Il misterioso progetto fiorentino di Liu Bolin, l’artista “invisibile”

Le <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-13-gennaio-uffizi" target="_blank">Gallerie degli Uffizi </a>sono uno dei luoghi più riconoscibili di tutta Europa: le modulari architetture del Vasari, esemplare realizzazione del Manierismo cinquecentesco, sono state immortalate in innumerevoli dipinti, disegni, fotografie, video, film e documentari. Risulta difficile immaginare in che modo potrebbero dialogare con l'artista meno visibile del mondo: il camaleontico Liu Bolin. Eppure è notizia di questi giorni che l'artista si trova a Firenze per uno dei suoi segretissimi progetti presso la Galleria degli Uffizi e nella reggia dei Medici, Palazzo Pitti.

<h2>L’ARTE DI LIU BOLIN</h2>
Incuriosisce l'idea di vedere (o meglio, di non vedere) Liu Bolin nei raffinatissimi interni di Palazzo Pitti, una delle regge più grandiose e sontuosamente decorate d'Italia e d'Europa, una vera e propria Versailles medicea. In realtà il rapporto del cinese Liu Bolin con l'Italia è lungo e duraturo: l'artista ha avviato la sua esplorazione delle bellezze del Belpaese con la serie Hiding in Italy, in cui utilizza il suo body painting totale per mimetizzarsi in maniera pressoché perfetta con l'intorno. Attraverso il suo discreto celarsi nel contesto intende testimoniare la diversa sensibilità esistente in Italia nei confronti del paesaggio e del patrimonio storico-artistico rispetto alla Cina, un Paese talvolta più attento allo sviluppo impetuoso che alla conservazione. L'artista è stato esposto recentemente al Centre Pompidou di Parigi, al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/liu-bolin-linvisibile-performer-al-mudec-di-milano" target="_blank">Mudec </a>di Milano, al Musée de l'Elysée di Losanna, al Complesso del Vittoriano a Roma, alla sede delle Nazioni Unite a New York e al Fotografiska Museet di Stoccolma.

<h2>IL GRANDE SUCCESSO DEGLI UFFIZI</h2>
In attesa di vedere gli esiti del lavoro di Liu Bolin, che saranno presentati il prossimo anno, l'artista ha già comunicato che donerà agli Uffizi alcune opere, nel solco di una tradizione ormai nota per la sede fiorentina. Risale allo scorso anno, infatti, l’ingresso di 52 autoritratti di illustri <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-autoritratti-fumettisti-uffizi-firenze" target="_blank">fumettisti </a>nella collezione degli Uffizi, che vantano una delle più estese raccolte al mondo di autoritratti d'artista. L'iniziativa di Liu Bolin conferma un periodo di fermento unico per gli Uffizi, che recentemente hanno anche deciso di esporre parte della loro collezione conservata nei depositi all'interno di varie sedi-satellite nel territorio circostante, nell’ambito dell’iniziativa <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/uffizi-diffusi-toscana-progetto-eike-schmidt" target="_blank">Uffizi diffusi</a>. Il museo fiorentino si conferma ancora una volta il capofila della cultura museale italiana, e non sorprende che la rivista inglese Timeout nel 2021 li abbia posizionati al primo posto nella <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-firenze-miglior-museo-mondo" target="_blank">classifica </a>dei 20 best museums and galleries in the world.
[Immagine in apertura: Liu Bolin. Courtesy Gallerie degli Uffizi]

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In arrivo a Milano una grande mostra su Gae Aulenti

"Gae Aulenti è stata una figura peculiare nel panorama culturale italiano: un talento creativo espressosi in contesti e linguaggi diversi (dal furniture design alla scenografia, dall’architettura alla progettazione degli interni) i cui segni sono ancora oggi evidenti e generativi. La sua curiosità e la sua intelligenza creativa hanno aperto nuove prospettive alla cultura del progetto". Con questo commento Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, ha accompagnato la notizia della retrospettiva che l'istituzione dedicherà alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/mostra-gae-aulenti-vitra-schaudepot" target="_blank">progettista </a>scomparsa dieci anni fa.

