La spettacolare mostra che porta un po' di Venezia a Parigi

<p>Lo sappiamo bene, e più volte lo abbiamo constatato nel corso degli ultimi anni: le mostre digitali, virtuali e immersive sono un richiamo al quale il pubblico di appassionati d'arte difficilmente resiste. Che sia per interesse verso le nuove tecnologie, o per pura curiosità nei confronti del fenomeno, certo è che sempre più visitatori decidono di vivere la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-immersiva-picasso-san-francisco" target="_blank">produzione dei grandi maestri del passato attraverso immagini in grande formato</a>, lasciandosi circondare da proiezioni e suoni che rendono l'esperienza di fruizione totale.</p> <p>È per questo che la Francia ha deciso di cavalcare il trend del momento, istituendo un centro culturale esclusivamente rivolto alla produzione e alla diffusione di grandi mostre digitali.    </p>
<p><h2>IL DEBUTTO DEL GRAND PALAIS IMMERSIF A PARIGI</h2> <p>Si chiama <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/mostre-immersive-digitali-francia-grand-palais-immersif" target="_blank">Grand Palais Immersif</a>, e nasce dall'impegno congiunto tra Opéra national de Paris e Réunion des Musées Nationaux et du Grand Palais (RMN – Grand Palais), ovvero la società pubblica francese che si occupa di gestione museale, organizzazione di mostre, didattica, editoria di settore, acquisizione di opere d’arte e di numerose altre attività legate al settore culturale.</p> <p>Quartier generale del museo – che negli ultimi anni aveva già iniziato a produrre contenuti pur agendo in altre sedi sparse sul territorio nazionale (su tutti la visitatissima <a href="https://arte.sky.it/news/marsiglia-mostra-gioconda" target="_blank">mostra immersiva in omaggio alla <em>Gioconda</em> a Marsiglia</a>) – è il Grand Palais di Parigi, nei pressi degli Champs-Élysées. Una location ampia e pertanto adeguata ad accogliere eventi artistici che richiederanno spazi certamente maggiori rispetto a quelli di una mostra “convenzionale”.  </p>
<p><h2>LA MOSTRA IMMERSIVA SU VENEZIA</h2> <p>Così è, ad esempio, per la prima rassegna, pronta ad aprire i battenti domani (21 settembre) nella grande struttura progettata dall'architetto Fréderic Druot. Si intitola <em>Venise Révélée</em>, ed è un omaggio alla “nostra” Venezia. Un omaggio, chiaramente, in formato digitale.  </p> <p>Prodotta dai <a href="https://arte.sky.it/foto/sale-reali-museo-correr-venezia" target="_blank">Musei di Civici di Venezia</a> in collaborazione con Iconem, la rassegna (che inaugura ufficialmente il <a href="https://grandpalais-immersif.fr/en" target="_blank">programma del nuovo spazio museale</a>) è un viaggio nell'architettura e nella storia della gloriosa città italiana, riproposta al pubblico francese attraverso immagini in grande formato dedicate ai luoghi più iconici della Serenissima.  </p>
<p><h2>UN VIAGGIO DA PARIGI A VENEZIA</h2> <p>Sono quattro i “capitoli” nei quali è suddiviso il percorso di visita, che mira a offrire una narrazione cronologica, in grado di coniugare storia e sguardi ravvicinati sui monumenti più caratteristici della città: piazza San Marco e il suo Palazzo Ducale, il canali e i tanti ponti “sospesi” sull'acqua, e i capolavori di maestri della pittura veneziana come <a href="https://arte.sky.it/news/veronese-realta-virtuale-national-gallery-londra" target="_blank">Veronese</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-tiepolo-venezia-gallerie-accademia" target="_blank">Giambattista Tiepolo</a>, sono qui presentati in maxi-formato, offrendo al pubblico un'occasione inedita per vivere le bellezze della Laguna da una prospettiva unica (e nonostante i quasi 900 chilometri di distanza dalla capitale francese).</p> <p>Curata da Gabriella Belli, ex direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, ed Elena Marchetti, curatrice del Palazzo Ducale di Venezia, la mostra (che chiuderà il prossimo 19 febbraio) è inoltre accompagnata dalle note del compositore David Chalmin, scelte per rendere il viaggio più piacevole e coinvolgente.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Tryptique de projections monumentales: Cour du Palais des Doges  © Iconem – GPI]</p>

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<p>“<em>Nel corso della storia, i fiori hanno svolto un ruolo importantissimo in molte culture. Appaiono ovunque con funzioni diverse: decorazioni, riti, farmaci, coloranti e simboli. Da sempre hanno rapito il nostro interesse, ma l'inizio della loro coltivazione è più recente. Questo libro descrive cento fiori dei nostri giardini, soffermandosi soprattutto sulla loro origine in qualità di piante coltivate</em>”.  </p> <p>Si presenta con queste parole lo splendido volume recentemente dato alle stampe dalla casa editrice <a href="https://www.ippocampoedizioni.it/libro/9788867226719" target="_blank">L'Ippocampo</a>. Un omaggio ai colori, alle forme e ai significati nascosti dietro gli “ospiti” più graditi del nostro giardino.  </p>
<p><h2>OMAGGIO AL MONDO DEI FIORI</h2> <p>Si intitola <em>La storia dei fiori e di come hanno cambiato il nostro modo di vivere</em>, e la sua pubblicazione è frutto del lavoro congiunto di due esperti in materia: Noel Kinsbury e Charlotte Day, che hanno unito le loro conoscenze e le loro abilità tecniche mettendo a segno una magnifica carrellata di immagini e informazioni storiche e culturali.  </p>
<p><h2>CENTO FIORI DA GUARDARE E STUDIARE</h2> <p>Le specie descritte nel volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) appartengono per lo più alla flora dei climi freddi e temperati d'Europa, del Nord America e dell'Asia orientale. Si tratta cioè di quelle specie che il lettore conosce meglio per averle incontrate in natura, se non addirittura coltivandole lui stesso come piante da giardino. Tra queste spiccano l'anemone (pianta erbacea dalla storia antica e affascinante) o il gladiolo (pianta che nasce spontaneamente nell'area del Mediterraneo).  </p> <p>Oltre alla bellezza dei cento soggetti ritratti, ognuno con i suoi colori e le sue peculiarità estetiche, a sorprendere e a catturare l'attenzione sono soprattutto le storie, gli utilizzi e le leggende che accompagnano le loro forme esili ed eleganti. Vero è, infatti, che nell’immaginario comune i fiori sono ancora oggi carichi di significato: la violetta rappresenta ad esempio l'umiltà, la margherita è ambasciatrice di purezza, mentre il narciso evoca un amore non corrisposto. I racconti associati alle singole piante, spesso risalenti a centinaia di anni fa, sono affiancati, tra le pagine del libro, da illustrazioni vivaci (frutto del lavoro di Charlotte Day) e aneddoti storici che consentono al lettore di ammirare il proprio giardino con una consapevolezza nuova.</p>

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