La grande fotografia d'autore si dà appuntamento a Ragusa

Rievocando la più antica delle peculiarità del Mediterraneo, ossia il dialogo tra culture diverse, dal 21 luglio al 28 agosto, nel territorio più a sud d’Europa, torna il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/ragusa-foto-festival-famiglia" target="_blank">Ragusa Foto Festival</a>, la manifestazione internazionale dedicata ai più variegati linguaggi della fotografia contemporanea e alla scoperta e valorizzazione di giovani talenti emergenti. Prodotto e organizzato dall’associazione Antiruggine, il festival siciliano, dopo per aver indagato i temi del desiderio e della speranza nelle edizioni 2020 e 2021, è quest’anno incentrato sul concetto di armonia, da intendere come approccio di collaborazione e cooperazione per il raggiungimento del bene comune.<h2>L’EDIZIONE 2022 DEL RAGUSA FOTO FESTIVAL</h2> Sotto la guida della fondatrice e direttrice del festival Stefania Paxhia, e del direttore artistico Steve Bisson, sono ventinove i progetti selezionati per l’edizione 2022, allestiti tra gli antichi Palazzi La Rocca e Palazzo Cosentini, presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo. Tra questi: Artic Zero di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/02/image-talks-incontri-serate-aperte-fotografia-foto-image-palazzo-filicori-bologna" target="_blank">Paolo Verzone</a>, The ancien regime di Tim Carpenter, In the middle di Alfredo Corrao, Double Portrait di Cemre Yeşil Gönenli, Romanzo Meticcio di Davide Degano (vincitore del Premio New Photography indetto da <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-24-maggio-reportage-mia-fiera" target="_blank">MIA Fair</a>) e The Day the Birds Stopped Singing di Rick van der Klooster. Sempre in mostra la collettiva Armonia, curata dalla piattaforma internazionale di cultura visiva Urbanautica; il progetto vincitore del Premio Miglior Portfolio 2021, Hellend in hell di Nanni Licitra; e i lavori This was tomorrow di Andrea Iran e Barbara Cucinotta, e Tre mesi di Greta Valente (menzioni speciali dell’edizione della manifestazione dello scorso anno).<h2>IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL</h2> Numerose le iniziative e gli eventi a corolla del festival, network virtuoso di pluralità di voci e discipline. Previsti, infatti, anche per quest’anno workshop a tema tenuti da esperti del settore; la presentazione della selezione di fotografi professionisti candidati per il Premio Miglior Portfolio 2022; l’annuncio dei dodici finalisti della seconda edizione del contest Young Photographers from Italian Academies; il lancio del nuovo progetto a lungo termine Memoria Iblea, dedicato alla costruzione di un archivio fotografico collettivo digitale; il panel Armonie e disarmonie, l’arte della vita; e la continuazione del racconto fotografico sui Presidi di Caritas Italiana: quest’anno, grazie al lavoro dei due fotografi professionisti Carlo Bevilacqua e Pietro Motisi, viene documentata la complessa vita all'interno degli hub calabresi di Crotone e di Oppido Mamertina-Palmi. [Immagine in apertura: Ph Paolo Verzone]

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

Il mondo dei bambini negli scatti di Steve McCurry

Alla scoperta del nuovo festival fotografico di Torino

Nel Regno Unito la mostra che sfida gli stereotipi sulla disabilità

Esistono temi e tabù della nostra società che l'arte, da sempre impegnata a restituire una percezione dell’umanità più ampia e coinvolgente, può aiutarci ad affrontare. La disabilità è certamente tra questi. Argomento spesso tralasciato dal dibattito pubblico e culturale, la disabilità ci riguarda da vicino ed esige attenzione, conoscenza, consapevolezza delle diverse esperienze che contraddistinguono tale condizione. Con la speranza di fare luce sul tema, <a href="https://www.dasharts.org/projects/we-are-invisible-we-are-visible.html" target="_blank">DASH</a> – associazione britannica da sempre schierata in prima linea per la difesa dei diritti e delle opportunità per gli artisti disabili – ha messo in piedi un nuovo progetto diffuso in gallerie e istituzioni museali del Regno Unito. 
<h2>UN PROGETTO TRA ARTE DISABILITÀ</h2> Si intitola WAIWAV – We are Invisible We are Visible, e vede come protagonisti trentuno artisti con problemi di disabilità, invitati a “occupare” alcuni dei luoghi più rilevanti della cultura e dell'arte di Inghilterra e Irlanda del Nord: Baltic Centre for Contemporary Art, Harris Museum and Art Gallery, John Hansard Gallery, Manchester Art Gallery, Newlyn Art Gallery, <a href="https://arte.sky.it/news/installazione-tate-britain-chila-kumari-singh-burman-londra" target="_blank">Tate Britain</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/tate-liverpool-concorso-ristrutturazione" target="_blank">Tate Liverpool</a> sono tra questi (la lista comprende in totale trenta spazi, tutti consultabili sul <a href="https://www.waiwav.org/about" target="_blank">sito dell'iniziativa</a>). 
<h2>OMAGGIO AL DADAISMO</h2> La domanda alla base del progetto (inaugurato oggi, 2 luglio) è la seguente: come si presenterebbe il movimento dadaista, e quali tematiche affronterebbe, se fosse iniziato nel pieno della <a href="https://arte.sky.it/news/libro-street-art-coronavirus" target="_blank">crisi pandemica</a> che stiamo vivendo? Ispirandosi al 102esimo anniversario della prima Dada International Exhibition (la mostra che nel 1920 sancì l'esordio del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/03/mostra-duchamp-fluxus-museo-arte-moderna-ascona-svizzera" target="_blank">Dadaismo</a> sulla scena artistica del tempo), gli organizzatori della rassegna hanno chiesto ai tanti partecipanti di prendere tali quesiti come spunti di riflessione, dando vita a opere ironiche, grottesche, provocatorie; insomma, in perfetto stile “dada”. 
<h2>GLI ARTISTI DELLA MOSTRA</h2> Ci sono danze teatrali ispirate all'iconico balletto Parade di Erik Satie, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-immersiva-picasso-san-francisco" target="_blank">Picasso</a> e Jean Cocteau, performance e interventi pensati con l'idea di attualizzare i messaggi che ispirarono la storica corrente artistica, ma soprattutto lavori in grado di stimolare nuove riflessioni sul mondo che stiamo vivendo e sui grandi temi che condizionano il presente. Tra gli artisti partecipanti alla mostra (la prima di questo genere nel Regno Unito rivolta ad artisti non udenti, disabili e neurodivergenti) figurano Kristina Veasey, Chris Tally Evans, Nicola Woodham, Caroline Cardus e Alex Billingham. 
[Immagine in apertura: Complete Basketcase. Photograph by Kristina Veasey]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi