La vita di David Bowie presto in mostra a Milano

<p>Archiviate le rassegne espositive dedicate a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/mostra-claude-monet-teatro-arcimboldi-milano" target="_blank">Claude Monet</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/banksy-mostra-teatro-arcimboldi-milano" target="_blank">Banksy e alla street art</a>, il <a href="https://arte.sky.it/news/spettacolo-john-malkovich-teatro-arcimboldi-milano" target="_blank">Teatro Arcimboldi di Milano</a> torna nuovamente a puntare i riflettori sull'arte contemporanea. Protagonista del progetto espositivo in arrivo negli spazi dell'istituzione meneghina è <a href="https://arte.sky.it/news/toy-album-david-bowie" target="_blank">David Bowie</a>, al centro di un percorso fotografico che ripercorre un momento ben preciso della vita del Duca Bianco.</p> <p>Visitabile a partire dal prossimo 2 aprile, la mostra <em>David Bowie the passenger. By Andrew Kent</em> si sofferma infatti sullo spaccato di tempo tra il 1975 e il 1979. È in questi anni che il cantautore britannico decise di lasciarsi alle spalle l'esperienza americana, segnata dal successo dell'album <em>Young Americans</em>.  </p>
<p><h2>IL RITORNO DI DAVID BOWIE IN EUROPA</h2> <p>Ad accogliere Bowie al suo rientro in Europa non fu tuttavia Londra, città nella quale l'artista nacque nel 1947. La bussola del musicista puntò piuttosto verso Berlino, all'epoca luogo di incontro e scontro tra est e ovest, tra capitalismo e comunismo. Il fermento politico e culturale di quel luogo di frontiera, e il clima di tensione che si respirava all'ombra del muro, furono visti dal cantante come elementi di fascino e straordinaria ispirazione. E a ragione, dato che proprio nel corso della parentesi tedesca Bowie produsse alcuni dei suoi album più importanti. Risale infatti a questo periodo la cosiddetta “trilogia di Berlino” composta dai dischi <em>Low</em>, <em>Heroes</em> e <em>Lodger</em>.  </p>
<p><h2>OLTRE IL MURO DI BERLINO</h2> <p>Riunendo un corpo di sessanta scatti prodotti in quegli anni dal fotografo americano Andrew Kent, la rassegna (ospitata in uno dei foyer del teatro milanese) ripercorre il fermento di quel periodo concitato: un periodo nel quale tutto stava di nuovo cambiando, sia per Bowie che per il mondo attorno a lui.  </p> <p>Oltre alle immagini e alle testimonianze visive (con foto dedicate sia alle performance dal vivo che a momenti più intimi, tra viaggi e soggiorni al di là del muro), la mostra presenta un ricco apparato di oggetti, cimeli, abiti, microfoni e locandine provenienti dall'archivio privato di Kent. Il percorso espositivo è inoltre impreziosito dalle ricostruzioni di alcuni degli ambienti che ospitarono Bowie nel corso della sua avventura europea: dal vagone del treno che lo portò fino a Mosca alla sua stanza di albergo a Parigi. Un progetto scenografico, creato con l'intento di condurre il pubblico all’interno di una delle parentesi più affascinanti della carriera di questa icona della cultura popolare.    </p>
<p>[Immagine in apertura: © Andrew Kent]</p>

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Tutto quello che bisogna sapere sui Beatles in un libro

<p>Perché Paul McCartney non era presente durante il debutto dei <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-19-dicembre-beatles" target="_blank">Beatles</a> al Cavern Club di Liverpool? Chi era “the Eggman”, il protagonista della celebre canzone del 1967 <em>I Am the Walrus</em>? Quale canzone i Beatles regalarono agli eterni “rivali” <a href="https://arte.sky.it/news/libro-rolling-stones" target="_blank">Rolling Stones</a>? Sono solo alcune delle domande presenti all'interno del libro <em>Listen, do you want to know a secret?</em>, il nuovo “trivia book” dedicato ai magnifici Fab Four.  </p>
<p><h2>I BEATLES IN 1000 QUIZ</h2> <p>Sono mille i quiz presenti nel volume – edito da <a href="http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/annamaria-de-caroli-listen-do-you-want-to-know-a-secret-trivia-book-1-000-quiz-sui-beatles/" target="_blank">Arcana</a> e curato da Annamaria De Caroli, attenta conoscitrice della storia della band britannica. Disposte in capitoli, ognuno dei quali dedicato a uno specifico aspetto del gruppo guidato da Paul McCartney, le domande passano dagli aspetti più intimi e privati dei componenti a quelli relativi alla sfera artistica e musicale.  </p> <p>Allo stesso modo, i livelli di difficoltà variano dal principiante all'avanzato. L'obiettivo della pubblicazione è infatti duplice: da una parte il libro vuole sfidare la memoria dei più competenti, testando le conoscenze dei fan di vecchia data; dall'altra vuole suscitare qualche curiosità in chi dei Beatles non è un appassionato, ma ambisce a diventarlo.    </p>
<p><h2>LE INTENZIONI UMANITARIE DEL PROGETTO</h2> <p>Introdotto da una presentazione di Ernesto Assante, giornalista e critico musicale riconosciuto, il volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è impreziosito dal contributo di Julia Baird, sorella di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-22-novembre-john-lennon" target="_blank">John Lennon</a>. Il ricavato dalle vendite sarà infatti interamente devoluto a <a href="http://www.strawberryfieldliverpool.com" target="_blank">Strawberry Field</a>, l'associazione inglese che da anni aiuta i giovani con difficoltà di apprendimento a inserirsi nella società.  </p>
<p><h2>LE PAROLE DELL'AUTRICE</h2> <p>“<em>Con la pandemia ho trascorso ore del tutto immersa nel mondo dei Beatles, come fossi stata teletrasportata negli anni Sessanta</em>”, racconta l'autrice del libro Annamaria De Caroli. “<em>Da qui l’idea di giocare con chi ancora oggi, come me, li ama. </em><em>Ho ripercorso la loro carriera (otto anni che sembrano molti di più), alternando domande 'serie' ad altre più curiose. Il libro è diviso in capitoli da leggere o ignorare, in un percorso personalizzato. Per cercare gli aneddoti da inserire nel volume ho riletto con attenzione i libri scritti da chi li aveva conosciuti negli anni di Liverpool o aveva lavorato con loro. Ma anche i testi 'sacri' degli studiosi conservano delle perle spesso trascurate</em>”.  </p>

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