Il messaggio di speranza del Dalai Lama diventa un'opera d'arte

The Art of Hope. È questa la frase, laconica e potente, che da qualche giorno compare sul maxi schermo di Piccadilly Circus, a Londra. L'autore del messaggio è il quattordicesimo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/libro-illustrato-dalai-lama" target="_blank">Dalai Lama</a>, ospite d'eccezione di <a href="https://arte.sky.it/news/ai-weiwei-londra-circa-arte-digitale" target="_blank">CIRCA – Cultural Institute of Radical Contemporary Arts</a>, la piattaforma creata nel 2020 da Joseph O'Connor che punta a portare l'arte nelle strade della capitale inglese, trasformando il celebre snodo stradale in un luogo di cultura e condivisione. Dopo aver ospitato le opere luminose di alcuni degli artisti più rappresentativi del nostro tempo – in questi due anni si sono avvicendati sugli schermi della metropoli <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/earth-day-progetto-yoko-ono" target="_blank">Yoko Ono</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/marina-abramovic-digitale-wepresent" target="_blank">Marina Abramović</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/capodanno-streaming-patti-smith-anne-imhof" target="_blank">Patti Smith</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/vivienne-westwood-libro-moda" target="_blank">Vivienne Westwood</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-lightroom-londra" target="_blank">David Hockney</a> e in ultimo <a href="https://arte.sky.it/news/douglas-gordon-piccadilly-circus-londra-circa" target="_blank">Douglas Gordon</a> –, ora il testimone va al leader spirituale buddhista. E non poteva esserci una figura più idonea per inaugurare il tema che caratterizzerà il programma 2023 di CIRCA. 
<h2>L'INTERVENTO DEL DALAI LAMA A LONDRA</h2> Il fulcro sarà infatti Hope: The Art of Reading What Is Not Yet Written, una frase-manifesto che vuole smuovere le coscienze dei passanti, invitandoli a porsi delle domande sul proprio sé e sul proprio ruolo nel mondo. Speranza, compassione, gentilezza verso il prossimo e rispetto di chi ci è intorno: prendono forma attorno a questi concetti universali le riflessioni innescate da CIRCA nel cuore e nelle menti delle migliaia di cittadini e turisti che ogni giorno attraversano le strade del West End londinese. Ma non solo. 
<h2>GLI SCHERMI DI CIRCA NEL MONDO</h2> L'opera del Dalai Lama sarà proiettata sugli schermi di Piccadilly Circus ogni giorno alle 20:23, per tutto il mese di gennaio. Per tre minuti le parole del monaco tibetano saranno visibili ai cittadini e ai turisti, non soltanto di Londra. Il medesimo show si ripeterà infatti anche a Berlino, Melbourne e Los Angeles, sempre allo stesso orario locale e nelle postazioni di CIRCA sparse per queste città. Infine, una serie di stampe in edizione limitata sarà acquistabile dal <a href="https://circa.art/products/dalai-lama/" target="_blank">sito di CIRCA</a> al costo di 150 sterline. Ognuna delle opere presenta la parola “hope” (speranza) a caratteri cubitali, all'interno di una fantasia multicolore che richiama i colori del Tibet. I proventi saranno interamente devoluti al Tibet Hope Center – l'associazione non profit per il supporto dei tibetani in India – e a #circaeconomy, il programma di CIRCA a sostegno dell'arte pubblica e della creatività. 
[Immagine in apertura: His Holiness the 14th Dalai Lama, The Art of Hope © CIRCA 2023. Photography - Clover Green Studio, courtesy CIRCA 2023 @clovergreenstudio]

