Il Museo Guggenheim Bilbao festeggia il suo 25esimo anniversario

Nella storia dei musei e dell'architettura museale esiste, indiscutibilmente, un "prima" e un "dopo" il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/lucio-fontana-guggenheim-museum-bilbao" target="_blank">Guggenheim Bilbao</a>. Terza istituzione culturale, in ordine di tempo, aperta nel mondo dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim (dopo il museo progettato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/mostra-architettura-frank-lloyd-wright-poster" target="_blank">Frank Lloyd Wright</a>, a New York, e la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-surrealismo-peggy-guggenheim-venezia" target="_blank">Peggy Guggenheim Collection</a> di Venezia), questo museo ha riscritto il destino culturale, sociale ed economico di Bilbao, contribuendo a rilanciare l'immagine a livello globale di un'intera area della Spagna settentrionale. L'iconicità della sua (discussa) struttura architettonica, disegnata dall'architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/architettura-torre-frank-gehry-arles-francia" target="_blank">Frank Gehry</a>, il prestigio della collezione permanente e il rilievo delle mostre temporanee ospitate negli anni hanno reso il Museo Guggenheim Bilbao un riferimento internazionale per l'arte moderna e contemporanea. Dopo le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/10/per-i-ventanni-del-guggenheim-di-bilbao-anche-un-concerto-spaziale" target="_blank">celebrazioni per il ventennale</a>, che avevano incluso il coinvolgente spettacolo di proiezioni <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/10/reflections-luce-e-colori-per-i-ventanni-del-guggenheim-bilbao" target="_blank">Reflections</a>, il museo ha annunciato il programma di iniziative per il 25esimo anniversario, che ricorre nel 2022. <h2>GLI EVENTI PER I 25 ANNI DEL GUGGENHEIM BILBAO</h2>
Il Museo Guggenheim Bilbao è stato inaugurato il 18 ottobre 1997, in un clima segnato da una grave crisi economica. Traendo forza dalla propria storia di successo, l'istituzione ha scelto di adottare il motto-concept L’arte ispira futuro per tutti gli eventi promossi quest'anno, in un momento ancora dominato dalle incertezze della crisi sanitaria. Intenso, di spessore e concepito per un pubblico ampio ed eterogeneo, il palinsesto accenderà i riflettori su quanto accaduto nel museo e a Bilbao in questo primo quarto di secolo; nello stesso tempo, lo sguardo sarà rivolto anche alle sfide che attendono l'istituzione, la città e l'intera comunità nel prossimo futuro. La collezione museale sarà presentata come mai prima d'ora: i visitatori avranno infatti l'opportunità di osservare, in un allestimento unitario, molte delle opere acquisite dall'apertura a oggi. La prima delle grandi mostre proposte per il 2022 prenderà il via l'11 febbraio: From Fauvism to Surrealism. Masterpieces from the Musée d’Art Moderne de Paris, questo il suo titolo, riunirà 70 capolavori provenienti dal museo francese offrendo una ricognizione della scena avanguardistica della Ville Lumière all'inizio del XX secolo. Dal 25 febbraio sarà visitabile anche <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-jean-dubuffet-guggenheim-bilbao" target="_blank">Jean Dubuffet: Ardent Celebration</a>. <h2>IL MUSEO GUGGENHEIM BILBAO CELEBRA LA PROPRIA STORIA</h2> A "contrassegnare" le celebrazioni è un'edizione speciale del logotipo del museo, che per il 2022 subisce un'evoluzione: le caratteristiche lettere “G” del marchio Guggenheim, trasformandosi come ingranaggi di un macchinario, generano il numero 25. Oltre ai progetti espositivi, questo speciale compleanno sarà festeggiato con performance dal vivo ed eventi di ampio respiro, appositamente concepiti. Fra questi si segnalano: The World is a Museum (11 e 12 maggio 2022), un viaggio letterario e musicale a cura dello scrittore basco Kirmen Uribe; Water Ecologies (6 e 7 ottobre 2022), un simposio internazionale e interdisciplinare sul cambiamento climatico, che porrà particolare enfasi sulla tutela delle risorse idriche; Reflections II (11 e 13 ottobre 2022), una "riedizione" dello spettacolo pubblico del 2017 che si avvarrà di nuove musiche, animazioni e proiezioni digitali. [Immagine in apertura: Photo by Eduardo Kenji Amorim on Unsplash]

