Una serata in compagnia di personaggi leggendari

Gli individui che hanno ispirato le grandi leggende della letteratura, del cinema e dell’animazione attendono il pubblico di Sky Arte per una intera serata in compagnia dei protagonisti della serie Il mio nome è leggenda, condotta da Matilda De Angelis.
La “maratona” in programma martedì 11 gennaio prende il via con la storia che ha dato origine al celeberrimo <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-7-dicembre-frankenstein-betty-boop" target="_blank">Frankenstein</a>, il personaggio nato dalla penna di Mary Shelley che, a quanto pare, trasse spunto dalle vicende di Giovanni Aldini, uno scienziato realmente vissuto a Bologna e acceso sostenitore della possibilità di rianimare i morti attraverso la corrente elettrica.
Si prosegue poi con Betty Boop, il personaggio animato inventato da Max Fleischer, “colpevole” di aver rubato la scena a Helen Kane, uno dei volti più popolari dell’età del jazz e simbolo del famosissimo “boop-boop-a-doop”. A nulla valsero le accuse a Fleischer per aver sfruttato illegalmente la sua immagine, mentre la censura americana negava per sempre a Betty Boop un futuro sullo schermo.
E cosa accade se dietro l’invenzione di uno dei personaggi più conosciuti di tutti i tempi si cela un fuorilegge sanguinario senza scrupoli? La risposta è racchiusa nell’episodio dedicato a <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-14-dicembre-zorro" target="_blank">Zorro</a>, la cui vicenda è legata a quella di Joaquin Murrieta, protagonista di imprese tutt’altro che pacifiche ma trasformato dalla narrazione romanzesca in un uomo pacifico in cerca di vendetta solo dopo aver ricevuto un’accusa ingiusta.
Si cambia decisamente scenario quando a salire alla ribalta è la vita libera e bizzarra di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-21-dicembre-pippi-calzelunghe" target="_blank">Pippi Calzelunghe</a>, uno dei personaggi della letteratura per l’infanzia più famosi al mondo. Ma in quanti sanno che la scrittrice Astrid Lindgren, che ha inventato Pippi, nella creazione del suo personaggio più noto si è ispirata a se stessa?
L’episodio successivo catapulta il pubblico nel 1816 e la cornice è Luxor, in Egitto. Qui, sotto un sole accecante, ottanta uomini madidi di sudore stanno caricando un gigantesco busto in pietra, pesante oltre sette tonnellate, a bordo di un’imbarcazione giunta dall’Inghilterra. A dirigere i lavori è un italiano di 38 anni, alto oltre due metri e con un fisico da culturista. Stiamo parlando del padovano Giovanni Battista Belzoni, che quel giorno scoprì la sua passione per l’archeologia, ma che probabilmente non avrebbe mai immaginato di diventare la fonte di ispirazione nella creazione del personaggio di<a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-28-dicembre-belzoni-indiana-jones" target="_blank"> </a><a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-28-dicembre-belzoni-indiana-jones" target="_blank">Indiana Jones</a> da parte di George Lucas.
L’ultima puntata fa luce su uno dei personaggi letterari più discussi di sempre. Nel romanzo epistolare <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-gennaio-dracula" target="_blank">Dracula</a>, lo scrittore irlandese Bram Stoker prende ispirazione dal personaggio dell’antico e feroce condottiero rumeno Vlad III di Valacchia – noto come Vlad l’Impalatore –, tramutandolo in una creatura intelligente e romantica: il vampiro.

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Nel 2022 Londra punta sulla coloratissima arte di Yinka Ilori

Dopo aver partecipato alla realizzazione del variopinto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/il-colorato-dulwich-pavilion-tra-gli-highlights-del-london-festival-of-architecture" target="_blank">Dulwich Pavilion</a> a Londra nel 2019 – intitolato The Colour Palace e poi <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/londra-padiglione-colour-palace-dulwich-picture-gallery" target="_blank">recuperato </a>nei suoi elementi costituitivi dando vita a 150 fioriere per esterni ‒ e dopo aver trasformato il sottopassaggio ferroviario di Thessaly Road in una accattivante <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/a-londra-yinka-ilori-trasforma-un-sottopassaggio-con-il-colore">Happy Street</a>, l’artista e designer Yinka Ilori torna protagonista nella sua città con una mostra che si preannuncia imperdibile. Durante i prossimi mesi estivi, infatti, il Design Museum di Londra farà da cornice all’estetica degli interventi urbani e delle installazioni di Ilori con una rassegna che ne ripercorre la storia. A balzare agli occhi sarà lo stile di un artista che di recente ha dato forma a un<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/06/londra-campo-basket-3d-yinka-ilori" target="_blank"> campo da basket stampato in 3D</a> nel distretto londinese di Canary Wharf, dimostrando un talento a tutto tondo, radicato nelle sue origini anglo-nigeriane. A spiccare, infatti, sono sia i rimandi alle tradizioni artigiane africane sia i riferimenti a un modus progettuale fortemente contemporaneo. <h2>DESIGN E PARTECIPAZIONE SECONDO YINKA ILORI</h2> Il risultato è un mix di colori e forme giocoso e ipnotico, frutto di un dialogo consapevole fra passato e attualità, con un occhio di riguardo per le dinamiche partecipative innescate da interventi che coinvolgono in maniera diretta la comunità e gli abitanti di un quartiere o di un’intera città. Stando in tema di comunità e partecipazione, il 2022 del Design Museum di Londra includerà anche un focus espositivo su uno degli sport più trasversali al mondo, seguito da milioni di appassionati da una parte all’altra del globo. Stiamo parlando del football, descritto dalla mostra in arrivo l’8 aprile usando il punto di vista progettuale. Un’occasione da non mancare per scoprire qualcosa in più sul calcio nell’anno in cui si disputano i Mondiali in <a href="https://arte.sky.it/news/qatar-arte-pubblica" target="_blank">Qatar</a>. [Immagine in apertura: Creative Courts by Yinka Ilori]

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