Torna la rassegna Ville Aperte in Brianza

<p>Dopo il successo riscosso dall’edizione speciale organizzata in primavera – che ha fatto contare oltre diciottomila presenze –, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/09/preludio-dautunno-tra-le-ville-di-monza-e-brianza" target="_blank"><em>Ville Aperte in Brianza</em></a>, la manifestazione che promuove il patrimonio storico, artistico e architettonico della Brianza e dei territori limitrofi, è pronta a entrare nel vivo dei festeggiamenti per i suoi venti anni di attività. Dal prossimo 17 settembre sono infatti previsti tre weekend consecutivi di aperture straordinarie e un calendario ricco di iniziative. A inaugurare, idealmente, l’edizione autunnale, sarà la Filarmonica Paganelli ’79 che si esibirà sabato 17 settembre, nell’avancorte della <a href="https://arte.sky.it/news/villa-reale-monza-chiusura" target="_blank">Reggia di Monza</a>, in un concerto gratuito (fino a esaurimento posti) dedicato a <em>La Classica in Villa</em>. Sempre alla Reggia Reale di Monza, fino al prossimo 2 ottobre è, inoltre, possibile visitare la grande mostra didattica incentrata sulla storia e sulle curiosità delle principali dimore suburbane sparse nel territorio brianzolo, appartenenti al genere architettonico delle ville di delizia. </p><h2>I LUOGHI PIÙ ICONICI DELLA BRIANZA</h2> <p>Tra ville, chiese, complessi architettonici, musei, mulini storici e cascine, saranno oltre centottanta i siti coinvolti nella manifestazione, dislocati in ottantatré comuni di cinque province lombarde diverse (Monza e Brianza, Città Metropolitana di Milano, Lecco, Como e Varese). Tra le novità di quest’anno spicca la collaborazione con l’Autodromo Nazionale di Monza, anch’esso al traguardo dei cento anni di attività. In particolare, sono previste una serie di visite guidate a tariffa agevolata per andare alla scoperta del famoso "Tempio della Velocità" lombardo.</p><h2>IL PROGRAMMA PER I 20 ANNI DI “VILLE APERTE IN BRIANZA”</h2> <p>Quaranta saranno, invece, i siti che apriranno al pubblico per la prima volta in occasione del ventennale della manifestazione. Tra questi la stanza ipogea celata sotto il tempietto neoclassico sito all’interno dei Giardini Reali della Reggia di Monza e il complesso del Convento-Biblioteca-Oratorio di Santa Maria al Carrobiolo. Sempre nel territorio di Monza e Brianza sarà possibile conoscere le storie di luoghi come l’ex ospedale psichiatrico di Limbiate-Mombello, o intraprendere un percorso itinerante nel borgo medievale di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-cubisti-grafica-vimercate" target="_blank">Vimercate</a> alla scoperta delle antiche mura, delle ex prigioni e dei resti delle fortificazioni difensive. Da non perdere, a Erba, nei pressi di<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-canova-fidia-villa-carlotta-como" target="_blank"> Como</a>, la visita guidata a Villa La Clerici e, nel lecchese, alla Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi di Merate. Per la Città Metropolitana di Milano, il comune di Rho apre straordinariamente al pubblico il suo Palazzo Podestarile progettato in stile eclettico; mentre Castellanza, in provincia di Varese schiuderà per la prima volta le porte il Museo d’Arte Moderna Pagani. Si tratta di un enorme parco artistico ricco di sculture e mosaici collezionati, nel corso degli anni, dall’artista e gallerista Enzo Pagani. E poi ancora gli itinerari alla scoperta dei borghi e della natura della Brianza est, organizzati dal Parco Agricolo Nord Est; e quelli "di prossimità", da percorrere a piedi o in bicicletta, coordinati da guide turistiche abilitate e associazioni culturali. Non mancheranno, poi, visite guidate dedicate alle famiglie e ai più piccoli.</p> <p>[Immagine in apertura: Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno (MB)]</p>

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La casa romana di Pasolini è diventata museo

Cinema e poesia nelle illustrazioni di Mara Cerri

500 anni dalla storica Battaglia di Pavia

Francisco Goya e George Grosz: due giganti dell'arte a confronto

<p>Dal prossimo 23 settembre (e fino al 13 gennaio 2023), <a href="https://arte.sky.it/news/parma-mostra-franco-maria-ricci" target="_blank">Palazzo Pigorini</a> a Parma ospiterà la mostra <em>GOYA E GROSZ. Il sonno della ragione</em>. La rassegna, a cura di Ralph Jentsch e Didi Bozzini, attraverso una ricca selezione di opere dei due autori – Francisco Goya e George Grosz– considerati tra i più abili disegnatori della storia, rivela l’estrema capacità di entrambi nell’aver trattato, grazie a uno stile tagliente e all’uso di una dirompente satira sociale, argomenti e tematiche ancora oggi di grande attualità. “<em>Le incisioni di Goya e i dipinti di Grosz non ci parlano di una storia antica, ma di quella che stiamo vivendo quotidianamente. Il sonno della ragione e i mostri che esso produce sono sempre gli stessi, a Madrid nel 1799 come a Berlino negli anni ’20 o nell’intero Occidente oggi</em>”. Con queste parole, i due curatori della mostra spiegano l'afflato contemporaneo della rassegna in programma a Parma.</p><h2>L’ATTUALITÀ DELLE OPERE DI GOYA E GROSZ</h2> <p>Nonostante, infatti, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-goya-fisionomia-roma" target="_blank">Goya</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/george-grosz-museo-berlino" target="_blank">Grosz</a> abbiano vissuto in periodi storici diversi, entrambi hanno indagato la realtà in cui erano immersi, introducendo numerose innovazioni formali. In questo senso, la celebre serie dei <em>Capricci</em>, realizzata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/libro-album-disegni-francisco-goya" target="_blank">Goya</a> per mettere a nudo i vizi, le bassezze e le aberrazioni diffuse nella Spagna del XVIII secolo, può essere considerata un’anticipazione della modernità. Grosz, invece, associato al pittore spagnolo per lo stile caricaturale delle sue opere, esprime la sua repulsione nei confronti del dilagante declino morale dei primi decenni del Novecento presentando un mondo quasi carnevalesco, in cui satira e dramma convivono grottescamente.</p><h2>LE OPERE DI GOYA E GROSZ IN MOSTRA A PARMA</h2> <p>L’esposizione, riunendo tutte le ottanta incisioni dei <em>Capricci</em> realizzate da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-goya-fondazione-beyeler-basilea" target="_blank">Goya</a> nel 1799, instaura un dialogo e un gioco di rimandi con le opere di Grosz, successivo di centocinquanta anni al pittore spagnolo. Al celeberrimo <em>Capriccio 43</em> - <em>El sueño de la razon produce monstruos</em>, ad esempio, fa eco l’autoritratto dipinto nel 1940 da George Grosz, in cui un uccello da preda sorvola minacciosamente la figura dell’artista. Mentre alla selezione di tavole facenti parte del ciclo dei <em>Disastri della guerra</em> di Goya, incentrate sulla condanna del male e della barbarie durante il periodo della guerra d'indipendenza spagnola, viene contrapposto il dipinto <em>A Piece of My World II/The Last Battalion</em>, in cui Grosz, nel 1938, ritraendo una terra desolata e distrutta su cui arranca un contingente disperato di soldati, pare profetizzare l’avvento del nazismo e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.</p> <p>[Immagine in apertura: George Grosz,<em> A Piece of My World II / The Last Battalion</em>, 1938, Crediti fotografici George Grosz Estate, Courtesy Ralph Jentsch Berlin]</p>

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