La Tour Eiffel di Parigi cresce (ancora) in altezza

<p>Probabilmente nessuno fra i non pochi che si opposero alla costruzione della Tour Eiffel avrebbe scommesso sul suo duraturo e incomparabile successo. Monumento iconico, simbolo riconosciuto di Parigi e dell'intera Francia, a 133 anni dall'inaugurazione la slanciata torre continua ad attirare su di sé attenzioni e curiosità. Concepita come struttura temporanea, ovvero destinata a essere smantellata al termine dell'esposizione mondiale che si tenne nella Ville Lumière nel 1889, è da decenni una meta irrinunciabile per i turisti, oltre a vantare più di una replica in giro per il mondo. E non finisce qui: la sua presenza è infatti fondamentale per "supportare" lo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione. </p><h2>LA TOUR EIFFEL È DIVENTATA ANCORA PIÙ ALTA</h2> <p>A dimostrarlo è la recente installazione di una nuova antenna per le comunicazioni. Sotto gli occhi incuriositi di parigini e visitatori che affollavano la spianata del Trocadero, nei giorni scorsi è stato infatti portato a termine l'intervento di posizionamento di un nuovo dispositivo elettronico alto 6 metri: per collocarlo sulla sommità della Tour Eiffel è stato anche previsto un elicottero. Grazie alla nuova antenna, la struttura ha così raggiunto un'altezza complessiva di 330 metri. La quota precedente, 324 metri, non era comunque quella del progetto di partenza, che come noto è indissolubilmente legato alla figura dell'ingegnere e imprenditore francese Gustave Eiffel. Dagli iniziali 312 metri si è infatti progressivamente arrivati a 324 metri attraverso due "successive estensioni", avvenute nel 1957 e nel 2000 e anch'esse promosse in un'ottica di aggiornamento tecnologico. </p><h2>LA TOUR EIFFEL E LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024</h2> <p>Le novità non finiscono qui. In previsione dei <a href="https://arte.sky.it/news/parigi-champs-elysees-parco-olimpiadi" target="_blank">Giochi Olimpici di Parigi 2024</a>, la "dama di ferro" o "Iron Lady", com'è altrimenti conosciuta, continua a essere oggetto di un'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/tour-eiffel-parigi-restauro" target="_blank">importante opera di restauro</a>. Intrapresi nel 2019, i lavori riguardano in particolare la tinteggiatura dei 18mila elementi costituitivi del monumento, destinato nel prossimo futuro a "riconquistare" l'identità cromatica immaginata da Eiffel. A differenze degli omologhi sorti negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina, in concomitanza con le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/philippe-starck-olimpico-disegna-le-medaglie-di-parigi-2024" target="_blank">Olimpiadi</a> la celebre Torre si presenterà agli occhi del mondo impreziosita da uno scintillante "effetto dorato", in linea con lo spirito di <em>grandeur </em>che ha accompagnato la sua (inaspettata) ascesa.</p> <p>[Immagine in apertura: Photo by Chris Karidis on Unsplash]</p>

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Oltre 100 opere di Marc Chagall in mostra a Milano

<p>Il Mudec - Museo delle Culture di Milano, fino al 31 luglio, ospita la mostra <em>Marc Chagall. Una storia di due mondi </em>a cura di Ronit Sorek e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/tra-arte-e-politica-larte-russa-e-di-scena-a-gerusalemme">dell’Israel Museum di Gerusalemme</a>. La rassegna affronta la produzione artistica di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/rovigo-mostra-chagall-russia">Chagall</a> analizzando e percorrendo il background culturale del pittore. In particolar modo, l’influenza che nella sua giovinezza ebbe la città multiculturale –  a prevalenza di tradizione ebraica – di Vitebsk, in cui l’artista nacque e visse fino all’età di ventitré anni quando si trasferì a Parigi.</p>
<p><h2>MARC CHAGALL IN MOSTRA A MILANO</h2> <p>La mostra, con una selezione di oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici di Chagall, è dedicata specificatamente ai lavori grafici del pittore e alla sua attività di illustratore editoriale. Il progetto espositivo, il cui allestimento è curato dall’architetto Corrado Anselmi, si compone di quattro sezioni: <em>Cultura ebraica e</em> <em>Yiddish</em>; <em>Nostalgia</em>; <em>Fonti di ispirazione</em>; <em>Francia, la nuova patria</em>. A queste si aggiunge una selezione di oggetti rituali tipici della tradizione giudaica, spesso raffigurati e rintracciabili nelle opere di Chagall. Inoltre, all’insegna di una riscoperta totale e inusuale dell’artista, in alcune sale le opere sono affiancate da installazioni multimediali capaci di trasportare il visitatore in questo nuovo viaggio tra due mondi. </p> <h2>LA STORIA DI CHAGALL FRA IMPERO RUSSO E FRANCIA</h2> <p>Marc Chagall nacque a Vitebsk, nel 1887: da questa città, prevalentemente abitata da popolazione ebrea, proviene tutto il suo immaginario <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/chagall-mostra-bologna">simbolico</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/09/grafica-onirica-mostra-monza-marc-chagall">onirico</a>. Vitebsk, ora facente parte del territorio della Bielorussia occidentale, vicino al confine con la Russia e la Lettonia, era all’epoca un importante centro amministrativo dell’Impero russo e punto di incontro di diverse culture nazionali. La lingua, gli usi religiosi, le convenzioni sociali della comunità ebraica di cui l’artista faceva parte, ma anche i colori dei bazar e le pittoresche feste popolari, intrise di sacro e profano, rappresentano tutti elementi rintracciabili nella<a href="https://arte.sky.it/news/marc-chagall-teatro-sipario-asta"> poliedrica produzione artistica</a> del pittore. Influenze giovanili che verranno alla luce pienamente, con amore e nostalgia, quando Chagall, lasciando la sua terra d’origine, si trasferisce in Francia, fra Parigi e a Saint-Paul de Vence, in Provenza.</p> <p>[Immagine in apertura: vista dell'allestimento della mostra <em>Marc Chagall. Una storia di due mondi </em>al MUDEC di Milano<em></em>. Photo © Carlotta Coppo]</p>

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