Nuove scoperte nel Parco archeologico di Cupra Marittima, la "Pompei delle Marche"

<p>Giunta al termine la prima campagna di scavi – promossa dal Comune e condotta con il coordinamento scientifico dell’Università L'Orientale di Napoli –, nel Parco Archeologico e Naturalistico "Civita" di Cupra Marittima, considerato tra i siti archeologici più importanti della regione Marche. Le ricerche, in particolar modo, hanno interessato il grande tempio (ancora poco “esplorato”) affacciato sul lato occidentale del Foro Romano. La città di Cupra Marittima ha infatti una storia millenaria che affonda le sue radici in epoca preistorica per arrivare, attraverso la florida epoca Picena, a rappresentare, in età romana, una strategica roccaforte della costa adriatica.</p><h2>LA SCOPERTA DEL TEMPIO DECORATO IN STILE POMPEIANO</h2> <p>I dati più significativi raccolti dalle opere di scavo (a cui hanno partecipato anche studenti e specializzandi di archeologia) hanno permesso di stabilire come il tempio di ordine corinzio, provvisto di sei colonne frontali, di un alto podio e di una profonda cella, venne costruito in età augustea per poi essere ristrutturato, in modo quasi del tutto integrale, nel II secolo d.C., a seguito della comparsa di una serie di lesioni strutturali. In quell’occasione le preziose decorazioni pittoriche della cella del tempio, riconducibili al terzo stile pompeiano, vennero distrutte e interrate nel nuovo podio. Le fondazioni furono rinforzate e l’intero muro della parte interna del luogo sacro ricostruito completamente in opera laterizia.</p><h2>IL RINNOVAMENTO DELLA CITTÀ NELLA FASE “ADRIANEA”</h2> <p>Fra gli elementi architettonici recuperati dallo scavo si segnalano anche frammenti di colonne e gocciolatoi di pietra a testa di leone di buona fattura. Si tratta di reperti risalenti, molto probabilmente, alla fase “adrianea” attraversata dalla città nel II secolo d.C.: un periodo di forte rinnovamento e ammodernamento urbano dovuto alla visita effettuata a Cupra nel 127 d.C. dall’imperatore Adriano.</p> <p>[Immagine in apertura: Parco Archeologico Naturalistico “Civita” di Cupra Marittima. Crediti Prof. Marco Giglio]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Arte e rigenerazione in un ex borgo minerario della Sardegna

<p>Selezionato tra più di millecinquecento candidature arrivate da tutta Italia – e inserendosi all’interno di <em>MAR - Miniera ARgentiera | The Unlimited Place</em>, l’iniziativa nata per rivitalizzare spazi in disuso dell’antico, e ormai abbandonato, borgo minerario dell’Argentiera, in provincia di Sassari –, il progetto di rigenerazione urbana la <em>SCALA</em> è tra i vincitori della terza edizione del <em>Premio Creative Living Lab,</em> promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura a sostegno di progetti multidisciplinari e di innovazione sociale.</p><h2>LA SCALA NELL'EX BORGO MINERARIO DELL'ARGENTIERA</h2> <p>La <em>Scala</em> rappresenta, infatti, uno spazio pubblico dedicato alla socialità e alla condivisione, frutto di un intervento di rigenerazione urbana realizzato durante trenta giorni di lavoro sul campo, grazie alla collaborazione tra l’artista Tellas (Fabio Schirru), numerosi partner tra i quali l’associazione LandWorks, giovani professionisti locali e internazionali e volontari tra cui gli studenti del DADU - Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (UniSS), che si sono alternati, in un clima di condivisione e confronto, durante tutte le fasi del cantiere.</p><h2>IL PROGETTO DI TELLAS E LA PROGRAMMAZIONE ESTIVA “MAREA”</h2> <p>Più specificatamente la <em>Scala</em> è una struttura in gradoni realizzata in legno, "vestita" dallo street artist <a href="https://arte.sky.it/foto/tellas-street-art-roma-villa-gordiani" target="_blank">Tellas</a> con una colorata fantasia astratta e capace di raccordare il grande vuoto che si fa largo tra le scenografiche facciate degli edifici in disuso. Lo spazio affacciato sulla Laveria (l’edificio più rappresentativo ed emblematico della borgata), e sui ruderi delle cabine elettriche del laboratorio chimico e dei magazzini, è stato così trasformato in un anfiteatro all’aperto, in uno spazio pubblico dal carattere flessibile adatto a ospitare le più disparate iniziative e manifestazioni: da mostre e conferenze a spettacoli teatrali e rassegne cinematografiche. Per tutta la stagione estiva la <em>Scala</em>, infatti, oltre che da opere e installazioni digitali e in realtà aumentata fruibili attraverso gli smartphone e realizzate da artisti in residenza nel borgo, è animata da <em>MAREA</em>, un ricco calendario di appuntamenti gratuiti aperti al pubblico che prevede spettacoli di cinema, teatro, musica e danza.</p> <p>[Immagine in apertura: <em>La Scala</em>, Ex borgo minerario dell’Argentiera, Sardegna, 2022. Photo Ettore Cavalli]</p>

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Arte e rigenerazione in un ex borgo minerario della Sardegna | Sky Arte

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

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Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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