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Dalla biblioteca della Japan Women’s University di Tokyo al campus dell’Università Bocconi a Milano, entrambi inaugurati nel 2019; dal Centro Culturale di Tsuruoka, in Giappone, al Rolex Learning Center all’università EPFL di<a href="https://arte.sky.it/news/losanna-musei-platforme-10" target="_blank"> Losanna</a>, fino allo statunitense Museo del vetro: è una panoramica di respiro internazionale quella offerta dalla mostra SANAA: Construction and structure with works of Walter Niedermayr, appena inaugurata a Milano. La rassegna, ospitata nel rinnovato Spazio Mostre del <a href="https://arte.sky.it/news/renzo-piano-campus-politecnico-milano" target="_blank">Politecnico di Milano</a> fino al 17 marzo prossimo, propone una ricognizione su alcuni dei più significativi progetti dello <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/tokyo-lo-studio-sanaa-firma-il-sumida-hokusai-museum" target="_blank">studio di architettura </a>fondato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/dal-giappone-a-roma-al-maxxi-arriva-kazuyo-sejima" target="_blank">Kazuyo Sejima</a> e Ryūe Nishizawa. Ad affiancare i documenti originali sono le opere dell'artista italiano Walter Niedermayr, da oltre due decenni legato a SANAA.<h2>LO STUDIO SANAA IN MOSTRA A MILANO</h2> Il percorso di visita fa luce sul rapporto esistente tra le singole fasi del cantiere e l’essenza del progetto realizzato. Un proposito perseguito con focus sui progetti presi in esame, dei quali viene ripercorso l'intero iter, inclusa la costruzione, attraverso modelli originali e proiezioni. Curata e allestita direttamente dallo studio<a href="https://arte.sky.it/news/museo-sydney-sanaa-apertura" target="_blank"> SANAA</a>, in collaborazione con Matteo Ruta e Giulia Setti per il <a href="https://arte.sky.it/news/gabriele-basilico-donazione-libri-politecnico-milano" target="_blank">Politecnico di Milano</a>, SANAA: Construction and structure with works of Walter Niedermayr è arricchita dalle peculiari indagini del fotografo bolzanino, attivo dal 1985 in progetti nei quali lo spazio è indagato come una realtà occupata e plasmata dalle persone. In questa occasione vengono presentate sette opere che appartengono alle serie BILDRAUM/SPAZIO IMMAGINE e ROHBAUTEN/EDIFICI GREZZI. Prendendo le distanze dalla fotografia architettonica tradizionale, questi dittici insistono su un concetto specifico: il movimento all'interno degli spazi e i differenti punti di vista incidono nella percezione e comprensione dell'architettura.<h2>LA STORIA DELL'ARCHITETTA GIAPPONESE KAZUYO SEJIMA</h2> Nata a Ibaraki in Giappone nel 1956, Kazuyo Sejima si è formata in architettura alla Japan Women’s University, laureandosi nel 1981. Dopo le prime esperienze al fianco di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/larchitetto-toyo-ito-protagonista-al-maxxi-di-roma" target="_blank">Toyo Ito</a>, nel 1987 ha aperto il suo studio, a Tokyo. Nel 1995, insieme a Ryue Nishizawa, ha fondato SANAA, realtà oggi fra le più note e influenti della scena architettonica giapponese e globale. Tanti i progetti realizzati in patria e oltre i confini nipponici, fra cui in ambito culturale si ricordano il<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/01/la-spettacolare-installazione-di-leandro-erlich-a-le-bon-marche" target="_blank"> XXI Century Museum of Contemporary Art</a> di Kanazawa, il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/11/storia-louvre-lens-documentario-alain-fleischer-proiezione-torino-palazzo-madama" target="_blank">Louvre-Lens</a>, il New Museum of Contemporary Art di New York e, più di recente, il rinnovamento dell'<a href="https://arte.sky.it/news/sydney-museo-apertura-sanaa" target="_blank">Art Gallery of New South Wales di Sydney</a>. Nel 2010 Kazuyo Sejima è stata la prima donna a essere nominata direttrice della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; proprio nella città lagunare, nel 2004, era stata insignita del <a href="https://arte.sky.it/news/padiglione-lituania-biennale-venezia-berlino" target="_blank">Leone d’Oro della Biennale di Venezia</a>. Si tratta di uno dei prestigiosi riconoscimenti che le sono stati fin qui attribuiti e in questo elenco non possono non essere citati anche il <a href="https://arte.sky.it/news/francis-kere-pritzker-architecture-prize-2022" target="_blank">Pritzker Prize</a> (2010), il Japan Architecture Award, l’Officier de l'Ordre des Arts et des Letters e il Praemium Imperiale in onore del principe Takamatsu, ricevuto pochi mesi fa. Non solo progettista, Kazuyo Sejima attualmente è docente di Composizione Architettonica e Urbana presso il Politecnico di Milano; insegna anche alla Japan Women’s University e alla Osaka University of Arts, come visiting professor. [Immagine in apertura: Walter Niedermayr, Bildraum S 157 2006” © Walter Niedermayr, colta nel Museo del vetro a Toledo di SANAA (2006)]

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