La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar

<p>I prossimi Mondiali di calcio si svolgeranno, in una inedita veste invernale, a partire dal prossimo 20 novembre in Qatar. In vista di questa data, il Paese della penisola araba (in gran parte composto da deserto arido e da una lunga costa di spiagge e dune sul Golfo Persico) ha avviato negli ultimi anni un imponente progetto di crescita e sviluppo anche per quanto concerne il settore dell'arte e della cultura. Prova ne sono la recente apertura del nuovo <a href="https://arte.sky.it/news/doha-museo-sport-qatar" target="_blank">3-2-1 Qatar Olympic and Sports Museum</a> (progettato dall'architetto spagnolo Joan Sibina) e l'<a href="https://arte.sky.it/news/qatar-nuovi-musei" target="_blank">avvio dei cantieri per tre grandi istituzioni artistiche</a>, ognuna delle quali affidata a un architetto vincitore del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/architettura-anne-lacaton-jean-philippe-vassal-pritzker-prize-2021" target="_blank">Pritzker Prize</a>.  </p>
<p><h2>L'INTERVENTO DI OLAFUR ELIASSON IN QATAR</h2> <p>A ribadire la direzione intrapresa dalla nazione è ora un nuovo progetto, che chiama a raccolta una delle personalità più importanti e influenti dell'arte del nostro tempo: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/mostra-olafur-eliasson-fondazione-beyeler-basilea" target="_blank">Olafur Eliasson</a>, l'inarrestabile artista noto per i suoi interventi sempre in bilico tra scienza, filosofia e ambientalismo.</p> <p>Attualmente ospite a Firenze, con la <a href="https://arte.sky.it/news/olafur-eliasson-mostra-firenze-palazzo-strozzi" target="_blank">grande retrospettiva in corso negli ambienti di Palazzo Strozzi</a>, l'artista islandese-danese ha trasferito le sue teorie sulla percezione visiva e le sue riflessioni sui limiti della nostra visione del reale nel deserto situato a nord di Doha: una distesa di sabbia rossa scelta come sede di una nuova installazione su vasta scala.  </p>
<p><h2>L'ARTE DI OLAFUR ELIASSON NEL DESERTO</h2> <p>Si intitola <em>Shadows travelling on the sea of the day </em>e comprende una sequenza di enormi specchi circolari disposti in maniera irregolare nello spazio. Allestite su una serie di eleganti strutture portanti curvilinee, le sculture sono posizionate in maniera da riflettere, nella loro parte inferiore, coloro che le attraversano. L'obiettivo dell'intervento è accogliere il pubblico all'interno di uno scenario sognante e illusorio, nel quale alto e basso si confondono in base al punto di vista di chi osserva.</p> <p>Alzando gli occhi al cielo, i visitatori avranno infatti la percezione di guardarsi da fuori e da una prospettiva rialzata, opposta rispetto alla realtà. È così che i piani sensoriali si sovrappongono e si confondono, per di più all'interno di un contesto, quello del deserto circostante, straniante, nel quale regna il silenzio e l'assenza di elementi visivi a cui “aggrapparsi” per rimanere ancorati alla realtà.    </p>
<p><h2>LA MOSTRA DI OLAFUR ELIASSON AL MUSEUM OF QATAR</h2> <p>L'intervento, che sarà esposto in maniera permanente, è solo il primo tassello di un dialogo tra Olafur Eliasson e il Paese arabo che continuerà nei prossimi mesi. È infatti prevista per la primavera del 2023 l'inaugurazione della personale dell'artista, negli ambienti (questa volta interni) del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/apre-a-doha-il-national-museum-of-qatar-progettato-da-atelier-jean-nouvel" target="_blank">National Museum of Qatar</a>.</p> <p>[Immagine in apertura: Olafur Eliasson, <em>Shadows travelling on the sea of the day</em>, 2022. Steel, fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre | ø 8.2 metre. Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar, 2022. Photo: Iwan Baan. Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles © 2022 Olafur Eliasson]</p>

Segui su Sky Arte La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar

La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar | Sky Arte

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Il progetto artistico dedicato al mito delle streghe campane

