Entra nel vivo, su Sky Arte, il documentario a puntate intitolato <a href="https://arte.sky.it/news/tributo-franco-battiato-programmi-tv-18-maggio" target="_blank">Franco Battiato – Il tributo</a>, che cede la parola ai musicisti andati in scena all’Arena di Verona a settembre 2021 con un grande concerto-omaggio al cantautore scomparso il 18 maggio 2021.
Il secondo episodio, in onda mercoledì 25 maggio, si apre con il racconto da parte degli organizzatori di come è stato scelto il cast. Senardi e Cattini si alternano a Pinaxa e Guaitoli, i quali si addentrano anche nei dettagli più tecnici, dall’audio all’organizzazione dell’orchestra.
A ricordare Battiato sono Luca Madonia, Colapesce, Dimartino, Cinti e Morgan, Giovanni Caccamo e Gianna Nannini, che si esibiscono nei brani inclusi nel fortunato album La voce del padrone, ovvero Bandiera bianca, Segnali di vita, Cuccurucucu.
Le ambientazioni di questo disco, così contaminato da tanti generi musicali, vengono rispettate ed esaltate dal lavoro congiunto dell’orchestra più tradizionale e dal pulsare ritmico della band composta da batteria, basso e chitarre, sempre sotto la direzione di Carlo Guaitoli. 
Mentre il discografico Stefano Senardi ricorda i primi pensieri che diedero vita ai dischi più energici degli anni Novanta, come L’imboscata e Gommalacca, Cristina Scabbia, Carlo Guaitoli, Davide Ferrario, Chicco Gussoni, Morgan, Andy e i Bluvertigo raccontano e suonano il Battiato rock fra Strani giorni e Shock in my town.
La puntata termina con una panoramica sugli esordi discografici di Franco Battiato. Le sue parole, rilasciate alla radio televisione svizzera nel 1985, riecheggiano nella camera oscura, mentre una nuova fotografia che lo raffigura è in fase di sviluppo. A esibirsi sulle note di alcuni brani dell’epoca sono Gianni Maroccolo, Andrea Chimenti e Antonio Aiazzi, affiancati dalle dichiarazioni di Max Casacci dei Subsonica e Francesco Messina.

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La musica di Battiato ieri e oggi | Sky Arte

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Napoli dà il benvenuto al suo nuovo museo

Dopo la recente inaugurazione torinese delle <a href="https://arte.sky.it/news/museo-gallerie-italia-torino" target="_blank">Gallerie d'Italia</a>, è ora la volta di Napoli. Così come gli altri <a href="https://arte.sky.it/news/gallerie-italia-riapertura-vicenza-milano-napoli" target="_blank">musei </a>del circuito, tutti allestiti in palazzi storici di pregio artistico (già sedi del gruppo bancario), quello partenopeo, aperto al pubblico lo scorso 21 maggio, si insedia nel centrale e monumentale edificio dell’ex Banco di Napoli, realizzato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo 177 e aperto nel 1940. <h2>LE NUOVE GALLERIE D'ITALIA A NAPOLI</h2> Il progetto architettonico, curato, come per la sede di Torino, da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/libro-architettura-michele-de-lucchi" target="_blank">Michele De Lucchi ‒ AMDL Circle</a>, prosegue e amplia l’offerta espositiva e culturale proposta nel vicino Palazzo Zevallos Stigliano, sede della Gallerie d’Italia partenopee dal 1999 al 2022. Gli spazi museali, infatti, raggiungono ora i diecimila metri quadrati e risultano triplicati. Si tratta di una riqualificazione architettonica di grande impatto che, pur rispettando i moderni e internazionali criteri museologici e museografici, ha evitato di snaturare la rilevanza storica del palazzo. <h2>L’OFFERTA ESPOSITIVA DELLE GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI</h2> Il museo, oltre a organizzare attività didattiche per le scuole, di ricerca scientifica e iniziative di inclusione sociale, ospita tre nuovi itinerari tematici. Al primo piano troviamo una sezione dedicata a dipinti e sculture di ambito napoletano e influenza meridionale, come il capolavoro caravaggesco <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/lultimo-caravaggio-conquista-new-york" target="_blank">Martirio di sant’Orsola</a>. Al secondo livello sono esposte, invece, ceramiche attiche e magnogreche della celebre Collezione Caputi e opere di arte moderna e contemporanea del XX e XXI secolo. La prima esposizione temporanea ospitata nella nuova sede napoletana è invece rappresentata dalla mostra conclusiva della XIX edizione del programma Restituzioni, che il gruppo bancario conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano. [Immagine in apertura: Caravaggio, Martirio di sant’Orsola, 1610, olio su tela. Collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia ‒ Napoli]

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