La storia dell'architetto Walter Gropius in un nuovo libro

<p>Formato tascabile, scrittura agile e accurata, apparato fotografico essenziale e aggiornato caratterizzano il nuovo libro della serie diretta da Patrizia Gabellini, e indirizzato a un pubblico non solo di specialisti, che Carocci editore dedica ai più significativi architetti e urbanisti del Novecento. Scritto da Olimpia Niglio, architetto e professore associato di Restauro all'Università degli Studi di Pavia con all'attivo quasi un decennio di insegnamento in Giappone, il volume <em><a href="http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788829014521" target="_blank">Walter Gropius</a></em> ripercorre le fasi salienti della vita del noto architetto berlinese. </p><h2>LA BIOGRAFIA DI WALTER GROPIUS</h2> <p>Fondatore della più influente <a href="https://arte.sky.it/news/libro-donne-bauhaus" target="_blank">scuola di arte e design</a> del Novecento, recentemente al centro di una serie di omaggi a cento anni dall'istituzione, Gropius viene descritto dall'autrice a 360 gradi, adottando un criterio cronologico e una prospettiva estesa oltre la fondamentale esperienza del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/libro-fotografia-architettura-dessau-bauhaus" target="_blank">Bauhaus</a>. I sette capitoli del volume prendono infatti in esame l'intero percorso di vita del progettista, che operò in Europa, negli Stati Uniti, in Sud America e nel Vicino ed Estremo Oriente perseguendo un obiettivo preciso: "<em>servire l'umanità</em>" attraverso la professione architettonica. </p> <p>In una fase storica nuovamente contrassegnata da conflitti e dall'emergenza sanitaria, in analogia con i primi decenni del Novecento, quando Gropius si affacciava al mondo del lavoro fra Prima Guerra Mondiale e pandemia di influenza spagnola, la figura di questo architetto torna così di nuovo sotto i riflettori. </p> <h2>I PROGETTI DI GROPIUS OLTRE IL BAUHAUS</h2> <p>A contribuire a tenere alta l'attenzione sul progettista delle celeberrime Officine Fagus è il lancio del "New European Bauhaus", a opera della Commissione europea, il vasto programma che punta a recuperare e rilanciare lo spirito e i principi di "nuovo umanesimo" che furono propri della <a href="https://arte.sky.it/news/storia-bauhaus-fumetto" target="_blank">mitica scuola</a>, rimasta in attività per appena quattordici anni. </p> <p>Più in generale, illustrando la produzione, i viaggi, gli incontri, gli incarichi pubblici, le teorie e le posizioni di Gropius, il libro chiarisce il suo punto di vista sul ruolo dell’architetto nella società, in una trattazione che analizza le sfide poste dalla ricostruzione e l'ascesa dei processi di industrializzazione, con i relativi riflessi nell'edilizia residenziale. Tante, infine, le curiosità che emergono dalla lettura della monografia, come il viaggio di tre mesi di Gropius in Giappone: era il 1954 e l'itinerario ebbe inizio con le visite alla città storica di Kurashiki e alla devastata Hiroshima. Ad accompagnarlo nientemeno che il collega giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-architettura-giappone-malaga" target="_blank">Kenzō Tange.</a> I due maestri dell'architettura del Novecento insieme, sei anni più tardi, pubblicarono un volume dedicato alla villa imperiale Katsura di Kyoto.</p>
<p>[Immagine in apertura: Bauhaus Dessau. Photo by Hisashi Oshite on Unsplash]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

<p>Il Ministero della Cultura ha stanziato un finanziamento di quattro milioni di euro per la creazione del Museo della Moda a Milano, rimasta l’unica tra le città che ospitano le fashion week a non avere ancora un luogo dedicato in cui poter raccontare la ricerca e la sperimentazione del Made in Italy e il pregevole lavoro delle maestranze del settore che in tutto il mondo ci invidiano. "<em>La moda, asset strategico del Paese, deve essere sempre più al centro delle politiche del governo</em>": così ha commentato l’importante notizia la sottosegretaria di Stato per la Cultura, Lucia Borgonzoni.</p><h2>IL PRIMO MUSEO DELLA MODA A MILANO</h2> <p>Come sede del nuovo museo la scelta è ricaduta sugli ampi spazi della storica dimora seicentesca di Palazzo Dugnani, già di proprietà del Comune di Milano e luogo ritenuto idoneo per ospitare esposizioni internazionali di ampio respiro.</p> <p>Pensato come uno “spazio vivo”, il progetto (approvato anche dalla Camera della Moda) prevede il recupero del primo piano del prestigioso edificio affacciato sui Giardini di Porta Venezia, che vanta affreschi di <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-tiepolo-venezia-gallerie-accademia" target="_blank">Giambattista Tiepolo</a> e di Ferdinando Porta, e la creazione, quindi, di un centro espositivo multidisciplinare dedicato alle eccellenze passate e future del Made in Italy nel settore del fashion. </p> <p>[Immagine in apertura: <em>Milano</em>. Photo by Steffen Wienberg on Unsplash]</p>

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