Un nuovo allestimento racconta il Foro Romano dal Cinquecento al Novecento

<p>Tra i paesaggi archeologici più significativi di <a href="https://arte.sky.it/news/visite-roma-depositi-parco-colosseo" target="_blank">Roma</a>, in cui i resti di monumenti e architetture romane costituiscono una preziosa testimonianza dell'<a href="https://arte.sky.it/news/app-rome-reborn" target="_blank">antica Urbe</a>, il Foro Romano accoglie, fino al 28 aprile 2024, un nuovo allestimento temporaneo all'interno del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-enea-viaggio-roma-tempio-romolo" target="_blank">Tempio di Romolo</a>. Intitolato <em>Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna</em>, il percorso espositivo appena inaugurato approfondisce la storia del sito attraverso una serie di testimonianze iconografiche e una raccolta di oggetti legati alla cultura del Grand Tour e alla quotidianità di chi visse nel Foro. Una modalità che si traduce in una coinvolgente “introduzione” alla visita archeologica vera e propria.</p><h2>IL PERCORSO ESPOSITIVO NEL TEMPO DI ROMOLO A ROMA</h2> <p>Tra stampe, quadri, libri, ventagli e piccoli mosaici, l'allestimento romano accompagna il visitatore alla scoperta dei dettagli e della storia del sito, focalizzandosi soprattutto sulla sua riscoperta nel Rinascimento, sui primissimi studi scientifici e progetti di sistemazione che vennero attuati nell'area e sul suo utilizzo come cava di materiali per la Roma moderna. Attraverso una selezione di disegni, stampe, fotografie e filmati riproposti in copia o in digitale, il percorso esplora anche l'importanza del Foro come ambita destinazione per gli eruditi del <a href="r-italia-programmi-tv-14-marzo" target="_blank">Grand Tour</a> e come spazio politico durante l'età dei razionalismi e nella contemporanea civiltà di massa. L'obiettivo è quello di guidare il pubblico tra le migliaia di testimonianze scritte e iconografiche che, senza un'adeguato supporto, risultano per i visitatori difficili da leggere passeggiando soltanto all'interno del parco archeologico.</p><h2> LA STORIA DEL FORO ROMANO TRA '500 E '900</h2> <p>“<em>L’idea di questo nuovo allestimento temporaneo nasce dalla volontà di potenziare e allargare la nostra capacità di raccontare ai visitatori i tanti valori culturali ancora inespressi del Parco. Il Foro Romano è stato forse il luogo e il paesaggio più rappresentato e amato della storia europea, ed è un luogo che appartiene di diritto a tutta l’umanità. Raccontare a chi lo visita oggi quale sia stato il suo aspetto e le sue funzioni nei secoli dell’età moderna ci aiuta a rendere il Parco archeologico del Colosseo un luogo della cultura sempre più condiviso, partecipato e inclusivo</em>”, ha dichiarato Alfonsina Russo, direttrice del <a href="https://arte.sky.it/news/roma-mostra-gladiatori-sotterranei-colosseo" target="_blank">Parco archeologico del Colosseo</a>. “<em>L’allestimento, che ci teniamo a sottolineare non è una mostra, è pensato come racconto visivo per tutti i visitatori del Parco. Grazie al semplice meccanismo dell’oggetto-memoria e al supporto delle immagini e di brevi testi vogliamo fornire alcune informazioni e spunti di suggestione e riflessione a chiunque voglia avvicinarsi alla storia dei nostri monumenti, per sentirsene meglio parte integrante</em>”, ha concluso Alessio De Cristofaro, co-curatore del progetto insieme Roberta Alteri.  [Immagine in apertura: <span><em>Lo Sguardo del Tempo</em></span><span><span>. Parco archeologico del Colosseo. Photo Simona Murrone]</span></span> </p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

A New York l'opera che omaggia gli immigrati italiani

<p><a href="https://arte.sky.it/news/milano-street-art-ozmo" target="_blank">Ozmo</a>, al secolo Gionata Gesi, sbarca oltreoceano e approda all’<a href="https://arte.sky.it/news/concorso-premio-new-york" target="_blank">Istituto Italiano di Cultura di New York</a>. L'artista toscano di fama internazionale è stato infatti chiamato dall’istituzione per realizzare un'opera site specific sulla parete della scala del palazzo (costruito nel 1916 dagli architetti Delano & Aldrich), che prende forma attorno a un’ampia finestra. Il murale si intitola <em>Transatlantica</em>, e rende omaggio alla storia italiana e a quella americana, celebrandone l’incontro. L’opera è il “preludio” di una mostra personale di Ozmo, che si terrà a gennaio 2024.</p><h2>L'OPERA DI OZMO A NEW YORK</h2> <p>La grande finestra – che rappresenta letteralmente un “affaccio” dal territorio consolare italiano su quello statunitense – è l’elemento architettonico protagonista dell’opera. Sulla sua sommità spunta la testa della Columbia, la <a href="https://arte.sky.it/news/statua-della-liberta-new-york-programmi-tv-5-luglio" target="_blank">Statua della Libertà</a> (e incarnazione femminile di Cristoforo Colombo). Il ritratto dell'esploratore si ritrova invece in basso, simbolicamente posto all’altezza del primo gradino della scala. Al suo fianco, la scritta “kick me” (“prendimi a calci”) viene accolta dai visitatori come un invito a interagire con l'opera. Ai lati della finestra, una serie di elementi della storia culturale dei due Paesi vengono ironizzati dall’artista: gli eroi anarchici Sacco e Vanzetti, la scatoletta di maccheroni di Chef Boyardee, il logo de <em>Il Padrino </em>reinterpretato con <em>The Good Food</em>, gli assi delle carte napoletane e persino Amerigo Vespucci su una Vespa scooter. In basso, un'imbarcazione stracolma di uomini e donne esulta nell’avvistare Ellis Island. </p><h2>L'OMAGGIO ALL'IMMIGRAZIONE ITALIANA </h2> <p>I simboli raccolti da Ozmo raccontano una storia collettiva e identitaria di immigrazione, ma invitano anche all'analisi della narrazione storica intorno alla scoperta del Nuovo Mondo. Non a caso, l’opera vuole rispondere con ironia e provocazione alle critiche recenti su Cristoforo Colombo, senza suggerire o imporre risposte, ma stimolando il dibattito e offrendo una lettura aperta dell'opera. "<em>È un privilegio essere stato scelto dall'Istituto Italiano di Cultura per realizzare questa opera a New York, una città che simboleggia sia le opportunità sia le sfide del dialogo interculturale. Questo progetto è un omaggio alla creatività italiana e una riflessione critica sul ruolo dell'immigrazione nel mondo globalizzato</em>”, ha dichiarato l’artista. </p> <p>‌[Immagine in apertura: credit Ozmo]</p>

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