Un ex panificio di Detroit trasformato in hub artistico

<p>In attesa dell'apertura del <a href="https://arte.sky.it/news/taipei-performing-arts-center-taiwan-oma" target="_blank">Taipei Performing Arts Center</a>, in programma il prossimo 7 agosto, lo studio di architettura Office for Metropolitan Architecture (OMA), fondato dall'architetto Pritzker Prize <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/blox-copenaghen-oma-rem-koolhaas" target="_blank">Rem Koolhaas</a>, ha svelato il progetto per un nuovo centro artistico e culturale nell'East Village di Detroit. Curato dalla sede newyorkese dello studio, con il coordinamento dell'architetto Jason Long, l'intervento si basa sul riuso adattativo di un ex panificio e magazzino commerciale di oltre 2000 metri quadrati: costruito nel 1900, da alcuni anni versa in stato di abbandono e degrado.</p><h2>A DETROIT UN HUB CULTURALE PROGETTATO DA OMA</h2>  <p><em>LANTERN</em>, questo il nome del progetto, diverrà la sede di due organizzazioni artistiche locali non profit: si tratta di Signal-Return e PASC – Progressive Arts Studio Collective, definite "<em>straordinarie</em>" da Jason Long, Partner-in-Charge di OMA, per il loro "a<em>pproccio sfaccettato alla costruzione della comunità attraverso le arti</em>". Le molteplici esigenze e attività di entrambe incidono sul programma funzionale del complesso, che al proprio interno comprenderà, fra gli altri spazi, studi per artisti resi accessibili a prezzi calmierati, laboratori, una galleria d'arte, negozi creativi. Attrattivo per l'intera comunità locale sarà poi il cortile esterno, immaginato come un luogo aperto e versatile, adatto ad accogliere attività per un pubblico eterogeneo. Per favorire al massimo la connessione fra l'hub e la città, i progettisti hanno concepito una facciata ritmata da 1500 fori, riempiti con blocchi di vetro cilindrici: queste aperture lasceranno intuire, senza rivelarlo completamente, cosa avviene nell'hub. Nello stesso tempo, come suggerisce la denominazione, di notte trasformeranno il prospetto in una sorta di "lanterna luminosa".<em></em></p> 
<p><h2>I PROGETTI DI OMA NEGLI STATI UNITI E IN CANADA</h2> <p>Il progetto di Detroit, ancora nella fase iniziale di sviluppo, è solo una delle opere di riuso adattivo attualmente elaborate da OMA/Jason Long fra Stati Uniti e Canada. A questa categoria appartengono infatti anche il POST Houston, che prevede la trasformazione di uno storico magazzino per lo smistamento della posta in un centro multifunzionale a trazione culturale, la riconversione di un parcheggio in sinagoga a New York, l'edificio Fitzgerald dell'Università di Toronto e, non da ultimo, il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/06/centre-pompidou-america-jersey-city" target="_blank">Centre Pompidou x Jersey City</a>. Da questa prima (e per il momento unica) partnership nordamericana del Centre Pompidou dovrebbe prendere forma un polo culturale di respiro internazionale nell'iconico Pathside Building, ovvero nel distretto degli affari Journal Square.</p>


<p>[Immagine in apertura: <em>LANTERN</em> (9301 Kercheval), South Facade. Copyright OMA and Luxigon]  </p>

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A Basilea la grande mostra per i 150 anni dalla nascita di Piet Mondrian

<p><a href="https://arte.sky.it/news/mostra-piet-mondrian-mudec-milano" target="_blank">Piet Mondrian </a>rappresenta un indiscusso protagonista delle avanguardie del Novecento e la sua arte ha influenzato nel tempo molti altri ambiti come il design, l’architettura, la grafica, la moda e persino la <a href="https://arte.sky.it/news/milano-murale-zedz-piet-mondrian" target="_blank">street art</a>. In occasione del 150esimo anniversario della sua nascita, in Svizzera la Fondation Beyeler, che compie 25 anni, gli dedica – dal 5 giugno al 9 ottobre prossimi – la mostra <a href="https://arte.sky.it/foto/piet-mondrian-mostra-fondation-beyeler" target="_blank"><em>Mondrian Evolution</em>.</a> Attraverso l’esposizione di opere già presenti nella raccolta permanente dell’istituzione elvetica e grazie a importanti prestiti internazionali, la rassegna è dedicata alla trasformazione di Mondrian, che da pittore paesaggista e figurativo in stile tardo-ottocentesco diventò il fondatore, insieme a Theo van Doesburg, del Neoplasticismo, movimento artistico di matrice astratta.</p> <h2>L'ARTE DI MONDRIAN IN SVIZZERA</h2> <p>La mostra in arrivo nella sede di Riehen, a poca distanza da Basilea, offre una panoramica sull'evoluzione stilistica di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/piet-mondrian-una-nuova-biografia-racconta-una-vita-inedita" target="_blank">Mondrian</a> a partire dalle opere giovanili. I primi lavori del pittore risentivano della tradizione pittorica di paesaggio olandese di fine Ottocento e solo dai primi anni Venti del Novecento, grazie alla fascinazione esercitata su di lui dal Simbolismo e soprattutto dal Cubismo, Mondrian si concentrò su un linguaggio espressivo nuovo e sempre più distante delle logiche figurative. Una ricerca di totale equilibrio e semplificazione che lo condusse alla disposizione su tela di semplici linee nere perpendicolari e all'applicazione piatta di campiture esclusivamente in bianco o nei tre colori primari: blu, rosso e giallo.</p> <h2>LA MOSTRA ALLA FONDATION BEYELER</h2> <p>La retrospettiva, che segue una narrazione cronologica, sarà allestita in nove distinti spazi espositivi, dove spiccherà il confronto tra i lavori giovanili di Mondrian e quelli più maturi. A emergere, inoltre, saranno i temi e i soggetti ricorrenti nelle sue opere, come i mulini a vento, le dune, il mare, la vegetazione e i corsi d’acqua, raffigurati seguendo via via i dettami dell'astrazione.</p> <p>[Immagine in apertura: Piet Mondrian, <em>Soirée: L’arbre rouge</em>, 1908–1910. Huile sur toile, 70 x 99 cm, Kunstmuseum Den Haag, La Haye, les Pays-Bas © 2022 Mondrian/Holtzman Trust. Photo Kunstmuseum Den Haag]</p>

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