A Città di Castello una mostra da "vedere" a occhi chiusi

Con il titolo suggestivo de La Luce del Nero, gli <a href="https://arte.sky.it/news/fondazione-alberto-burri-citta-castello-riapertura" target="_blank">Ex Seccatoi del Tabacco</a> di Città di Castello (in provincia di Perugia) riaprono le porte al pubblico dopo sette anni di lavori. A sancire la tanto attesa ripresa delle attività espositive non poteva che essere il “padrone di casa" <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-alberto-burri-alba" target="_blank">Alberto Burri</a>. Inaugurato nel 1990 su volontà dello stesso artista, che qui decise di collocare un'ampia parte della sua produzione, l'enorme complesso accoglie fino al 28 agosto una rassegna tutta dedicata al valore simbolico del buio e dell'assenza di luce. 
<h2>NON SOLO ALBERTO BURRI</h2> A curare la mostra è Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri, che afferma come il nero “tra la fine del Medioevo e il XVII secolo avesse perso il suo statuto di colore. Sono stati gli artisti a riconferire al nero la sua valenza cromatica e in particolare, tra loro, appare essenziale l’azione di Kazimir Malevic, autore del celebre 'Quadrato nero su fondo bianco', richiamato in mostra mediante una stampa che ne riproduce l’immagine”. Protagonista del percorso espositivo è ovviamente lo stesso Burri, che con i suoi cicli pittorici ha contribuito enormemente alla riflessione sul tema. Tra gli altri autori documentati in mostra spiccano inoltre <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/12/morte-enrico-castellani-azimuth-piero-manzoni-arte-contemporanea-italiana-minimalismo" target="_blank">Enrico Castellani</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-lucio-fontana-carla-lonzi-parma" target="_blank">Lucio Fontana</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-emilio-isgro-dante-palermo" target="_blank">Emilio Isgrò</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/mostra-jannis-kounellis-fondazione-prada-venezia" target="_blank">Jannis Kounellis</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/libro-pittura-mario-schifano" target="_blank">Mario Schifano</a> e Antoni Tàpies. Pur nelle differenti intenzioni, e nelle diverse scelte tecniche che ne sono alla base, le opere sono un omaggio all'assenza di colore e alle rivelazioni che possono scaturire a partire dalla negazione della luce. 
<h2>UN'ESPERIENZA SENSORIALE</h2> Data la valenza del progetto, destinatario d'eccellenza della mostra è il pubblico non vedente. Realizzata nell’ambito del programma Europa Creativa con il progetto Beam Up – Blind Engagement In Accessible Museum Projects, che affronta in chiave internazionale e inclusiva il tema dell’accessibilità all’arte contemporanea per il pubblico con disabilità visiva, la rassegna è prima di tutto un'esperienza sensoriale. Un'occasione per “vedere” oltre i limiti della sfera sensibile. 
[Immagine in apertura: Alberto Burri, Combustione Legno, 1955, legno, vinavil, combustione su tela 88,5 x 160 cm]

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Il mondo degli uccelli nelle opere dei maestri della stampa giapponese

Delicate cince su splendidi ciliegi in fiore; maestosi pavoni che fanno la ruota sfoggiando la loro bellezza; cacatua dai colori cangianti e civette dormienti sotto la luna piena. Sono solo alcuni dei soggetti raffigurati all'interno del nuovo volume edito da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-claude-monet-essenziale-ippocampo" target="_blank">L'Ippocampo</a>. Dopo aver dato alle stampe il <a href="https://preview.arte.sky.it/news/libro-stampa-giapponese-acqua" target="_blank">cofanetto da collezione dedicato al tema dell'acqua</a> secondo gli artisti della tradizione nipponica, la casa editrice porta ora sugli scaffali Gli uccelli visti dai maestri della stampa giapponese: un'elegante raccolta di riproduzioni imperdibile per chiunque ami il connubio tra arte e natura. 
<h2>I MAESTRI DELLA STAMPA GIAPPONESE</h2> Disposte in sequenza e accompagnate da un libretto esplicativo curato da Anne Sefrioui sulla storia dello stile kachō-ga (letteralmente “immagini di fiori e di uccelli”), le oltre sessanta illustrazioni presenti nel libro celebrano in ogni dettaglio la bellezza della natura. Presentate all'interno di un lungo foglio piegato “a fisarmonica” (una scelta editoriale già adottata in numerosi altri progetti di impostazione simile), le opere risalgono al periodo d'oro dell'arte grafica giapponese. Si tratta del cosiddetto periodo Edo (tra il Seicento e l'Ottocento), quando diversi autori di culto come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/stampe-hokusai-libro" target="_blank">Katsushika Hokusai</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/cofanetto-stampe-edo-hiroshige" target="_blank">Utagawa Hiroshige</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/kitagawa-utamaro-dal-giappone-agli-stati-uniti" target="_blank">Kitagawa Utamaro</a> e Keisai Eisen si imposero sulla scena artistica del Paese del Sol Levante grazie alle loro stampe e alle loro incisioni dedicate al paesaggio e alla vita quotidiana. 
<h2>LE FIGURE SIMBOLICHE DEGLI UCCELLI</h2> È in questo lungo frammento di tempo che il tema degli uccelli manifesta tutta la sua poesia e la sua carica allegorica, aspetti straordinariamente visibili nelle composizioni qui presentate. Una carrellata di immagini che esaltano le proprietà simboliche e spirituali di questi esseri da sempre sinonimo di leggerezza e libertà. 
[Immagine in apertura: una tavola tratta da Gli Uccelli visti dai grandi maestri della stampa giapponese. L'Ippocampo Edizioni, 2022]

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