<h2>TRIENNALE MILANO RICORDA GAE AULENTI CON UNA MOSTRA</h2> La mostra, in programma nel 2024, è inclusa nel ciclo espositivo promosso da Triennale per raccontare i maestri italiani della cultura del progetto. Un percorso intrapreso nel 2017, con le monografiche su <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-triennale-ettore-sottsass" target="_blank">Ettore Sottsass</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/bellezza-allitaliana-nei-progetti-di-mario-bellini" target="_blank">Mario Bellini</a>, proseguito nel 2018 con Osvaldo Borsani e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/05/achille-castiglioni-designer-degli-allestimenti" target="_blank">Achille Castiglioni</a>, del quale sono stati in seguito protagonisti anche <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/morte-enzo-mari-design" target="_blank">Enzo Mari </a>(2020),<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/mostra-vico-magistretti-triennale-milano-architettura" target="_blank"> Vico Magistretti</a>, Carlo Aymonino e Pietro Lingeri (gli ultimi tre nel 2021). Curata da Giovanni Agosti, la retrospettiva appena annunciata sarà realizzata con il fondamentale contributo dell'Archivio Gae Aulenti, la cui direttrice, Nina Artioli, ha sottolineato che "la vera ricerca su Gae non è ancora iniziata. Questa mostra segnerà un punto di partenza offrendo l’opportunità di mettere ordine in ciò che è stato fatto finora: una base per sviluppare punti di vista e aprire spunti di studio". Poliedrica e unica nel suo genere, la carriera dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/04/torino-omaggia-larchitetto-gae-aulenti" target="_blank">architetta</a> ha toccato numerosi ambiti, inclusi l'editoria di settore, la scenografia e l'industrial design. Proprio in quest'ultimo campo, Aulenti lega il proprio nome a oggetti considerati icone contemporanee, non a caso inseriti nella collezione permanente del Museo del Design Italiano di Triennale Milano: dalla poltrona Sgarsul alla lampada Pipistrello, fino a Tavolo con Ruote.<h2>LA STORIA E I PROGETTI DELL'ARCHITETTA GAE AULENTI</h2> Originaria di Palazzolo dello Stella (Udine), dove nacque nel 1927, Gae Aulenti si formò fra Firenze e Torino durante la guerra, laureandosi infine al Politecnico di Milano nel 1953. Proprio in questa città fissò le basi per la sua attività professionale, pur operando non solo su scala nazionale. Fra i suoi più significativi progetti architettonici si ricordano il <a href="https://arte.sky.it/news/musee-orsay-parigi-cambio-nome" target="_blank">Museé d’Orsay</a> di Parigi, la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia (1985-86); la conversione in museo delle ex-Scuderie Papali a Roma; la riqualificazione di piazzale Cadorna a Milano (2000); le stazioni “Museo” e “Dante” della metropolitana di Napoli (1999-2002); l'aeroporto di Perugia, inaugurato nell'anno della sua scomparsa. Decine i progetti per gli allestimenti di mostre temporanee, così come altrettanto rilevante fu il suo contributo nel campo della scenografia teatrale, esito della collaborazione avviata nel 1975 con<a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/02/morto-luca-ronconi-82-anni-milano-attore-regista-teatro-italiano" target="_blank"> Luca Ronconi.</a> Per il suo lavoro Aulenti è stata insignita con alcuni dei maggiori riconoscimenti internazionali, inclusi Chevalier de la Legion d’Honneur (Parigi, 1987); Honourary Fellow of the American Institute of Architects (1990); Praemium Imperiale per l’Architettura da The Japan Art Association (Tokyo, 1991); Cavaliere di Gran Croce (Roma, 1995) e la Medaglia d’Oro alla Carriera (Milano, 2012), assegnata proprio da <a href="https://arte.sky.it/news/triennale-milano-esposizione-internazionale" target="_blank">Triennale MIlano</a>. [Immagine in apertura: Gae Aulenti durante l'incontro: Architettura "Nel Palazzo delle arti, La nuova Galleria della Triennale", particolare, 1994. Foto: Pinzauti Manfredo. Archivio fotografico Triennale Milano]

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