<p>Tradizioni popolari, leggende e spunti di riflessione sulle dinamiche che governano il nostro mondo si intrecciano nel nuovo progetto del Collettivo ৺ ෴ ර ∇ ❃ ‾‾, il gruppo di artiste, curatrici e ricercatrici che da circa due anni approfondisce le relazioni tra femminismo e questione meridionale, elaborando attraverso i linguaggi del contemporaneo racconti storici e folklore locale.</p> <p>Nato nel 2020 tra Palermo, Napoli e Berlino, il gruppo, che si definisce anche “<em>spazio di lettura e progettazione militante e artistica</em>”, è protagonista della terza edizione di <em><a href="https://arte.sky.it/news/residenza-artistica-marea-costiera-amalfitana" target="_blank">Marea Art Project</a></em>, il programma di residenze artistiche della costiera amalfitana.  </p>
<p><h2>LA NUOVA EDIZIONE DI MAREA ART PROJECT</h2> <p>È qui che Sonia d’Alto, Claudia Gangemi, Susanna Gonzo, Sofia Melluso e Nao (componenti del collettivo) porteranno avanti la loro ricerca sulle leggende relative alle streghe – tema già affrontato di recente sull'isola eoliana di Alicudi e ora approfondito con nuovi sguardi sul contesto campano. </p> <p>A Praiano, borgo di pescatori in provincia di Salerno, le cinque autrici daranno vita a un percorso di riflessione teorica, storica e sociale, che affonderà le radici nel passato portando a inevitabili riflessioni sulla condizione femminile, tra ieri e oggi. “<em>L’idea che la donna potesse essere libera dalla sua funzione sociale di madre e di figlia è sempre stata al centro degli incubi e del terrore degli uomini: così come le 'majare', anche le 'janare', figure simili della tradizione campana, esercitano il loro desiderio di evasione tramite il volo e la partecipazione ai sabba, come volontà di sfuggire temporaneamente a una quotidianità opprimente</em>”, riferiscono le ricercatrici.  </p>
<p><h2>UN PROGETTO SUL TERRITORIO CAMPANO</h2> <p>Partendo da questi presupposti, il collettivo sarà ospite, dal 30 ottobre al 26 novembre, negli ambienti della Casa L'Orto, abitazione risalente al 1700 e costruita dagli antenati di Carol LeWitt, moglie dell’artista americano <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/app-sol-lewitt-tecnologia" target="_blank">Sol LeWitt</a>. Qui daranno forma e sostanza ai loro pensieri, non senza coinvolgere gli abitanti del territorio con interviste e incontri con la comunità. “<em>Oltre alle storie di mare, siamo interessate anche a tutte le mitologie e ai racconti legati all’altro lato della costiera, quello dell’entroterra montuoso: le storie delle guaritrici e i racconti del lavoro delle donne che avveniva principalmente a contatto con la terra. Vorremmo cercare di legarci a queste storie e capire in che modo possano rivivere nel quotidiano e nel nostro immaginario politico</em>”.  </p>
<p><h2>LA PRESENTAZIONE DELLE OPERE </h2> <p>Così Imma Tralli e Roberto Pontecorvo, fondatori di <em><a href="https://arte.sky.it/news/residenza-artista-costiera-amalfitana" target="_blank">Marea Art Project</a></em>, hanno presentato il lavoro del gruppo prima dell'inizio del progetto di residenza: “<em>Il loro lavoro agisce come forma di resistenza alla perdita di identità e memoria collettiva a cui sono destinati luoghi come la costiera, schiacciati dal turismo stagionale e di massa. Inoltre, indaga la condizione della donna al sud e celebra i poteri e gli spazi di libertà che queste sono riuscite a crearsi per sfuggire all’oppressione della società e delle loro stesse famiglie</em>”. </p> <p>Per approfondire il lavoro del Collettivo ৺ ෴ ර ∇ ❃ ‾‾, e conoscere da vicino le riflessioni alla base del processo creativo, il prossimo 24 e 25 novembre avrà luogo <em>Alta Marea</em>: una due giorni dedicata alla storia e alle esperienze passate e presenti di <em>Marea Art Project</em>, con visite agli spazi di Casa L'Orto nell'ambito della seconda edizione di <em>Art Days Campania</em>. Per ulteriori dettagli vi invitiamo a consultare l'<a href="https://mareartproject.com/" target="_blank">apposita pagina web</a>.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Giulia Crispiani. Courtesy Marea Art Project]</p>

Segui su Sky Arte Il progetto artistico dedicato al mito delle streghe campane

La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar

La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar

Banksy e la ribellione

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Banksy e la ribellione

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi