A Bologna le “lapidi pop” in omaggio a David Bowie

Cheap, il <a href="https://arte.sky.it/foto/cheap-manifesti-bologna" target="_blank">“laboratorio permanente” di arte pubblica</a> che negli ultimi anni ha trasformato il volto di Bologna, torna con una nuova iniziativa: una “call for poster” dedicata alle icone più celebri della musica contemporanea. Unica regola? Le star oggetto delle singole creazioni devono essere defunte. Nonostante la natura apparentemente seriosa del contest, il progetto – dal titolo Icons – nasce da una forte componente umoristica. “Esistono siti aggiornati in tempo reale per informare il pubblico su quali personaggi famosi sono morti nelle ultime 24 ore, così che sui social network possa consumarsi il lutto di massa, un corteo di prefiche romane in versione digitale, un kaddish consumato a colpi di clickbait”, hanno commentato i membri di Cheap. “Pensiamo che questa monomania, che si colloca tra il disturbante e il seducente, meriti la nostra attenzione”. 
<h2>IL MITO ETERNO DI DAVID BOWIE</h2> Primo personaggio scelto e proposto ai creativi è <a href="https://arte.sky.it/news/david-bowie-programmi-tv-8-gennaio" target="_blank">David Bowie</a>, star assoluta del firmamento rock che con i suoi mille volti e le sue metamorfosi ha cambiato il modo di fare e di comunicare la musica. <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/addio-a-david-bowie-il-trasformista-del-rock" target="_blank">Scomparso nel 2016</a>, il Duca Bianco è stato scelto come protagonista di oltre duecento poster partecipanti alla call, dei quali “solo” cinquantaquattro hanno passato la selezione trasformandosi in manifesti veri e propri. Per scoprirli e conoscerne il significato bisogna fare un giro per le strade di Bologna, dove i vari poster saranno affissi fino alla fine di aprile, celebrando il mitico cantante britannico con sarcasmo, venerazione e un pizzico di black humor. 
<h2>IL CONTEST DI CHEAP</h2> “Se il lutto è davvero il prodotto di rappresentazioni collettive, ci interessa provare a testarle nel formato del manifesto nello spazio pubblico della città: lo vogliamo fare a partire da una delle ossessioni che ci incuriosiscono, quella per la morte di icone della musica, del cinema, dello spettacolo”, continuano da Cheap. Nell'attesa di scoprire quale sarà la seconda star defunta oggetto del contest, vi invitiamo a partecipare alla prossima “call for artists” lanciata dal festival. Si tratta dell'annuale concorso che invita a trasformare lo spazio pubblico bolognese attraverso i linguaggi contemporanei. Tema di questa edizione è Agitatevi. Per partecipare basta accedere alla <a href="https://www.cheapfestival.it/regolamento-it-23/" target="_blank">pagina ufficiale del contest</a> e caricare la propria opera entro il 7 luglio 2023. 
[Immagine in apertura: Cheap, Icons. Photo Margherita Caprilli]

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A Bologna le “lapidi pop” in omaggio a David Bowie | Sky Arte

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Rose Valland, l’eroina che salvò l’arte dai nazisti

Il documentario di Brigitte Chevet intitolato Rose Valland – Spia per l’amore dell’arte, in onda su Sky Arte venerdì 17 marzo, racconta il singolare destino di un'eroina della Resistenza che contribuì a riportare in Francia migliaia di opere d'arte trafugate dai nazisti. 
Assistente presso la Galleria nazionale Jeu de Paume durante la Seconda Guerra Mondiale, Rose Valland documentò in 900 volumi i saccheggi nazisti, anche a rischio della propria incolumità. 
Il suo coraggio, la sua tenacia e il suo profondo senso etico la spinsero a lottare tutta la vita, spesso in solitudine e contro tutti, per salvare "un po' della bellezza del mondo". Delle 100mila opere trafugate e spedite in Germania riuscì a recuperarne ben 60mila e, malgrado ciò, Rose Valland e le sue imprese furono a lungo dimenticate, come dimenticate furono, per molto tempo, le migliaia di famiglie ebree derubate.

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Rose Valland, l’eroina che salvò l’arte dai nazisti | Sky Arte

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

A Bologna le “lapidi pop” in omaggio a David Bowie

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Il lato oscuro di Babbo Natale

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