Canto di Natale, il capolavoro di Charles Dickens in versione illustrata

Prosegue a vele spiegate l'anno d'oro di <a href="https://arte.sky.it/news/illustrazione-mostra-manuele-fior" target="_blank">Manuele Fior</a>, il fumettista di Cesena recentemente tornato sugli scaffali con il nuovo Hypericon – la meravigliosa <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-hypericon-manuele-fior" target="_blank">storia d'amore ambientata nella Berlino di fine anni Novanta</a>. Artista di respiro internazionale, e disegnatore tra i più apprezzati in Italia e all’estero, l'autore si presenta nuovamente in libreria con un volume illustrato che attualizza uno dei racconti più iconici della letteratura per l'infanzia. Si tratta di Canto di Natale, il classico di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/charles-dickens-museum-mostra-fotografie#:~:text=Il%20Charles%20Dickens%20Museum%20di,dell'inventore%20di%20Oliver%20Twist." target="_blank">Charles Dickens</a> amato da grandi e piccini, apprezzato dal grande pubblico per lo stile fiabesco e le tematiche sociali che ne attraversano la narrazione. 
<h2>LA TRAMA DI CANTO DI NATALE</h2> Pubblicato originariamente nel 1843, come parte della raccolta di storie Libri di Natale, il racconto allegorico è ambientato nella Londra di metà Ottocento. È qui che il vecchio signor Scrooge – un anziano banchiere noto per la sua avarizia e per il suo egoismo – intravede un giorno, riflesso nel batacchio del portone della sua abitazione, il volto spettrale del suo defunto socio di affari, Jacob Marley, morto esattamente sette Vigilie di Natale prima. A quel primo fenomeno ne seguiranno altri: eventi soprannaturali e apparizioni che cambieranno per sempre l'animo dell'uomo, spingendolo a diventare una persona migliore e finalmente in pace con il mondo. 
<h2>LE ILLUSTRAZIONI DI MANUELE FIOR</h2> Composto da Dickens nel giro di poche settimane, e accolto dal pubblico con successo (il “libriccino”, per dirla con le parole dell'autore, nel giro di un anno diede vita a diverse produzioni teatrali, raggiungendo numeri di vendita inediti per il suo tempo), viene ora rivisitato dalle matite oniriche di Manuele Fior. Edita da Neri Pozza, la nuova edizione del volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è infatti impreziosita da una serie di tavole nelle quali le avventure di Ebenezer Scrooge vengono interpretate con il consueto taglio poetico e sognante del fumettista. Una pubblicazione che racconta nuovamente ai lettori di ogni età la storia del vecchio e avarissimo banchiere, il cui animo arido venne redento da quattro fantasmi spaventosi durante la notte di Natale.

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Una storica mostra del 1978 torna in scena a Roma

Quando le mostre contribuiscono a ridefinire i nostri concetti di arte, diventano, nei decenni successivi, esse stesso oggetto di indagini e di ulteriori rassegne: è il caso di Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini. Roma 1978, aperta fino al 26 febbraio 2023 presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma. A cura di Daniela Lancioni, ripropone una delle mostre più originali e meno convenzionali realizzate nella Roma degli anni Settanta. L'esposizione fa parte del ciclo Mostre in mostra, che riporta “in vita” alcune tra le più importanti esposizioni della seconda metà del Novecento.

<h2>LA MOSTRA ALLA GALLERIA DELL’OCA DEL 1978</h2>
L'esposizione del 1978, organizzata presso la Galleria dell'Oca, fu realizzata grazie alla collaborazione tra Luisa Laureati Briganti, fondatrice dello spazio espositivo, e i galleristi Luciano Pistoi e Gian Enzo Sperone. La mostra vedeva un dialogo serrato e sorprendente tra le opere di inizio Novecento di artisti ormai affermati e storicizzati come Balla, Severini, Carrà, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-torino-italiani-parigi" target="_blank">de Chirico</a>, Savinio, de Pisis e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giorgio-morandi-estorick-collection-londra" target="_blank">Morandi </a>con un artista come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mario-merz-dia-beacon-stati-uniti" target="_blank">Mario Merz</a>, esponente dell'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-arte-povera-jeu-de-paume-le-bal-parigi" target="_blank">Arte Povera </a>che apparentemente poco o nulla aveva a che fare con le opere dei pittori dei decenni precedenti. Come pagine sparse di un manuale di storia dell'arte del Novecento italiano, i capitoli fondamentali c'erano tutti o quasi, ma disposti in un allestimento decontestualizzante e privo di un ordinamento cronologico tradizionale che in qualche modo funzionava. La mostra ideata nel 1978 da Luisa Laureati Briganti era testimonianza di una progressiva liberazione dell'arte dalle categorie di tempo, spazio, scuola artistica, genere o supporto.

<h2>LA MOSTRA DI OGGI AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DI ROMA</h2>
La mostra al Palazzo delle Esposizioni propone un allestimento quanto più possibile fedele all'originale: nel caso in cui non si sia potuto risalire all'attuale collocazione di un'opera, si è preferito sostituirla con un altro dipinto di qualità e di periodo simile all'originale. Alle tre opere di Mario Merz presenti nella mostra del 1978 alla Galleria dell'Oca, cioè uno dei suoi celebri Igloo, Fibonacci e Vento preistorico dalle montagne gelate, è stata aggiunta anche Crocodilus, che fu esposta in contemporanea nella sede romana della galleria di Gian Enzo Sperone. Tra le opere di inizio Novecento presenti al Palazzo delle Esposizioni, spicca la tela futurista Morbidezze di primavera di Giacomo Balla, l'atmosferica Vele nel porto di Carlo Carrà, la metafisica Chevaux se cabrant di de Chirico, una struggente Natura morta di de Pisis, l'inquietante Sodome di Savinio e l'acquerello dal sapore cubista Studio per “Nature morte” di Gino Severini. Non manca un rimando a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pier-paolo-pasolini-roma" target="_blank">Pier Paolo Pasolini</a>, protagonista della mostra diffusa allestita anche nella sede romana di Palazzo delle Esposizioni: sono presenti le foto scattate nel 1967 a Pasolini durante l'inaugurazione di una mostra di Gastone Novelli proprio alla Galleria dell'Oca, a conferma del legame che univa l’intellettuale alla galleria romana, punto di riferimento nel panorama culturale dell’epoca. [Immagine in apertura: Palazzo delle Esposizioni di Roma, Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini. Mostre in mostra. 29 novembre 2022- 26 febbraio 2023. Foto © 2022 Azienda Speciale Palaexpo / Monkeys Video Lab]

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