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Fred Buscaglione re dello swing in un nuovo fumetto

Di fumetti dedicati ai grandi della musica italiana le librerie sono piene. Archiviate le pubblicazioni in omaggio a <a href="https://arte.sky.it/news/luciano-ligabue-fumetto" target="_blank">Luciano Ligabue</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/vasco-rossi-dylan-dog-fumetti" target="_blank">Vasco Rossi</a> e al fenomeno <a href="https://arte.sky.it/news/libro-monografia-maneskin" target="_blank">Måneskin</a>, a essere interpretato in chiave balloon è ora Fred Buscaglione, leggendario simbolo dello swing nazionale. Ricordata ancora oggi come una delle icone del dopoguerra, capace con la sua musica e la sua personalità istrionica di alleviare le pene di un Paese affranto dal conflitto, l'artista torinese è protagonista di una nuova biografia illustrata, dal titolo Swing, barbera e Fred Buscaglione: un libro a colori che approfondisce le tappe principali dell'ascesa di questo idolo del jazz nostrano. 
<h2>CHI ERA FRED BUSCAGLIONE?</h2> Autore dell'impresa è il giovane fumettista Giacomo Taddeo Traini. A lui il compito di racchiudere nelle quasi duecento pagine del libro (edito da <a href="https://www.beccogiallo.it/" target="_blank">BeccoGiallo</a>) la vita e l'esplosione artistica del musicista e cantautore: dalla gavetta compiuta negli anni precedenti alla guerra al successo arrivato con brani come Guarda che luna, Eri piccola così e Che notte (canzoni all'epoca considerate davvero trasgressive). E poi ancora la passione per le belle donne, le aspirazioni cinematografiche (nel 1959 esordì in Poveri milionari di Dino Risi) e la prematura scomparsa (avventura il 3 febbraio 1960 a Roma a causa di un incidente automobilistico). 
<h2>LE PAROLE DELL'AUTORE</h2> “Quando si scopre Fred Buscaglione lo si scopre per le 'criminal songs'. Sono state chiamate così le tante canzoni dai toni noir di Fred, accompagnate da suoni, fischi, rumori, tutto in una chiave jazz e swing”, racconta Giacomo Taddeo Traini, autore unico del volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). “All'epoca fu una rivoluzione, una rivoluzione di cui ancora si sente l'eco anche oggi. Una delle cose che più mi stupisce, e che secondo me conferma la genialità del personaggio, è che questo lascito, questa eredità, è stata creata in una lunga gavetta e diffusa soltanto in due intensissimi anni. Due anni. Due anni di attività e ancora siamo qui a parlarne, a sessant'anni e più dalla morte. Una morte improvvisa e scenografica, che sembra sceneggiata apposta per il protagonista di uno di quei gangster movie a cui Fred faceva il verso nei suoi pezzi più celebri. Perché, come dicevo, Fred Buscaglione lo scopri per le 'criminal songs', quelle scritte con Leo Chiosso, le varie 'Che Notte', 'Teresa non sparare' o 'Il dritto di Chicago'. Ma quando poi Fred lo studi, lo ascolti, quando guardi oltre il personaggio, allora ti appassioni davvero e piangi insieme a lui su canzoni struggenti come 'Una sigaretta', 'Guarda che luna', 'Love in Portofino', 'Al fondo di un bicchiere' o 'Sotto il cielo dei Bars'”.

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