Il Duomo di Siena scopre di nuovo il suo incredibile pavimento

<p>Torna uno degli appuntamenti più attesi dell'estate senese. Ancora una volta, in questo periodo dell'anno e fino al 18 ottobre prossimo, uno dei gioielli più preziosi del patrimonio artistico della Cattedrale di Siena torna eccezionalmente a svelarsi agli occhi dei visitatori. Stiamo parlando dell'eccelso <a href="https://arte.sky.it/news/siena-pavimento-duomo-scopertura" target="_blank">pavimento del Duomo</a>, capolavoro marmoreo di straordinario rilievo, alla cui realizzazione hanno contribuito maestranze artigiane e artisti di pregio – fra loro<em> </em>Pinturicchio, Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi – nell'arco di ben cinque secoli.</p><h2>DI NUOVO VISIBILE IL PAVIMENTO DEL DUOMO DI SIENA</h2> <p>Descritto da Giorgio Vasari come il pavimento “<em>più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto</em>", si potrà ammirare fino al 31 luglio prossimo e, in una successiva fase, dal 18 agosto al 18 ottobre 2022. Per coloro che sceglieranno di prenotare la visita, è previsto l'invio sul proprio smartphone dell’audioguida gratuita del complesso del Duomo, che permette di identificare le scene, i personaggi e le iscrizioni eseguiti, a partire dal Trecento, sull'intera superficie del pavimento, navate laterali, transetto e coro inclusi. Una carrellata di viste d'insieme e dettagli del capolavoro sono disponibili in questa ricca <a href="https://arte.sky.it/foto/duomo-siena-scopertura-pavimento-marmoreo" target="_blank">galleria fotografica</a>. </p><h2>IL PAVIMENTO DELLA CATTEDRALE DI SIENA </h2> <p>L'opera rappresenta una delle più <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/siena-pavimento-duomo-scopertura" target="_blank">significative realizzazioni </a>eseguite con la tecnica del commesso marmoreo e del graffito; affronta una pluralità di tematiche. Dopo l'invito a rispettare la sacralità del luogo al quale si sta per accedere, ribadito nell'iscrizione posta all'ingresso della navata centrale (la cui traduzione in italiano è: "<em>Ricordati di entrare castamente nel castissimo tempio della Vergine</em>"), le tre navate offrono una panoramica di soggetti legati all'antichità classica e pagana. Nel transetto e nel coro il registro cambia: a essere raccontata è la storia del popolo ebraico; spazio anche agli episodi salienti legati alla vita di Cristo. Tante le curiosità, a cominciare dalla porzione del pavimento che è stata eseguita a mosaico, una circostanza che spinge gli storici a considerarla come la più antica parte dell'intero lavoro. Fra i tanti soggetti raffigurati non manca il simbolo di Siena, ovvero Lupa senese: secondo la leggenda la fondazione della città si deve infatti ad Aschio e Senio, figli di Remo. </p> <p>[Immagine in apertura: Pavimento del Duomo, Siena. Photo Bruno Bruchi]</p>

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Banksy e i suoi “amici” in mostra a Udine

<p>Sono quasi due decenni che <a href="https://arte.sky.it/news/street-art-banksy-fumetto" target="_blank">Banksy</a> continua a bersagliare con i suoi messaggi ironici e sovversivi i muri delle principali città del globo. Nella sua ricerca la città stessa diventa una grande “tela” sulla quale trasferire immagini dal taglio satirico: opere che mettono alla berlina il moralismo, l'omologazione e ogni forma di violenza fisica e sociale. La sua identità, lo sappiamo bene, è ignota. E proprio il suo anonimato ha contribuito in maniera decisiva a incentivarne la fama nel corso degli anni, rendendolo una “creatura” da sempre in bilico tra realtà e finzione.  </p>
<p><h2>LA MOSTRA SU BANKSY A UDINE</h2> <p>Nonostante le mille ombre sulla sua identità anagrafica, sono ormai numerosissime le mostre dedicate a colui che è a tutti gli effetti l'artista più chiacchierato del nostro tempo. Alle varie rassegne attualmente visitabili dal nord al sud del nostro Paese (fra le altre la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-street-art-banksy-trento" target="_blank">retrospettiva recentemente inaugurata a Trento</a>), se ne aggiungerà presto una ulteriore. Succede a Udine, dove, dall'8 luglio, si alzerà il sipario su <em>Banksy & Friends</em>, il progetto espositivo che mette in dialogo il misterioso artista di Bristol e alcuni dei più apprezzati autori di immagini, scultori e pittori italiani del momento.  </p>
<p><h2>NON SOLO STREET ART</h2> <p>Curata da Pietro Quattriglia Venneri, e organizzata da Apapaia e Piuma, la rassegna sarà visitabile fino al 18 settembre nella storica Chiesa di San Francesco del capoluogo friulano. Sono oltre quaranta i lavori inclusi all'interno dell'allestimento, tutti provenienti dalla collezione della Pop House Gallery.  </p> <p>Si passa dalle opere del fenomeno della street art contemporanea <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/mr-brainwash-museo-los-angeles" target="_blank">Mr. Brainwash</a>, all'irriverente <a href="https://arte.sky.it/news/monografia-street-art-tvboy" target="_blank">TvBoy</a>, dallo scultore iperrealista <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/jago-the-exhibition-roma" target="_blank">Jago</a> ai dipinti metropolitani di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/04/a-varese-caravaggio-e-in-versione-street-art" target="_blank">Andrea Ravo Mattoni</a>. Ognuna delle opere di questi e degli altri artisti inclusi nel progetto sarà posta in dialogo con i lavori del più celebre artista inglese, presente con capolavori che sono ormai parte dell'immaginario collettivo del nostro tempo. Uno su tutti <em>Girl wth Balloon</em>, la bambina con la mano tesa verso un palloncino rosso a forma di cuore portato via dal vento.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Pau, <em>Santa Libertà negata (Penso spesso a George Floyd) Lilac</em>. Plaster – Tavola, 70 x 100 cm, 2022. Pop House Gallery]</p>

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