Cinema, arte e sostenibilità al Capalbio Film Festival 2023

<p>Manca poco al <em><a href="https://arte.sky.it/archivio/2013/01/un-mondo-di-mappe-per-la-capalbio-del-cinema" target="_blank">Capalbio Film Festival</a>,</em> la rassegna cinematografica che si tiene nella splendida cittadina toscana affacciata sul Mar Tirreno. Dal 14 al 17 settembre prossimi, la manifestazione diretta da Steve Della Casa e Daniele Orazi si concentra sui temi del racconto e della sceneggiatura, dal libro allo schermo, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. </p><h2>LA NUOVA EDIZIONE DEL CAPALBIO FILM FESTIVAL</h2> <p>Con <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/mia-madre-nuovo-film-di-nanni-moretti-con-margherita-buy-uscita-cinema-italiani" target="_blank">Margherita Buy</a> come madrina ufficiale di questa edizione, la kermesse porta il cinema nei luoghi più suggestivi del territorio: il Cinema Tirreno di Borgo Carige, scelto per le proiezioni, e lo Spazio Incontri il Frantoio di Capalbio, dove sono in programma i talk con registi, sceneggiatori, autori e interpreti del grande schermo. Gli incontri prendono il via alla presenza delle attrici Claudia Gerini e Francesca Inaudi e dello sceneggiatore Paolo Costella, tutti coinvolti nel film <em>L’ordine del tempo</em> dretto da <a href="https://arte.sky.it/news/virna-lisi-programmi-tv-28-aprile" target="_blank">Liliana Cavani</a>: nei giorni scorsi la regista è stata insignita con il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-cinema-venezia-2023" target="_blank">Leone d’Oro alla Carriera</a> all'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-cinema-venezia-2023-premi-leoni" target="_blank">80. Mostra del Cinema di Venezia</a>. </p><h2>IL FOCUS SULLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE</h2> <p>La sostenibilità ambientale rappresenta il fulcro del focus alle Terme di Saturnia dal titolo <em>Cinema verde: illuminare la sostenibilità per sconfiggere l’eco-ansia.</em> Moderato da Carlo Alberto Pratesi, Presidente di EIIS – European Institute of Innovation for Sustainability, è in programma per la chiusura del festival. Sono attesi gli interventi dell'attivista e scrittrice Paola Boncompagni, dell'attrice e Presidente della ONLUS Every child is my child Anna Foglietta, del Fondatore e Presidente di OFF GRID Alternative Movement – una multiutility che opera a 360 gradi nel mondo dell’efficientamento energetico, della fornitura di energia e gas, della green mobility, della telefonia fissa e mobile e dell’abbigliamento ecosostenibile – Alessandro Esposito, dell’Head of Documentaries and Factual Channel Sky Dino Vannini e di ulteriori ospiti.</p><h2>I PREMI DEL CAPALBIO FILM FESTIVAL 2023</h2> <p>Imperdibile si preannuncia la proiezione del documentario <em>Enzo Jannacci - Vengo Anch’io, </em>presentato dal registra Giorgio Verdelli insieme al produttore Nicola Giuliano. Non mancheranno i riconoscimenti: quest’anno, per il suo lavoro nel film <em>Il Sol dell’Avvenire </em>di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/nanni-moretti-dirige-il-suo-primo-film-tratto-da-un-romanzo" target="_blank">Nanni Moretti</a>, Federica Pontremoli si aggiudica il <em>Premio alla Sceneggiatura Capalbio Film Festival 2023. </em>ll <em>Premio Eccellenza Capalbio Film Festival 2023</em> va al produttore Carlo Degli Esposti, che per l’occasione proporrà la prima stagione di <em>Call My Agent.</em> Infine, oltre al cinema, anche l’arte contemporanea approda al festival, con un'installazione site specific dell’artista <a href="https://arte.sky.it/news/mantova-biennale-light-art-2022" target="_blank">Vincenzo Marsiglia</a>, anche autore dell'immagine ufficiale dell'evento, e la mostra collettiva <em>Landscapeexperience. Connessioni tra arte e paesaggio</em>.</p>

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Mario Giacomelli protagonista della fotografia del Novecento

<p>A soli tredici anni Mario Giacomelli inizia a lavorare in una tipografia di Senigallia (“<em>il suo mestiere è il tipografo, quando fotografa sogna</em>”, disse di se stesso in un'intervista del 1998). Nel 1953 acquista la sua prima macchina fotografica, una Bencini Comet S del 1950, sostituita appena due anni dopo dalla celebre Kobell Press, che utilizzerà, con diverse e ripetute modifiche, per tutta la vita. Insieme allo strumento, l'artista marchigiano inizia un percorso poetico e anarchico come pochi; la sua cifra stilistica è la purezza, quella della sua terra, fatta di campi arati e contadini sempre all'opera, gli stessi più volte immortalati nei suoi scatti in bianco e nero. </p> <p>Un nuovo libro si sofferma sulla produzione del fotografo, accendendo in particolare i riflettori sul materiale iconografico da lui stesso donato al Comune di Lonato del Garda, in seguito a un'esposizione ospitata nella sede municipale nel 1984.  </p>
<p> <h2>GLI SCATTI IN BIANCO E NERO DI MARIO GIACOMELLI</h2> <p>Edito da <a href="https://www.skira.net/books/mario-giacomelli/" target="_blank">Skira</a> e curato da Filippo Maggia, il libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è una lunga e profonda scansione di opere che coprono un arco di tempo compreso tra il 1955 e i primi anni Ottanta. Si tratta di lavori provenienti da serie differenti, e che condensano e restituiscono lo sguardo autentico e a tratti irriverente di un autodidatta a caccia dell'eternità.</p> <p>“<em>La fotografia è una scatola che tiene dentro la mia memoria</em>”, disse Giacomelli a proposito della sua ricerca. E la memoria nei suoi scatti si fa materia. La vita d’ospizio, Lourdes, la comunità del piccolo paese abruzzese Scanno, i paesaggi e il mondo contadino sono alcuni dei soggetti immortalati nelle sue intense fotografie.  </p>
<p><h2>LE PAROLE DI KATIUSCIA BIONDI GIACOMELLI</h2> <p>“<em>Mario Giacomelli è uno dei più grandi fotografi al mondo. A farlo grande è la verità che trasuda dalle sue opere, che non ha niente a che fare con la Verità, ma con quel che lui ha vissuto veramente al cospetto del mondo, tramite la fotografia</em>”, racconta Katiuscia Biondi Giacomelli, direttrice dell'archivio dell'artista. “<em>Giacomelli è grande per aver creato un nuovo e straordinario linguaggio fotografico, fatto di un bianco e nero altamente contrastato, sorprendentemente forte per un'epoca in cui la fotografia si esprimeva in educati toni di grigio. Un linguaggio così inedito da far nascere interrogativi tecnici ed esistenziali, e da essere – da principio – considerato 'zeppo di errori'. Ma quegli errori ben presto apparvero alla critica come conturbanti rivelazioni di 'pezzi di reale' – un reale vero come mai prima, nonostante il Neorealismo di quegli anni</em>”.</p>

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Mario Giacomelli protagonista della fotografia del Novecento | Sky Arte

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