A Reggio Emilia i fotografi raccontano l'Italia al tempo del lockdown

<p><em>Italia in-attesa. 12 racconti </em><em>fotografici</em>, è il titolo dell'inedito progetto promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani e con Fondazione Maxxi, dedicato all’eccezionale condizione attraversata dal nostro Paese durante il primo lockdown istituito da marzo a maggio del 2020 per contenere la diffusione del Coronavirus. Si tratta di uno “stra-ordinario” racconto corale e polifonico, in mostra dal 15 ottobre all’8 gennaio prossimi a Palazzo da Mosto, a Reggio Emilia, sviluppato attraverso i diversi linguaggi e le differenti sensibilità di dodici grandi fotografi: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/mostra-fotografia-olivo-barbieri-monastero-astino-bergamo" target="_blank">Olivo Barbieri</a>, Antonio Biasiucci, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/mostra-catania-fotografia-italiana" target="_blank">Silvia Camporesi</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mario-cresci-roma-iccd" target="_blank">Mario Cresci</a>, Paola De Pietri, Ilaria Ferretti, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/architettura-alvaro-siza-mostra-fotografia-guido-guidi-portogallo" target="_blank">Guido Guidi</a>, Andrea Jemolo, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/mostra-milano-francesco-jodice-rogoredo" target="_blank">Francesco Jodice</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/giorni-come-stanze-libro-emilia-giorni-lockdown-italia" target="_blank">Allegra Martin</a>, Walter Niedermayr e George Tatge.</p><h2>L'ITALIA AI TEMPI DELLA PANDEMIA</h2> <p>Ben lontana dal presentare immagini stereotipate del nostro Belpaese, la mostra (curata da Margherita Guccione e Carlo Birrozzi) raccoglie, quindi, scatti di un’Italia silenziosa, quasi irreale, delineata da paesaggi e orizzonti svuotati e da spazi urbani sospesi, in cui la natura rigogliosa e un silenzio assordante sembrano aver preso il posto lasciato frettolosamente dall’uomo. Si tratta di racconti, soggettivi e parziali, di un vissuto fino a quel momento inimmaginabile, che, introducendo nuovi punti di vista, ha scardinato per sempre la classica narrazione dello spazio fisico. </p> <p>Così è, ad esempio, per le fotografie di Silvia Camporesi (che sceglie di ritrarre i luoghi, divenuti desolati e solitari, della sua infanzia) o per gli scatti stranianti di George Tatge (che riportano scorci di borghi umbri abitati solo da un grande senso di vuoto). E poi ancora i luoghi emblematici della cultura milanese, privi di pubblico e socialità, interpretati dalla fotografa Allegra Martin, e le immagini surreali dei paesaggi montani di Walter Niedermayr come tornati, per magia, senza alcun segno di antropizzazione.</p><h2>DAL MONDO ESTERIORE A QUELLO INTERIORE</h2> <p>Accanto a questi progetti, in esposizione troviamo anche un’interpretazione del periodo del lockdown affrontata attraverso analisi visive non rivolte a spettrali spazi fisici esterni, quanto piuttosto a un mondo interiore, astratto e concettuale, anch’esso come svuotato. È il caso del reportage presentato da Francesco Jodice, che attraverso quattro simboliche architetture italiane catturate via satellite, trasferisce il forzato periodo straniante del "confinamento domestico" su un piano mentale e virtuale.</p> <p>[Immagine in apertura: Silvia Camporesi, <em>Spiaggia libera</em>, Cesenatico, 2020]</p>

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

Il mondo dei bambini negli scatti di Steve McCurry

Alla scoperta del nuovo festival fotografico di Torino

La nuova app dedicata ai tesori archeologici di Pompei

<p>Anche se le restrizioni attuate per limitare la diffusione dei contagi risultano praticamente allentate in tutto il mondo, il <a href="https://arte.sky.it/news/casa-cerere-parco-archeologico-pompei-cavallo" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a>, con l’intento di permettere una fruizione in completa sicurezza del sito patrimonio UNESCO, ha lanciato l’applicazione gratuita per smartphone<em> MyPompeii.</em> Il funzionamento del servizio è assai semplice e intuitivo: basta scansionare il QR Code presente sul biglietto di ingresso e, una volta eseguito l'accesso, iniziare il tour all’interno del Parco facendo tesoro delle diverse funzioni messe a disposizione. </p><h2>LA NUOVA APP DEL PARCO ARCHEOLOGICO</h2> <p>Tra le funzionalità offerte dalla app, la sezione <em>Mappa</em>, ad esempio, permette di scoprire, anche grazie alla presenza di numerosi moduli di approfondimento, tutti i luoghi e i punti di interesse che rendono il Parco Archeologico di Pompei uno dei siti antichi più importanti al mondo, così come geolocalizzare tutte le strutture presenti in una determinata area (come guardia medica, servizi igienici e punti di ristoro). La mappa, inoltre, in modo da garantire in ogni momento una visita senza rischi di contagio, monitora, traccia e indica in tempo reale il flusso di persone presenti lungo tutti i percorsi espositivi attivi.</p><h2>LA SEZIONE DEDICATA ALLE MOSTRE </h2> <p>Entrando nella funzione <em>Mostre e </em><em>percorsi</em> vengono invece suggeriti gli itinerari di visita e le proposte museali in corso. Ora, ad esempio, essendo allestita fino al prossimo 15 gennaio la rassegna <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-eros-pompei" target="_blank"><em>Arte e sensualità nelle case di Pompei</em></a>, all'interno della sezione sono presenti due differenti opzioni: un percorso di visita di un’ora dedicato ai più piccoli (in cui vengono spiegati e rappresentati esclusivamente i personaggi mitologici raffigurati nelle opere in esposizione) e uno, invece, indirizzato al pubblico adulto, della durata di due ore (incentrato su temi legati all’erotismo e alla sensualità nell’arte pompeiana). Numerosi anche i servizi aggiuntivi: tra questi la possibilità di consultare l’archivio digitale del Parco.</p> <p>[Immagine in apertura: Pompei<em>.</em> Photo by Yaopey Yong on Unsplash]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma