A Torino nascerà un innovativo campus universitario

Un ampio spazio di 8mila metri quadrati per accogliere oltre un migliaio di studenti da tutto il mondo: è questo l'ambizioso progetto del nuovo Campus di ESCP Business School a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mediterraneo-asia-torino-mao" target="_blank">Torino</a>, che sorgerà a pochi passi da Piazzale Valdo Fusi nel cuore della <a href="https://arte.sky.it/news/progetto-oma-museo-egizio-torino" target="_blank">città</a>. Realizzata all'interno di un antico edificio ottocentesco recuperato e rimodernato, l'innovativa sede torinese della scuola parigina aprirà le sue porte al pubblico nell'autunno 2024.<h2>A TORINO UN NUOVO POLO PER LA FORMAZIONE</h2> A distanza di quasi vent'anni dall'insediamento dell'istituto di formazione nel capoluogo piemontese, il campus recentemente annunciato ospiterà quasi 1.550 studenti: la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-torino" target="_blank">città sabauda</a>, di conseguenza, disporrà di un nuovo e prestigioso presidio accademico. Concepito dallo studio TRA – Toussaint Robiglio Architetti, il progetto architettonico punta a riqualificare l'antico palazzo della Banca Nazionale del Lavoro. All'interno del cortile dell'edificio, inoltre, sarà realizzato un volume dall'impronta contemporanea, destinato ad accogliere le ampie aule per le conferenze e le sale a emiciclo. Gli interni, curati da G*AA, Subhash Mukerjee Studio e Conrotto progetti, sono stati immaginati come spazi di aggregazione e scambio, scardinando la tradizionale gerarchia accademica e avvicinando studenti, docenti e ospiti. Il risultato sarà un affascinante "vertical campus urbano", in cui passato e futuro si intersecheranno inevitabilmente. <h2>IL CAMPUS CHE RINNOVA UN ANTICO PALAZZO TORINESE</h2> Progettato seguendo i principi dell'architettura green, il campus contribuirà non solo ad alimentare la vocazione universitaria di Torino: punta infatti anche a divenire un modello di riferimento per la riqualificazione dei palazzi storici nel cuore della città. “È una struttura all’avanguardia per la formazione universitaria internazionale, concepita abbracciando le più moderne pratiche di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, aperta alla città grazie alla piazza coperta e alla caffetteria, promuovendo un dialogo nuovo tra locale e globale”, hanno affermato Isabelle Toussaint e <a href="https://arte.sky.it/news/polo-arti-cavallerizza-reale-torino" target="_blank">Matteo Robiglio</a> di TRA – Toussaint Robiglio Architetti. [Immagine in apertura: nuovo campus ESCP Business School a Torino. Render credits TRA Architetti]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

A Madrid l’universo sacro e profano di Pablo Picasso

<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pablo-picasso-galleria-nazionale-roma" target="_blank">A cinquant’anni dalla morte di Pablo Picasso</a>, la Spagna e il mondo intero lo celebrano con numerose mostre disseminate per il globo. Tra le tante iniziative, una delle più interessanti è senza dubbio quella organizzata dal <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-occulto-madrid" target="_blank">Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza</a> di Madrid. Picasso: il Sacro e il Profano, a cura di Paloma Alarcó e visitabile fino al 14 gennaio 2024, si presenta come l’ultimo tassello di una serie di progetti avviati dal museo proprio in occasione della ricorrenza. <h2>LA MOSTRA DI PABLO PICASSO A MADRID</h2> Tutti ricordano i grandi capolavori del "padre" del Cubismo. Ciò che invece in pochi conoscono è la sua fascinazione per il legame tra l’arte figurativa e il “sacro”, lo spirituale. Picasso si considerava infatti una sorta di “sciamano”, in grado, attraverso la pittura, di esorcizzare le continue sfide che l’umanità si trovava ad affrontare in quel periodo storico. Non a caso, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-torino" target="_blank">Picasso</a> guardò spesso all’arte del passato, ai temi antichi e quasi atavici, creando lavori in cui il sacro e il profano quasi si fondono. Ed è per questo che il progetto espositivo a Madrid si concentra sull’esplorazione, da parte dell’artista, dell’iconografia classica e della tradizione giudaico-cristiana. <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-torino" target="_blank"></a><h2>L'ICONOGRAFIA SACRA DI PABLO PICASSO</h2> La retrospettiva non raccoglie esclusivamente le opere di Picasso: delle 38 opere esposte, infatti, 22 sono da ricondurre all’artista catalano, mentre le altre – provenienti dalla collezione del museo o da prestiti internazionali – sono firmate da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-el-greco-milano-palazzo-reale" target="_blank">El Greco</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-rubens-mantova-roma" target="_blank">Paul Rubens</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-delacroix-natura-parigi" target="_blank">Eugène Delacroix</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-francisco-goya-edvard-munch-oslo" target="_blank">Francisco Goya</a> e molti altri. Il percorso espositivo ripercorre ben tre decenni della produzione di Picasso, suddividendosi in altrettanti temi: Iconophagy, (“iconofagia”) indaga l’appropriazione delle immagini del passato da parte di Picasso, anche attraverso le riproduzioni fotografiche che l'artista collezionava compulsivamente; Personal Labyrinth (“labirinto personale”) affronta le sue ossessioni private, che spesso venivano sfogate in modo quasi catartico nella rielaborazione di miti classici; e infine Sacred and Profane Rites (“riti sacri e profani”) si concentra sui riti pagani e sulle allegorie cristiane che ritroviamo nei suoi lavori. [Immagine in apertura: Pablo Picasso, Crucifixion, Paris, 7 February 1930. Musée national Picasso-Paris, Pablo Picasso acceptance in lieu, 1979. © Sucesión Pablo Picasso, VEGAP, Madrid]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi