Ad Aosta tutta la fotografia di Robert Capa

<p>Nel corso della sua attività di fotografo, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-rovigo-robert-capa" target="_blank">Robert Capa</a> ha raccontato alcuni dei più grandi conflitti bellici, dalla guerra civile spagnola alla Seconda Guerra Mondiale, affermandosi come uno dei fotoreporter più influenti del Novecento. La mostra <em>Robert Capa. L'opera 1932 – 1954</em> al Centro Saint-Bénin di Aosta ripercorre l'attività dell'autore ungherese naturalizzato statunitense che, con la sua macchina fotografica, ha documentato le pagine più drammatiche della nostra storia. Visitabile dal 6 maggio al 24 settembre prossimi, l'esposizione presenterà gli scatti più iconici di Capa: dagli esordi nel 1931 fino alla morte a causa dello scoppio di una mina antiuomo nel 1954 in Indocina, durante il reportage sulla guerra al fronte.</p>

<p><h2>LE FOTOGRAFIE DI ROBERT CAPA AD AOSTA</h2></p>
<p>Una serie di trecento opere, selezionate dagli archivi dell'agenzia <a href="https://arte.sky.it/news/libro-75-anni-magnum-photos" target="_blank">Magnum Photos</a> (fondata dallo stesso <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mudec-robert-capa-milano" target="_blank">Capa </a>nel 1947), illustrerà la produzione del fotografo: dai suoi primissimi scatti fino ai grandi reportage di guerra che lo hanno consacrato come una delle personalità più significative del secolo scorso. Curato da Gabriel Bauret in collaborazione con Daria Jorioz, il percorso espositivo accompagnerà il pubblico alla scoperta della carriera di un autore che, grazie alla sua profonda sensibilità ed empatia, ha saputo ritrarre la cruda realtà della guerra, i soldati, i civili e le vittime.</p>
<p>Dal conflitto civile in Spagna nel 1936 alla guerra tra Cina e Giappone nel 1938, la mostra si dividerà in nove sezioni, ognuna delle quali corrisponderà a una fase della storia mondiale e della produzione di Capa.</p>
<p>Ad arricchire la rassegna saranno le pubblicazioni dei suoi reportage sulla stampa francese e americana dell'epoca, oltre alle pagine dei suoi testi sulla fotografia. Senza tralasciare gli estratti del film di Patrick Jeudy che ritrae <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-robert-capa-modena" target="_blank">Capa </a>in azione sul campo e le registrazioni sonore di un'intervista a Radio Canada.</p>

<p><h2>LA MOSTRA AL CENTRO SAINT-BÉNIN</h2></p>
<p>La mostra su Robert Capa rappresenta una preziosa occasione per ammirare l'opera di uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi. “<em>L'esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature dell'opera di un autore passionale e in definitiva sfuggente, instancabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportage</em>”, afferma la dirigente delle attività espositive, Daria Jorioz.</p> <p>[Immagine in apertura: Tour de France, July 1939 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos]</p>

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Sei mostre da vedere a Milano durante la design week 2023

