo offline e che si lascino alle spalle lo stress”, ha dichiarato Larry Keigwin, co-fondatore di Green Box. “Non c'è niente di meglio, per investire di nuovo in sé stessi e riconnettersi con la natura, di un'escursione a Green Mountain Falls. Ottenere, come ricompensa finale, la visita a uno 'Skyspace' firmato dall’artista Turrell sarà un regalo indimenticabile per tutti coloro che decideranno di intraprendere questo viaggio”. <h2>GLI SKYSPACE DI JAMES TURRELL </h2> Lo Skyspace di James Turrell a Green Mountain Falls si aggiunge a un elenco di oltre 85 installazioni che l'artista ha progettato e costruito in tutto il mondo a partire dagli anni Settanta. Gli Skyspace, strutture posizionate nella natura e simili a osservatori creativi, prevedono aperture sul soffitto per mistiche esperienze sensoriali e percettive tra luce e spazio. [Immagine in apertura: Rendering of new Skyspace for Green Mountain Falls by James Turrell, courtesy of HSE Architects of Oklahoma City]

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La prima versione dei Promessi sposi diventa un libro illustrato

È il 24 aprile 1821 quando <a href="https://arte.sky.it/news/promessi-sposi-libro-bambini" target="_blank">Alessandro Manzoni</a> inizia a lavorare concretamente a Fermo e Lucia, come riporta il primo foglio del manoscritto originale dell’opera. Lo stesso manoscritto riporta anche la data di conclusione, 17 settembre 1823. Eppure, per arrivare alla pubblicazione bisognerà attendere fino al 1916, quando i trentasette capitoli complessivi, suddivisi in quattro tomi, saranno pubblicati dal critico letterario Giuseppe Lesca, a più di quarant’anni di distanza dalla morte dell’autore. “Come si spiegano queste tempistiche dilatate? Soprattutto, perché dobbiamo la sua pubblicazione a un critico e non al suo stesso autore?”, si chiede Marco Tomaselli della <a href="https://www.rossomalpeloedizioni.it/book/fermo-e-lucia/" target="_blank">Rossomalpelo Edizioni</a>. 
<h2>LA STORIA DI FERMO E LUCIA</h2> “Andiamo con ordine. Sebbene quel fatidico 24 aprile di duecento anni fa sia considerato da molti la data di inizio dei 'Promessi sposi', le carte raccontano qualcosa di diverso”, continua Tomaselli. “La vicenda editoriale del 'Fermo e Lucia' è una vicenda tronca, che anticipa la nascita del più celebre romanzo della nostra letteratura, senza però poterne condividere la gloria e gli onori, rievocata a stento nelle antologie scolastiche. Viene ricordata per quel che Manzoni ne farà in seguito, non è mai andato oltre lo stato embrionale, l’opera acerba, il palinsesto da raschiare e riscrivere”. A rispolverare quella versione primordiale dei Promessi sposi, embrione del più celebre romanzo della letteratura italiana, è oggi proprio la casa editrice siciliana. A lei il merito di aver riportato alla luce quei primi scritti. Scritti che non furono solo delle “bozze” del capolavoro concluso, ma sintomo di un'opera che alla fine avrebbe avuto una struttura e una dimensione narrativa completamente differenti rispetto all'edizione definitiva del 1842. 

<h2>LA VERSIONE ILLUSTRATA</h2> A duecento anni di distanza dalla sua genesi, esce Fermo e Lucia. Prima dei panni in Arno, la versione illustrata dell'opera manzoniana, accompagnata dai disegni di Silvia Percolla. Incluso nella collana Attimancati (la serie di Rossomalpelo dedicata alle edizioni “scartate” dei grandi classici), il libro rende omaggio a quella prima versione dei Promessi sposi, mettendone in risalto le unicità e le peculiarità stilistiche rispetto al romanzo concluso. A partire dalla questione linguistica e dalle atmosfere gotiche e scabrose, tipiche del primo Manzoni. “L’intreccio del 'Fermo e Lucia' presenta alcune scene che poi saranno eliminate o largamente ridotte nei 'Promessi sposi', perché ricche di particolari tetri o osceni che mal si adeguano allo spirito della stesura definitiva”, si legge nella prefazione al libro. Prova ne è la relazione tra Geltrude, al secolo la monaca di Monza, e lo sciagurato Egidio. Ridotta all’essenziale nel decimo capitolo dei Promessi sposi, qui viene raccontata senza reticenze, rivelando particolare sconosciuti sul più grande classico della letteratura italiana. 
[Immagine in apertura: una delle illustrazioni di Silvia Percolla per Fermo e Lucia]

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