A Parma torna il festival ispirato alla creatività contemporanea

È un comune evento naturale quello scelto da <a href="https://arte.sky.it/news/sacral-edoardo-tresoldi-dante-mar" target="_blank">Edoardo Tresoldi</a>, Studio Azzurro e Max Magaldi come base concettuale per ánemos, l'opera poli-autoriale appositamente concepita per <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/parma-festival-mostre" target="_blank"></a><a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/parma-festival-mostre" target="_blank">PARMA 360 Festival della creatività contemporanea</a>. L'annuale evento che coinvolge l'intero tessuto urbano della città all'insegna dei linguaggi contemporanei si appresta a debuttare il prossimo 10 settembre, con un cartellone di iniziative in grado di intercettare l'interesse e la curiosità di un pubblico ampio. Affidato alla direzione artistica e alla curatela di Chiara Canali e di Camilla Mineo, con Silvano Orlandini come direttore di produzione, PARMA 360 lega la propria sesta edizione al tema PASSAGGI / PAESAGGI, declinato dagli artisti internazionali attesi in città con modalità eterogenee e coinvolgenti.<h2>L'INSTALLAZIONE DI TRESOLDI, STUDIO AZZURRO E MAX MAGALDI </h2> A dimostrarlo, in primis, è proprio l'intervento corale che occuperà gli ambienti del Palazzo del Governatore, nel quale si combinano le forme di espressione proprie di tre autori della scena contemporanea. Per dare vita a un'esperienza narrativa intensa e coerente, in ánemos si affiancano la dimensione scultorea di Tresoldi, le proiezioni video di Studio Azzurro e la sonorizzazione di Max Magaldi, scandita da variazioni, pause e momenti di climax. L'obiettivo condiviso è indagare le evoluzioni di un leggero soffio di vento durante lo scorrere delle ore del giorno, nel suo "passaggio / paesaggio", prendendo in prestito il tema guida di questa edizione del festival. Concepita come un ambiente contemplativo e un "viaggio" individuale di ascolto ed esplorazione, l'opera ánemos sarà fruibile con modalità diverse da ciascun visitatore: a ogni utente, infatti, è lasciata la possibilità di modificarne gli elementi sonori tramite il proprio device. Due, infine, gli ulteriori input di approfondimento forniti: la mostra fotografica di Vito Frangione, che analizza il lavoro e il peculiare metodo di <a href="https://arte.sky.it/news/scultura-edoardo-tresoldi-carnate" target="_blank">Edoardo Tresoldi</a>, e l'esposizione dei block notes di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/parma-installazione-studio-azzurro-ospedale-vecchio" target="_blank">Studio Azzurro</a>, utili per conoscere da vicino il "dietro le quinte" della produzione della celebre formazione artistica. 
<h2>A PARMA IL FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA</h2> PARMA 360 Festival della creatività contemporanea animerà l'intera città fino al 30 ottobre prossimo, con una pluralità di progetti diffusi, ospitati in palazzi storici, torri medioevali, spazi di archeologia industriale recuperati. Non mancherà il programma di talk, incontri e workshop di cui saranno protagonisti gli artisti al centro delle varie mostre ospitate, oltre a critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali. Ancora una volta l’Edicola liberty di Piazza della Steccata sarà rivestita con un progetto dedicato all’illustrazione contemporanea. Fra le novità, il Circuito off 360 VIRAL, che consentirà di accrescere il numero dei luoghi coinvolti dal festival nel centro storico: spazi creativi, ristoranti, negozi proporranno a loro volta una singolare attività espositiva. 

[Immagine in apertura: Edoardo Tresoldi, Opera, 2020 © Roberto Conte]

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Finalmente svelata l'enigmatica città d'artista nel deserto americano

C'è chi – come la gallerista Virginia Dwan – non ha esitato a definirlo “uno dei più grandi lavori di questo secolo”, e non soltanto per le mastodontiche dimensioni. Vero è, infatti, che la storia e le aspettative dietro il progetto City di <a href="https://arte.sky.it/news/la-storia-della-land-art" target="_blank">Michael Heizer</a> erano state sufficienti a rendere questa incredibile opera d'arte una leggenda ancor prima di venire alla luce. Ora, dopo cinque decenni, la misteriosa città-fortezza si prepara ad aprire al pubblico, alzando il sipario su un lavoro che difficilmente lascerà indifferenti coloro che avranno la fortuna di visitarlo. 
<h2>LA LAND ART DI MICHAEL HEIZER </h2> Progettata nei primi anni Settanta, e tenuta in larga parte segreta nel corso dell'ultimo mezzo secolo, l'installazione consiste in una vasta serie di costruzioni astratte disposte nelle profondità del deserto americano. Ci troviamo nell'area desertica a est nello Stato del Nevada. È qui, su una superficie che si estende per più di due chilometri, che il noto land artist – celebre per le opere in grande scala realizzate negli spazi aperti dell'entroterra statunitense – ha scelto di dare forma ai suoi “complessi”: un termine che rimanda direttamente all'archeologia e all'architettura, discipline certamente coinvolte in quest'opera enigmatica e aperta alle interpretazioni. 
<h2>LA CITTÀ MISTERIOSA DI MICHAEL HEIZER </h2> A vederla, City si presenta infatti come una grande città sulla sabbia rossa del deserto. Al posto degli edifici, tuttavia, spiccano enormi sculture geometriche e astratte: distribuite nello spazio, le strutture richiamano alla memoria gli antichi monumenti precolombiani, palesandosi come opere cerimoniali provenienti da un tempo a noi sconosciuto. Le opere saranno aperte al pubblico il prossimo 2 settembre. A partire da questa data l'ambizioso progetto di Michael Heizer – che ha goduto del supporto e del sostegno economico di grandi istituzioni quali <a href="https://arte.sky.it/news/listening-forest-rafael-lozano-hemmer" target="_blank">Crystal Bridges Museum of American Art</a> di Bentonville, Glenstone Museum di Potomac e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/new-york-moma-riapertura" target="_blank">Museum of Modern Art di New York</a> (oltre all'organizzazione non profit Triple Aught Foundation, creata proprio per assicurare il mantenimento delle opere outdoor dell'artista sparse per il mondo) – si rivelerà in tutta la sua mole. 
[Immagine in apertura: 45°, 90°, 180°, City. © Michael Heizer/ Triple Aught Foundation. Courtesy of the artist and Triple Aught Foundation. Photo: Ben Blackwell]

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