La rivoluzione musicale dei Led Zeppelin in un libro

“Molte band hanno fatto rock. Poche band hanno fatto storia. I Led Zeppelin non si sono accontentati e hanno fatto tutte e due le cose”. Si presenta con queste parole il nuovo, elettrizzante volume dedicato al “dirigibile” pilotato da Jimmy Page e Robert Plant. Nato nel 1968, nel segno della migliore tradizione blues, lo <a href="https://arte.sky.it/news/rock-led-zeppelin-mostra-bologna" target="_blank">storico gruppo musicale britannico</a> torna ora in libreria grazie a una nuova pubblicazione: una biografia ragionata, che ne ripercorre la formidabile parabola, dall'esordio al successo mondiale. 
<h2>I LED ZEPPELIN RACCONTATI DA BOB SPITZ</h2> A firmare il volume è Bob Spitz, già biografo dei <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-19-dicembre-beatles" target="_blank">Beatles</a>, che ha ricostruito la storia della leggendaria band andando direttamente alla fonte, ovvero coinvolgendo in prima persona i protagonisti di questa straordinaria avventura rock. Edito da <a href="https://rizzolilizard.rizzolilibri.it/libri/led-zeppelin-la-biografia-definitiva-bob-spitz/" target="_blank">Rizzoli</a>, il libro – dal titolo Led Zeppelin. La biografia definitiva (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – ripercorre il mito della formazione, a partire dall'ineguagliabile successo ottenuto dall'album d'esordio del 1969 (successo avvenuto, peraltro, senza dipendere dalla programmazione radiofonica: aspetto inedito per un mercato musicale dominato fino ad allora dalle hit parade e dalla massiccia influenza di radio e TV). 
<h2>LED ZEPPELIN PIONIERI DEL ROCK</h2> Ma al di là della cronistoria del gruppo, a stimolare la lettura sono soprattutto le confessioni dirette degli stessi Jimmy Page, Robert Plant e John Paul Jones. Ormai quasi ottantenni, i musicisti affidano a Spitz le testimonianze di quell'avventura, mettendo a nudo i momenti più folli e bui di una carriera irripetibile. In questo modo il racconto storiografico e oggettivo si mescola ai ricordi e agli sguardi “da dentro” dei musicisti, mettendo a segno una narrazione che non è solo la “fotografia” dettagliata del gruppo, ma anche l'affresco graffiante e travolgente di un'intera generazione.

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<a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-26-aprile-joe-bastianich-italia" target="_blank">Joe Bastianich</a> e Paolo Vizzari continuano il loro viaggio on the road alla scoperta dell’Italia tra cibo e musica e fanno tappa in Piemonte e, più precisamente a Torino, meta dell’episodio di Good Morning Italia in onda su Sky Arte martedì 10 maggio.
Una città ricca di storia e dallo spirito underground, che diventa così la terza destinazione dell’itinerario lungo lo stivale, voluto dalla Regione Friuli Venezia Giulia – dimora di Joe Bastianich dove inizia e finisce ogni viaggio ‒ con il desiderio di lanciare un messaggio di ripartenza del sistema Paese e di alcuni dei settori economici più colpiti dall’emergenza sanitaria in questi due anni: quello della ristorazione e quello musicale.
Ancora una volta, Joe e Paolo lasceranno la residenza friulana di Joe per mettersi in cammino verso la nota città capoluogo del Piemonte. Qui Paolo Vizzari andrà a far visita allo chef Matteo Baronetto presso lo storico Ristorante del Cambio, noto per aver avuto tra i suoi clienti abituali Camillo Benso di Cavour. Joe Bastianich, invece, andrà a trovare il cantautore e chitarrista torinese Samuel, con cui, tra un aneddoto e un racconto legato alla città, improvviserà un duetto canoro molto divertente.

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