Il podcast sui risvolti oscuri delle favole

<p>Non sempre il "c'era una volta" porta con sé felicità e lieto fine, nonostante le favole abbiano queste prerogative. Lo sa bene Carlo Lucarelli, che guida il pubblico alla scoperta dei nuovi episodi della serie <strong>In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe</strong>. Intrecciando immaginazione e rimandi a fatti di cronaca realmente accaduti, Lucarelli approfondisce i risvolti più oscuri delle favole che tutti conosciamo, analizzando i personaggi da punti di vista inediti.</p><h2>I PODCAST IN COLLABORAZIONE CON LUCARELLI</h2> <p>A fargli da spalla in questa avventura sono suggestive illustrazioni animate, numerosi ospiti e i podcast che accompagnano ciascun episodio. Disponibili ogni martedì sul sito di Sky Arte e sulle principali piattaforme gratuite di streaming, i <a href="https://arte.sky.it/podcast" target="_blank">podcast </a>offrono al pubblico ulteriori spunti e contenuti inediti, realizzati in collaborazione con lo stesso Lucarelli.</p>
<p>Dopo la storia di <a href="https://arte.sky.it/news/podcast-serie-fiabe-carlo-lucarelli" target="_blank">Karolina Olsson</a>, la bambina svedese che richiama nelle sue vicende quelle della <a href="https://arte.sky.it/video/in-compagnia-del-lupo-ep-1-la-bella-addormentata-e-lincubo-727040" target="_blank">Bella Addormentata</a>, sono le <a href="https://arte.sky.it/video/in-compagnia-del-lupo-le-streghe-son-tornate-728561" target="_blank">streghe </a>le protagoniste del secondo episodio. Da sempre sinonimo di malvagità e inquietudine, le streghe da sempre vengono identificate come causa di eventi incredibili e soprannaturali. Ad esempio, nel 1902, e per ben tre anni, la popolazione della piccola isola di Alicudi cominciò ad avvistare “donne che volavano”, che si trasformavano in corvi, oppure ombre avvolte nella nebbia o animali che poi svanivano nel nulla. Tutti iniziarono a dare la colpa alle streghe, ma fu davvero così? Nel podcast Lucarelli getta nuova luce su questa e altre storie.</p>

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I cavalieri di Marino Marini “conquistano” Bologna

<p>“<em>C’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. È il mio modo di raccontare la storia. È il personaggio di cui ho bisogno per dare forma alla passione dell’uomo</em>”. Così affermava <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/mostre-marino-marini-pistoia-capitale-italiana-cultura" target="_blank">Marino Marini</a> parlando dei soggetti che più influenzarono la sua pratica in vita, contribuendo a renderlo famoso in tutto il mondo: il cavallo e il cavaliere, appunto, dipinti, disegnati e scolpiti dall'artista pistoiese in maniera quasi ossessiva. Furono centinaia, alla fine della carriera, le immagini ispirate a questi temi, indagati in maniera sempre sintetica, asciutta, verso una progressiva astrazione e geometrizzazione delle forme. </p> <p>Una parte consistente di queste opere sarà presto in mostra al <a href="https://www.palazzoboncompagni.it/" target="_blank">Palazzo Boncompagni di Bologna</a>, sede ospite della rassegna espositiva <em>Cavalieri e cavalli a Palazzo</em>: un progetto monografico tutto dedicato allo scultore toscano, inaugurato a partire dal prossimo 26 febbraio.  </p>
<p> <h2>LE SCULTURE DI MARINO MARINI</h2> <p>Sono ventiquattro in totale le opere in mostra, scelte e allestite nello spazio in maniera da dialogare con l'anima rinascimentale della sede. A più di dieci anni dall’esposizione a lui dedicata al Museo Civico Archeologico di Bologna – nella quale il confronto mirava a cercare relazioni con con l’arte antica, egizia, etrusca e romana –, ora le opere di Marini si palesano al cospetto degli ambienti tardo-cinquecenteschi del palazzo, con l'obiettivo di evocare inedite corrispondenze storiche ed estetiche.  </p>
<p><h2>UN DIALOGO TRA LE EPOCHE</h2> <p>Aperto al pubblico fino al 15 maggio, il percorso di visita presenta diciotto sculture e sei grandi opere pittoriche, in gran parte provenienti dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia (che cura anche la mostra). Si tratta di opere realizzate dal 1939 al 1963, varie nelle dimensioni, disposte negli ambienti originariamente creati dall’architetto Baldassarre Tommaso Peruzzi e completati da Ottaviano Mascarino e Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Ad accompagnare la mostra un catalogo con le fotografie delle opere riprese nell’ambiente, approfondimenti critici e un corredo di immagini d’epoca di <a href="https://arte.sky.it/news/aurelio-amendola-serie-fotografia-artisti-pistoia-musei" target="_blank">Aurelio Amendola</a>, grande fotografo di artisti e amico di Marino Marini.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Installation view, <em>Marino Marini. Cavalieri e cavalli a Palazzo</em>, Sala del Papa, Palazzo Boncompagni, 2022. In primo piano: Cavallo, 1964, Bronzo, 51,5x44x19,5 cm.  Crediti: Marcela S. Ferreira]</p>

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