I vincitori del Premio italiano di Architettura 2022

Nella stessa settimana in cui al MAXXI è stato presentato il progetto che si è aggiudicato il <a href="https://arte.sky.it/news/concorso-grande-maxxi-roma-finalisti" target="_blank">concorso internazionale di idee "GRANDE MAXXI", </a>il museo romano ha ospitato anche la cerimonia di proclamazione dei vincitori del <a href="https://arte.sky.it/news/vincitori-premio-italiano-architettura" target="_blank">Premio italiano di Architettura</a>. Giunto alla terza edizione, il riconoscimento ha frequenza annuale ed è promosso congiuntamente da MAXXI e Triennale Milano. Prevede l'assegnazione del premio per il miglior edificio o intervento realizzato negli ultimi 3 anni, il premio per il miglior giovane progettista (assegnato ad anni alterni al vincitore del progetto NXT MAXXI L’Aquila e del Premio TYoung Claudio De Albertis per Triennale Milano), un Premio alla carriera e alcune menzioni. Ecco com'è andata quest'anno.<h2>I VINCITORI DEL PREMIO ITALIANO DI ARCHITETTURA </h2>Con la ristrutturazione e l’ampliamento di Accademia Cusanus, il primo edificio moderno inserito sotto la tutela dei Beni Architettonici ed artistici della Provincia di Bolzano, allo studio <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/modusarchitects-treehugger-bressanone" target="_blank">MoDusArchitects</a>, fondato nel 2014 dagli architetti <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura-premio-mies-van-der-rohe-italia" target="_blank">Matteo Scagnol e Sandy Attia</a>, è stato attribuito il riconoscimento per il miglior edificio dell'ultimo triennio. "Ci sono almeno tre elementi molto convincenti nel progetto per l’accademia. Il primo è l’alta qualità urbana del complesso, che mette insieme una preesistenza importante e un’addizione a suo modo sorprendente per costruire un sistema di spazi accessibili e di alto valore civico. Il secondo è nella scelta di un atteggiamento rispettoso ma non passivo nei confronti della preesistenza. Il terzo nella capacità di “inventare spazi” e connessioni non immediatamente visibili dall’esterno del complesso, però essenziali all’identità di un organismo dedito alla formazione e alla relazione tra conoscenza e comunità", indica la motivazione della giuria internazionale, della quale fanno parte anche Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, e <a href="https://arte.sky.it/news/stefano-boeri-archeologia-durazzo-albania" target="_blank">Stefano Boeri</a>, Presidente Triennale Milano. Ad Atelier Remoto, studio di architettura nato anch'esso nel 2014 su iniziativa di Valentina Merz e Lara Monacelli Bani, è stato assegnato il Premio al miglior giovane progettista. Le due architette hanno progettato Dandalò, l’installazione vincitrice dell'edizione di debutto del nuovo programma NXT_MAXXI L’AQUILA, promosso dal MAXXI e focalizzato sulla promozione di giovani architetti e sulla valorizzazione dello spazio pubblico. La struttura ospiterà le iniziative estive del <a href="https://arte.sky.it/news/maxxi-aquila-apertura-museo" target="_blank">nuovo museo abruzzese</a> e sarà inaugurata il prossimo 1 luglio.<h2>VA AD ANDREA BRANZI IL PREMIO ALLA CARRIERA</h2>"Straordinario maestro dell’architettura e del design che ha saputo anticipare e interpretare importanti trasformazioni sociali e culturali", nelle parole dell'architetto Boeri, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/mostra-architettura-installazione-andrea-branzi-fondazione-volume-roma" target="_blank">Andrea Branzi</a> ha infine ricevuto il Premio alla carriera, attribuitogli dalla commissione all'unanimità. In occasione della <a href="https://arte.sky.it/news/23-esposizione-internazionale-triennale-milano" target="_blank">23ª Esposizione Internazionale</a>, in apertura il 15 luglio, a Milano verrà presentato il nuovo intervento del celebre progettista originario di Firenze, classe 1938. Nella mostra associata al Premio italiano di Architettura, quest'anno allestita al MAXXI, sono esposte le opere vincitrice e sei finalisti di questa edizione: il progetto Anonima Agricola di Captcha Architecture, il Bivacco Fanton di DEMOGO studio di architettura, la Scuola di musica di Bressanone di Carlana Mezzalira Pentimalli, CAMUC - casa museo Cannas di laiBE architettura con ing. Paolo Depau, Piazza del mercato di Enrico Dusi + Matteo Ghidoni, Alessandro Checchin/Sinergo Spa. La rassegna sarà visitabile fino all'11 settembre prossimo.[Immagine in apertura: MoDusArchitects, Accademia Cusanus ©Gustav Willeit]

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I francobolli ispirati ai dischi più iconici della musica hip hop

Dalle periferie più fatiscenti di New York alle vette più alte della discografia mondiale. La musica hip hop si è imposta, nel giro di pochissimi anni, come una vera e propria rivoluzione globale, travalicando il solo ambito artistico per influenzare gli stili di vita di milioni di adolescenti. Ma quali sono i dischi che hanno guidato l'ascesa di questo genere musicale, e quali gli artisti che hanno contribuito a fare uscire questa musica dalle strade del ghetto per conquistare le classifiche mainstream? La risposta arriva oggi dallo <a href="https://www.wearedorothy.com/collections/shop-all/products/stamp-albums-hip-hop?utm_source=email&utm_medium=campaign%20monitor&utm_campaign=hiphop" target="_blank">studio di graphic design britannico Dorothy</a>. Già sotto i riflettori per il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/05/carte-gioco-studio-dorothy" target="_blank">mazzo di carte ispirato ai generi musicali e alle band più note della storia recente</a>, e per il formidabile <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/poster-dorothy-zoo-rock" target="_blank">poster dedicato agli “animali” del rock</a>, lo studio è tornato sotto i riflettori grazie a un nuovo progetto. Una serie di francobolli in omaggio agli album capolavoro della storia dell'hip hop. 
<h2>I CAPOLAVORI DELLA MUSICA HIP HOP</h2> Si tratta di una raccolta di piccole versioni grafiche di quarantadue dischi che hanno contribuito al successo di questo genere musicale. Dall'album The Message di Grandmaster Flash and The Furious Five (uscito nel 1982) all'omonimo disco d'esordio dei Run-DMC (dato alle stampe due anni dopo). E poi ancora i capolavori di Public Enemy, Beastie Boys, A Tribe Called Quest, Wu-Tang Clan, fino ai più recenti successi di Jay-Z e Kendrick Lamar (stelle hip hop del nuovo millennio). 
<h2>IL NUOVO PROGETTO DELLO STUDIO DOROTHY</h2> Racchiusi in pochi centimetri di spazio, i dischi sono rappresentati da poche linee e forme geometriche: una soluzione grafica decisamente minimal, che fa riferimento agli elementi visivi più rappresentativi delle singole copertine. Completati dalla data di uscita del disco, dal titolo e dall'etichetta discografica, i “francobolli” sono racchiusi all'interno di un poster 80 x 60 cm: un piccolo gioiello grafico da incorniciare e custodire nel proprio studio. 
[Immagine in apertura: Stamp Albums: Hip-Hop, courtesy Dorothy]

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