<p>Ufficialmente al via il 17 aprile 2023, la Milano Design Week è già nell'aria. Decine di iniziative hanno cominciato a vivacizzare il capoluogo lombardo con qualche giorno di anticipo sulla data di inizio del principale evento fieristico globale del settore design e arredamento. Cosa vedere in città? Come orientarsi nel caleidoscopico cartellone di appuntamenti? Ecco sei mostre e progetti espositivi da non perdere. </p><h2>IL MUSEO DEL DESIGN ITALIANO CAMBIA VESTE</h2> <p>Il 2023 non è un anno qualsiasi per <a href="https://arte.sky.it/news/triennale-milano-centenario-eventi" target="_blank">Triennale Milano</a>, ma coincide con il centenario della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-ettore-sottsass-milano-triennale" target="_blank">prestigiosa istituzione</a>. Un traguardo celebrato anche dal Museo del Design Italiano, situato al piano terra del Palazzo dell'arte (sede di Triennale). Il rinnovato allestimento museale, su progetto di Paolo Giacomazzi Design Studio, ricostruisce un secolo di storia di questa realtà attraverso oltre 300 pezzi, in larga parte selezionati fra i 1600 inclusi nelle collezioni interne. Di tipo cronologico è il criterio adottato per la nuova veste del museo, che affianca icone imprescindibili del made in Italy a "<em>molti altri manufatti, materiali grafici e fotografici provenienti da musei e collezioni private</em>", come precisato dal direttore <a href="https://arte.sky.it/news/triennale-design-museum-nuovo-allestimento" target="_blank">Marco Sammicheli</a>.</p><h2>TRIENNALE MILANO OMAGGIA LISA PONTI</h2> <p>Sarà visitabile solo per una manciata di giorni, ovvero fino al 7 maggio prossimo, <em>Lisa Ponti. Disegni e voci.</em> A cura di Salvatore Licitra e Damiano Gullì, la mostra ricostruisce il profilo dell'artista, editor, critica e scrittrice che ha avuto un ruolo centrale nel panorama creativo milanese del Novecento. Primogenita dell’architetto e designer <a href="https://arte.sky.it/news/gio-ponti-libro-architettura-design" target="_blank">Gio Ponti</a>, viene ricordata in particolare attraverso le sue opere grafiche: il disegno, del resto, fu per lei uno strumento espressivo fondamentale. Ma non il solo. Lisa Ponti collaborò infatti a lungo come autrice per le riviste <em>Stile </em>e <em>Domus</em>: l'allestimento offre la possibilità di ascoltare la lettura evocativa dei suoi testi nell'interpretazione dell’attrice Ginestra Paladino.<em> </em></p><h2>LA MOSTRA PER I 30 ANNI DEL GRUPPO OLANDESE DROOG DESIGN</h2> <p>"<em>Fin dal suo debutto milanese nel 1993, nel sotterraneo di via Cerva 14, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/09/mostra-droog-design-centraal-museum-utrecht" target="_blank">Droog Design </a>si è imposto sul mercato del progetto come qualcosa di diverso. Ribellandosi all'idea di forma e funzione, il gruppo olandese ha dato vita a una nuova estetica, un nuovo approccio e un nuovo linguaggio, mettendo in crisi il pensiero del pubblico e dei professionisti del settore abituati all’approccio decorativo e lussuoso di quegli anni</em>". Sono parole di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/installazione-rimini-acqua-gio-tirotto" target="_blank">Maria Cristina Didero </a>e Richard Hutten, curatori dell'attesa retrospettiva <em>Droog30. Design or Non-design?</em>. Accolta anch'essa nella cornice di Triennale Milano, fino al 23 aprile 2023, illustra il metodo di lavoro e la produzione di un <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/vitra-design-mostra-muro-berlino" target="_blank">collettivo</a> conosciuto per il design essenziale e la forza comunicativa. Al termine della Milano Design Week, la mostra riaprirà al <a href="https://arte.sky.it/news/mvrdv-rotterdam-installazione-terrazza-rosa" target="_blank">Nieuwe Instituut di Rotterdam </a>(dal 2 maggio 2023). </p> <h2>IL DESIGN EMERGENTE ITALIANO ALL'ADI DESIGN MUSEUM</h2> <p>Focus sui designer italiani under 35 all'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/milano-nuovo-museo-compasso-oro" target="_blank">ADI Design Museum</a>, sede della mostra <em>Italy: A New Collective Landscape</em>. Selezionati con una open call, i giovani protagonisti di questa collettiva presentano i rispettivi lavori in un allestimento mobile e in divenire, disegnato dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/installazioni-padiglione-italia-biennale-architettura-2023" target="_blank">Parasite 2.0.</a> Aperta fino al 10 settembre prossimo, la rassegna regala un'istantanea del modo di progettare degli autori emergenti nel Paese, rendendo note anche le risposte che stanno offrendo alle principali urgenze globali. </p><h2>LA MILANO DESIGN WEEK RICORDA ALESSANDRO MENDINI</h2> <p>Recentemente inaugurata, la mostra<em> <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-alessandro-mendini-metalli-milano" target="_blank">L’età dei metalli. Alessandro Mendini</a> </em>resterà aperta fino al 20 maggio 2023 alla M77 Gallery di Milano. Si tratta di un progetto espositivo che, sondando l'universo della produzione in metallo dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/addio-ad-alessandro-mendini-larchitetto-e-designer-milanese" target="_blank">indimenticabile architetto e designer</a>, scomparso nel 2019, rivela un aspetto meno conosciuto della sua eclettica produzione. "<em>Dalla profondità dei tempi, gli oggetti del mondo hanno posseduto un'anima, quella delle aspirazioni spirituali degli uomini dei loro popoli. L'oggetto di serie dell'epoca industriale è alla ricerca dell'anima perduta</em>", sosteneva il <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/marco-zanuso-alessandro-mendini-adi-milano" target="_blank">progettista milanese</a>, omaggiato da questa rassegna attraverso più di 55 opere accomunate dalla medesima identità materica. Non mancano alcuni straordinari inediti.<em> </em></p>
<p><ol></ol><h2>LA PRIMA PERSONALE ITALIANA DI CONSTANCE GUISSET</h2> <p>Aperta dal 17 aprile al 13 maggio, all'Institut Français Milano, la prima mostra personale della designer francese <a href="https://arte.sky.it/news/notre-dame-interni-design" target="_blank">Constance Guisset</a> in Italia è stata deliberatamente concepita come una "sosta giocosa", per spezzare i ritmi intensi della Milano Design Week. Ad accompagnare i visitatori alla scoperta dell'universo creativo dell'autrice è un allestimento scandito dai suoi lavori e contraddistinto da giochi di luce e da un'atmosfera leggera e festosa. Riflettori puntati anche sullo studio della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/auto-e-fotografia-in-dialogo-alla-fondation-cartier-di-parigi" target="_blank">progettista</a>, attivo dal 2009 negli ambiti dell'installazione, dell'architettura degli interni e della scenografia.</p> <p>[Immagine in apertura: Museo del Design Italiano. Foto Agnese Bedini - DSL Studio © Triennale Milano]</p><ol></ol></p>

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