Un ingresso tutto contemporaneo per la Cattedrale di Angers

<p>Sono trascorsi quasi due anni da quando, in Francia, il Ministero della cultura decretava lo studio di architettura fondato dall'architetto giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/museo-albert-kahn-parigi-kengo-kuma" target="_blank">Kengo Kuma</a> come il vincitore del concorso per la costruzione di una "galleria contemporanea" a protezione del portale occidentale della Cattedrale di Angers. Intitolata a Saint-Maurice d'Angers, la chiesa risale al XII secolo e dal 1862 è un "monumento storico di Francia". Nel 2009, i lavori di pulizia del portale occidentale hanno rivelato importanti resti di sculture policrome, sia di epoca medievale (XII secolo) sia moderne (XVII secolo), che sono stati oggetto di una campagna di studio e, quindi, del restauro condotto dalla Direzione Regionale degli Affari Culturali (DRAC) dei Pays de la Loire. In passato queste opere erano protette da un "baldacchino d'ingresso", che dopo la demolizione, avvenuta nel 1807, non è mai stato reintegrato. </p> <h2>IL NUOVO INGRESSO DELLA CATTEDRALE DI ANGERS</h2> <p>Una volta verificata l'impossibilità di procedere con la ricostruzione della struttura rimossa nell'Ottocento, per assenza di sufficienti dati storico-archeologici, si è scelto di procedere con la competizione architettonica. L'obiettivo dell'operazione è dotare l'edificio di culto di una nuova protezione permanente, in grado di preservare l'eccezionale gruppo scultoreo presente, senza compromettere l'identità della storica architettura. Al concorso di progettazione hanno preso parte anche gli studi guidati dagli architetti<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/04/coronavirus-mucem-marsiglia-appello" target="_blank"> Rudy Ricciotti</a>, Philippe Prost, Pierre-Louis Faloci e Bernard Desmoulin.</p><h2>IL PROGETTO DI KENGO KUMA IN FRANCIA</h2> <p>"<em>La nostra sfida era creare un dialogo armonioso fra la creazione contemporanea e preservare il patrimonio architettonico medioevale</em>"<em>,</em> indica una nota diffusa dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/libro-architettura-kengo-kuma-taschen" target="_blank">KKAA</a>, che si è appunto imposto nel concorso. Il risultato, sviluppato insieme agli heritage architects Vincent e Martin Brunelle, è una struttura di ingresso tripartita frontalmente, dall'aspetto equilibrato. In pietra, ribattezzata <em>La Galilée</em>, si caratterizza per la presenza di archi in successione, ripetuti sia verso l'esterno che verso l'interno, dai quali prende vita un elegante "filtro lapideo". Una volta ultimato, questo dispositivo d'ingresso sarà in grado di proteggere il patrimonio scultoreo della cattedrale da vento, pioggia, variazioni di temperatura e umidità e, non da ultimo, dalle radiazioni di luce solare diretta.</p>  <p>[Immagine in apertura: KKAA, Cathédrale Saint-Maurice d’Angers, France. Vue depuis rue St Christophe © Kengo Kuma & Associates – Image by l’autreimage]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Le eccezionali vedute romane di Piranesi in mostra a Perugia

<p>Dopo una serie di rinvii dovuti alla situazione pandemica mondiale, a Perugia la <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-nazionale-umbria-perugia-riapertura-arte-contemporanea" target="_blank">Galleria Nazionale dell’Umbria </a>è pronta a celebrare il visionario architetto, incisore e teorico <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/a-roma-unesperienza-immersiva-tra-le-incisioni-di-piranesi" target="_blank">Giovanni Battista Piranesi</a>. Curata da Carla Scagliosi, responsabile delle collezioni moderne e contemporanee della galleria perugina, la mostra, visitabile dal 30 settembre al prossimo 8 gennaio, raccoglie una selezione di sessantuno acqueforti dedicate alle bellezze antiche e moderne della Città Eterna (e dei suoi dintorni), tratte dall’opera più conosciuta e apprezzata dell’artista veneziano,<em> Vedute di Roma</em>.</p><h2>LE INCISIONI DI PIRANESI ALLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA</h2> <p>L’esposizione, intitolata <em>Piranesi nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria</em>, rappresenta un’importante tappa del <em>Progetto Piranesi </em>che ha promosso, nel corso del biennio 2018-2020, una portentosa campagna di restauro rivolta alle opere su carta dell'artista. Nella selezione di tavole in mostra – fondamentali per aver tramandato e diffuso, nell'arco dei secoli, in tutto il mondo, l’aspetto di una grandiosa città caratterizzata da monumenti antichi e ciclopiche architetture – è possibile apprezzare l'assoluta padronanza di Piranesi nella tecnica dell’acquaforte e della prospettiva, la sua ineguagliabile cultura figurativa così come il profondo interesse per la ricerca antiquaria.</p><h2>IL FILM 3D SULL'ARTE DI PIRANESI</h2> <p>Il percorso espositivo è completato da una videoinstallazione con protagonista il film d’animazione 3D <em>Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni</em> firmato dall’artista e designer Grégoire Dupond in collaborazione con il compositore, musicista e sound designer Teho Teardo. Il film, dedicato a un altro capolavoro della produzione piranesiana – le <em>Carceri d’Invenzione </em>–, attraverso l’uso di sofisticate tecnologie digitali, permette di esplorare i labirintici e claustrofobici spazi creati dalla da Piranesi. Per l’occasione, sarà anche pubblicato il settimo volume della collana <em>Quaderni della Galleria Nazionale dell'Umbria</em>, incentrato proprio sulla raccolta perugina di incisioni piranesiane. Il progetto editoriale sarà disponibile anche in una limited edition arricchita da un disco in vinile – <em>The Ghost of Piranesi</em> – contenente le musiche originali composte per il film da Teho Teardo.</p> <p>[Immagine in apertura: Giovanni Battista Piranesi, <em>Veduta del Ponte e Castel Sant’Angelo</em>, acquaforte su rame con interventi a bulino. Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658]</p>

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi