Un Warhol da record presto all'asta a New York

C'è molta aspettativa per la Contemporary Evening Auction che si svolgerà da <a href="https://arte.sky.it/news/asta-venere-adone-tiziano-sothebys" target="_blank">Sotheby's </a>a New York il 16 novembre prossimo. In quell'occasione infatti sarà battuta all'asta l'opera di <a href="https://arte.sky.it/news/andy-warhol-spettacolo-new-york" target="_blank">Andy Warhol </a>dal titolo White Disaster (White Car Crash 19 Times): un'opera monumentale, di 3,6 metri di altezza per quasi due di larghezza, in cui è riprodotta in maniera seriale l'immagine in bianco e nero di un incidente automobilistico. L'opera, il cui valore è stimato in ottanta milioni di dollari, venne realizzata nel 1963, un anno dopo la prima esposizione in solitaria di Andy Warhol dedicata alla Pop Art del novembre 1962 alla Stable Gallery di New York.<h2>WARHOL E LA POP ART </h2>


C'è un tema ricorrente nella produzione di <a href="https://arte.sky.it/news/andy-warhol-tv" target="_blank">Andy Warhol</a>, il popolare artista statunitense e figura tra le più rilevanti della Pop Art: si tratta del palinsesto di tutta la sua produzione più intimista e profonda, e riguarda il mistero della morte e della sofferenza. Un'intera serie di opere, nota come Death and Disaster, alla quale appartiene il lavoro presto in vendita, venne dedicata a investigare questa dimensione, così diversa e inaspettata per chi legge in maniera superficiale le presunte frivolezze della Pop Art. In realtà la Pop Art ha molto più a che spartire con una critica sociologica della società consumistica che con un'apologetica difesa della stessa. Nella ripetitività delle immagini della serie Death and Disaster di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/andy-warhol-padova" target="_blank">Warhol </a>si ritrovano un tentativo quasi apotropaico, scaramantico di anestetizzare l'orrore rappresentato, e un rimando visivo alle imponenti pale d’altare che l'artista, proveniente da una famiglia cattolica, conosceva bene. In questo senso, l'opera che Sotheby's metterà all'asta a novembre risulta quasi archetipica: è un totem, un altare già nelle sue forme e nelle sue dimensioni. Una sorta di Ascensione del Ventesimo secolo.

 <h2>L'OPERA DI WARHOL ALL'ASTA A NEW YORK</h2>
Prima dell'asta, l'opera sarà esposta per la prima volta dopo oltre quindici anni presso le Sotheby's New York Galleries dal 4 al 16 novembre prossimi. Gli organizzatori sperano di ripetere il successo dell'asta del 2013, in cui l'opera di Warhol Silver Car Crash (Double Disaster), sempre relativa alla serie Death and Disaster, fu venduta da Sotheby's New York per l'impressionante cifra di 105,4 milioni di dollari. D'altra parte, per un artista che nel 1965 riuscì a incollare allo schermo per ben otto ore e cinque minuti gli spettatori con la pellicola Empire, in cui veniva mostrato un filmato (rallentato) in bianco e nero in cui appariva null'altro che l'Empire State Building di New York, tutto è possibile. [Immagine in apertura: Andy Warhol, White Disaster (White Car Crash 19 Times), 1963. Courtesy Sotheby's]

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In chat con il David grazie all'intelligenza artificiale

Sono trascorsi dieci mesi dal lancio del progetto di intelligenza artificiale Chatta col David, di cui è protagonista la celebre scultura marmorea realizzata da Michelangelo Buonarroti, da 140 anni esposta nella Tribuna della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/firenze-galleria-accademia-riapertura-allestimento" target="_blank">Galleria dell'Accademia</a>, a Firenze. Nata da un'idea di Cecilie Hollberg, che dirige la <a href="https://arte.sky.it/foto/galleria-accademia-firenze-allestimento-sala-colosso" target="_blank">prestigiosa istituzione</a>, e sviluppata in coerenza con il proposito del Ministero della Cultura di sostenere l'adozione di strumenti legati al digitale per favorire la conoscenza del patrimonio culturale italiano, l'iniziativa ha dato risultati sorprendenti. <h2>IN DIALOGO CON IL DAVID DI MICHELANGELO</h2> Dal suo avvio a oggi, infatti, le interazioni con la monumentale statua sono state decine di migliaia e, naturalmente, non solo dall'Italia. Non a caso la stessa Hollberg si è espressa in termini di "grande successo", aggiungendo: "Tutti vogliono parlare con il nostro ‘bellissimo eroe’. Si va dalle curiosità alimentari a richieste di interesse storico artistico e di carattere conservativo. C’è chi gli ha chiesto se si sentisse solo e se avesse voglia di uscire, tanto da chiedergli, persino, il numero di telefono. Un modo giocoso e diverso dal solito per coinvolgere un pubblico internazionale, sempre più eterogeneo e vasto." Per prendere parte a Chatta col David , ovvero per avviare una chiacchierata digitale con l'opera simbolo del Rinascimento italiano, gli utenti possono semplicemente accedere alla finestra dedicata al progetto, cliccabile dalla homepage del sito del museo. Così facendo, attraverso il chatbox, iniziano a porre i quesiti al capolavoro michelangiolesco.<h2>I NUMERI DEL PROGETTO CHATTA COL DAVID</h2> E dunque, "come se l'è cavata" il David nel corso di questi mesi di conversazioni online? Il sistema utilizzato, un software automatizzato, è basato sulla tecnologia del deep learning, che prevede un processo di continuo apprendimento e di conseguente incremento dei contenuti a disposizione. Nel complesso sono state registrate oltre 16.500 interazioni in lingua italiana e 9.500 in inglese; è stato via via possibile aggiungere oltre 70 risposte, con un incremento di circa 1000 volte nelle combinazioni per formulare la medesima domanda. In altre parole, chat dopo chat, l'alter ego del David "ha appreso" come interagire in modo più fluido, imparando da ogni conversazione a rispondere con un crescente livello di precisione. Questo progetto digitale va a sommarsi alle significative novità messe in campo negli ultimi mesi all'interno della <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-accademia-firenze-laboratorio-digitale-bambini" target="_blank">Galleria dell'Accademia</a> di Firenze, che attraverso una serie di <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-accademia-firenze-apertura-sale-duecento-trecento" target="_blank">interventi di riallestimento e ristrutturazione</a> è oggi in grado di presentare i tesori della propria raccolta, identitari e ancora da scoprire, in una veste <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-accademia-firenze-nuovi-spazi" target="_blank">al passo con i tempi</a>. 
[Immagine in apertura: Galleria dell'Accademia di Firenze, David. Particolare del volto. Photo Guido Cozzi]

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