Il Museion di Bolzano diventa "techno" per un giorno

Dopo il debutto dello scorso 17 giugno, al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/11/piovra-gigante-museion-bolzano-design" target="_blank">Museion </a>di Bolzano è di nuovo tempo di ospitare un evento speciale. Sabato 27 agosto torna "OCCUPY MUSEION", che questa volta si svolgerà all'aperto (sul Lungo Talvera degli Alpini) e durerà per un'intera giornata, ovvero dalle 10 alle 22. L'evento è incluso nel programma di Museion Art Club, l'incubatore della scena creativa e contemporanea dell'Alto Adige ideato dal team di Museion Art Club Forum, composto da nove persone esterne all'istituzione museale.<h2> A BOLZANO UNA GIORNATA DI MUSICA ALL'APERTO </h2> In linea con il progetto complessivo, il secondo appuntamento di "OCCUPY MUSEION" mantiene accesi i riflettori sulla scena underground locale, con l'intento di ridurre le distanze fra l'istituzione museale e gli artisti del territorio e incentivare scambi e connessioni. Non a caso l'iniziativa è stata organizzata insieme a 14 collettivi di musica elettronica attivi in Alto Adige ed è legata alla presentazione del Manifesto da loro redatto. Questo appuntamento, previsto in serata, rappresenta il fulcro della giornata: sul palco di Museion, si darà voce alle richieste delle realtà che avvertono l'esigenza di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni altoatesine.<h2>IL PROGRAMMA DEL SECONDO OCCUPY MUSEION</h2> Cuore dell'evento sarà la musica, con i dj set che si susseguiranno a partire dalle 10, quando prenderà il via il "brunch techno". Dopo una pausa, dalle 13 alle 14, fino alle 17 sarà la volta del "picnic techno". Infine, di nuovo musica dalle 18.00 alle 21.30, con "aperitivo techno" A comporre la lineup sono Atract, Basis, Culture Assault, La Famiglia, Mik, Raum, Virus, fra gli altri. Altra iniziativa rilevante di questa seconda edizione si preannuncia il talk "L'influenza delle ordinanze sulla cultura negli spazi pubblici e la loro gestione del tempo", che dalle 17.00 alle 18.00 chiamerà a raccolta il Direttore Bart van der Heide, rappresentanti politici e membri dei 14 collettivi coinvolti nell’evento. Obiettivo? Riflettere insieme sul ruolo della cultura giovanile urbana e sulle difficoltà presenti nel contesto altoatesino. 

[Immagine in apertura: Occupy Museion. Photo Anna Cerrato]

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A 124 anni dalla nascita, <a href="https://arte.sky.it/news/anniversario-nascita-peggy-guggenheim-mecenatismo" target="_blank">Peggy Guggenheim</a> continua a rappresentare un punto di riferimento carismatico per tutti gli estimatori dell'arte del XX secolo. La sua vita fra Stati Uniti ed Europa, la peculiare capacità di scovare e sostenere nuovi talenti, destinati al successo internazionale, la tenacia dimostrata nella promozione dell'arte del suo (complesso) tempo l'hanno resa una figura iconica, unica e rivoluzionaria. "Mi sono sempre dedicata alla mia collezione. Una collezione significa un duro lavoro. Sono stata io a volerla e l’ho trasformata nel lavoro della mia vita", raccontava la collezionista (Berenice Abbott, Peggy Guggenheim and her friends, 1994) che, come noto, scelse Venezia come propria città d'adozione. In concomitanza con il suo compleanno, proprio nel capoluogo veneto si terrà un concerto in suo onore. <h2>IL LEGAME FRA PEGGY GUGGENHEIM E VENEZIA</h2> Situata a Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, la prestigiosa <a href="https://arte.sky.it/news/anniversario-nascita-peggy-guggenheim-mecenatismo" target="_blank">Collezione </a><a href="https://arte.sky.it/news/anniversario-nascita-peggy-guggenheim-mecenatismo" target="_blank">Peggy Guggenheim</a> fu l'abitazione della "doganessa" dalla fine degli anni Quaranta. Divenuta in seguito sede museale, oggi ospita in forma permanente la sua collezione personale, le opere della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, oltre a mostre temporanee. Fino al 26 settembre prossimo, è possibile visitare <a href="https://arte.sky.it/foto/surrealismo-mostra-guggenheim-venezia" target="_blank">Surrealismo e magia. La modernità incantata</a>, che riunisce oltre sessanta opere, provenienti da quaranta fra musei e collezioni private internazionali, e autori del calibro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/mostra-giorgio-de-chirico-parigi-pittura-metafisica" target="_blank">Giorgio de Chirico</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/mostra-max-ernst-berlino" target="_blank">Max Ernst</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/mostra-surrealismo-masi-lugano" target="_blank">Kurt Seligmann</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-magritte-surrealismo-madrid" target="_blank">Renè Magritte</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-21-ottobre-salvador-dali" target="_blank">Salvador Dalí</a>, per citare alcuni. <h2>IL CONCERTO ALLA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM</h2> "Teatro" del concerto organizzato per ricordare la nascita di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/anniversario-nascita-peggy-guggenheim-venezia" target="_blank">Peggy Guggenheim</a> sarà il giardino delle sculture, parte integrante della sede museale lagunare. L'appuntamento (riservato ai soci e sostenitori del museo, fino ad esaurimento posti) è previsto per venerdì 26 agosto, alle ore 21. Prevista l'esibizione del Quartetto Prometeo, composto da Giulio Rovighi, primo violino, Aldo Campagnari, secondo violino, Danusha Waskiewicz, viola, e Francesco Dillon, violoncello. Il programma musicale include brani di Stefano Scodanibbio (1956 - 2012), Benjamin Britten (1913 - 1976) e del compositore veneziano contemporaneo Andrea Liberovici. Classe 1962, è l'autore di Venice: Water Postcards, che debutterà in Italia proprio alla Collezione Peggy Guggenheim. Il brano è compreso nel progetto Acoustic Postcards Venice, in cui il compositore, dopo un dialogo con l'architetto<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/libro-illustrazione-renzo-piano-architettura" target="_blank"> Renzo Piano</a>, ha iniziato a concepire "cartoline sonore" di Venezia: della durata massima di un minuto ciascuna, intendono offrire un frammento acustico di luoghi della città. [Immagine in apertura: Peggy Guggenheim nella biblioteca di Palazzo Venier dei Leoni, Venezia, fine anni '60. Foto Archivio Cameraphoto Epoche. Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia, Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005]

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