Il Louvre Abu Dhabi celebra i suoi cinque anni con un capolavoro di Leonardo

Si lega ancora una volta alla figura di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-digitale-firenze-leonardo-da-vinci" target="_blank">Leonardo da Vinci</a> la storia del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/11/scoprire-larte-allombra-della-cupola-del-nuovo-louvre-abu-dhabi" target="_blank">Louvre Abu Dhabi</a>. Per festeggiare il traguardo del quinto anniversario, a partire dal 15 novembre 2022 (e per i prossimi due anni), il museo negli Emirati Arabi Uniti ospiterà il dipinto San Giovanni Battista del maestro toscano. A concederlo in prestito, per un periodo così lungo, è il Musée du Louvre d Parigi, sede permanente dell'incompiuto olio su tavola dell'acclamato artista.<h2>UN CAPOLAVORO DI LEONARDO AL LOUVRE ABU DHABI</h2> Come noto, fin dall'apertura nel 2017, il Louvre Abu Dhabi ha fatto parlare di sé per le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/il-salvator-mundi-di-leonardo-da-vinci-tra-abu-dhabi-e-parigi-e-un-altro-inedito-e-stato-scoperto" target="_blank">alterne vicende</a> relative alla controversa opera <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-9-aprile-salvator-mundi-leonardo" target="_blank">Salvator Mundi</a>. Con l'annuncio dell'esposizione per un biennio del San Giovanni Battista il museo punta ancora una volta sul grande artista italiano, che secondo le fonti iniziò a lavorare al dipinto in questione nella prima parte del XVI secolo a Firenze, città di cui è patrono proprio questo santo. Sebbene non sia mai stato chiarito se sia stato commissionato o se sia stato eseguito da Leonardo di propria iniziativa, il ritratto restò incompiuto alla morte dell'artista e scienziato, avvenuta nel 1519. Successivamente fu acquisito dal re Francesco I di Francia, passando quindi nella collezione del re Carlo I d'Inghilterra, intorno al 1630, prima del definitivo approdo alla corte francese di Luigi XI, nel 1662. In seguito alla Rivoluzione francese divenne parte della raccolta del Louvre. <h2>LA STORIA DEL SAN GIOVANNI BATTISTA DI LEONARDO DA VINCI</h2> Si arriva ai giorni nostri con il restauro del 2016, eseguito dagli specialisti del Paintings Department del <a href="https://arte.sky.it/news/giorgio-vasari-mostra-louvre-parigi" target="_blank">prestigioso museo parigino</a>. Un'operazione che ha consentito di agire, diluendoli, sugli strati addensati di vernice ingiallita e ossidata che sono stati applicati dopo la morte dell'artista. Il San Giovanni Battista rappresenta uno dei fulcri della raccolta leonardiana del Louvre, ma è nello stesso tempo un'opera chiave della carriera del celebre autore. Peculiare la sua scelta nel trattamento della figura di San Giovanni, che riesce a emanare grazia e mistero. Un risultato raggiunto anche grazie agli effetti chiaroscurali propri della magistrale tecnica leonardiana. Pur ricorrendo a una gamma cromatica ristretta, l'artista ha saputo restituire un preciso ideale di bellezza maschile, rendendo immortale il santo attraverso la rassicurante espressione del suo volto e la torsione del corpo che emerge dal buio. 

[Immagine in apertura: Leonardo da Vinci, Saint John the Baptist. Around 1508-1519. Oil on wood (walnut). 73 x 56.5cm. Paris, Musée du Louvre, INV. 775 © 2016 Louvre RMN-GP / Tony Querrec]

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In provincia di Milano riapre il museo dedicato alla fotografia contemporanea

Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, torna in cima alla lista delle mete da visitare per ogni amante della fotografia. È infatti tutto pronto per la riapertura di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/mostra-fotografia-piazza-cinisello-balsamo-mufoco" target="_blank">MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea</a>, che accenderà i riflettori sulla sua collezione dopo i recenti mesi di stop. Un'interruzione della programmazione che aveva lasciato gli appassionati d'arte con il fiato sospeso, spaventati dalla possibilità di vedere chiuse per sempre le porte dell'istituzione, e che viene ora superata nel segno di una progettualità quanto mai orientata alla ricerca e al dialogo con il pubblico. La data da segnare in agenda è il 22 ottobre, giornata nella quale la sede nell'hinterland milanese riprenderà il suo ciclo di mostre. L'obiettivo è sempre lo stesso, dal 2004, anno di inaugurazione del museo: comprendere i mutamenti della fotografia e interrogarsi su cosa significhi essere contemporanei oggi, anche in risposta alle nuove modalità di fruizione e di produzione delle immagini. 
<h2>SEI ARTISTI SI CONFRONTANO SUL TEMA DEL PAESAGGIO</h2> A segnare la ripresa delle attività da parte del museo saranno in particolare due mostre, diverse tra loro per temi e linguaggi. La prima si intitola Paesaggio dopo paesaggio, ed è una riflessione sul mondo esterno e sui suoi mutamenti, così come percepiti da sei artisti nati tra la metà degli anni Sessanta e Settanta. Protagonisti dell'esposizione sono Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci e Filippo Romano, scelti dal curatore Matteo Balduzzi per aggiungere nuovi punti di vista a un filone, quello della fotografia di paesaggio, particolarmente significativo per il museo e già rappresentato nella sua collezione da opere di grandi maestri del Novecento. In calendario fino al 29 gennaio, la rassegna presenta in totale più di cento lavori, tutti acquisiti nel 2021 grazie al bando <a href="https://arte.sky.it/news/mibact-bando-fotografia-italiana" target="_blank">Strategia Fotografia</a> promosso dalla <a href="https://arte.sky.it/news/bando-mibact-pac-arte-contemporanea" target="_blank">Direzione Generale Creatività Contemporanea</a> del MIC. 
<h2>LA MOSTRA DI COSIMO VENEZIANO</h2> È invece <a href="https://arte.sky.it/news/call-artisti-cibo-paesaggio" target="_blank">Cosimo Veneziano</a> l'artista protagonista del secondo progetto espositivo, anche in questo caso in apertura il 22 ottobre (e visitabile fino al 27 novembre). Curata da Lisa Parola, la mostra – dal titolo Biomega Multiverso – consiste in un'installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto. Finalità dell'opera (realizzata nell'ambito del programma Italian Council 2019) è indagare il rapporto tra uomo e natura, e più nello specifico tra consumo, globalizzazione e agricoltura, analizzando come l'uso delle biotecnologie stia influendo sulle nostre abitudini e sul mercato alimentare. La giornata di inaugurazione del museo sarà inoltre arricchita da una serie di incontri pubblici. Tra gli altri la discussione sull’evoluzione della fotografia voluta dal nuovo presidente del museo, il poeta Davide Rondoni. 
[Immagine in apertura: MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea © Louis De Belle, Villa Ghirlanda, 2021]

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