Il tour "senza barriere" di Yann Tiersen fa tappa in Italia

<p>Il grande compositore e polistrumentista francese Yann Tiersen – noto al pubblico per aver dato vita alle colonne sonore di celebri film, prima fra tutte quella de <em>Il Favoloso Mondo di Amélie</em> di Jean-Pierre Jeunet del 2001 – si prepara a tornare in Italia. L’artista sarà all’Hall di Padova il 27 febbraio 2024, per presentare il suo ultimo album: <em>Kerber Complete</em>.</p><h2>L’ULTIMO ALBUM DI YANN TIERSEN</h2> <p><em>Kerber Complete</em> è in realtà una versione aggiornata e implementata di <em>Kerber</em>, disco pubblicato nel 2021. A questo segue, nel 2022, l’uscita dell'album <em>11 5 18 2 5 18</em> – una raccolta di nove brani nati a Berlino da una sessione sperimentale in vista di un'esibizione per un festival in città. <em>Kerber Complete </em>risponde quindi alla necessità di dare un completamento alle due esperienze precedenti: la versione portata in tour include sia la composizione <em>11 5 18 2 5 18</em>, che una rinnovata registrazione di <em>Kerber </em>per pianoforte e remix; ma anche rielaborazioni di artisti del calibro di Terence Fixmer, Beatrice Dillon e Laurel Halo, solo per citarne alcuni.</p><h2>IL NUOVO TOUR DI YANN TIERSEN</h2> <p>In linea con la poetica di Tiersen, il tour è strutturato per poter entrare in contatto con la comunità locale, esibendosi negli spazi della vita quotidiana come pub, chiese, negozi di dischi ed ecovillaggi. L’idea alla base dell'iniziativa è proprio quella di eliminare ogni barriera tra l’artista e il pubblico. Così, Tiersen attraverserà l’Europa a bordo del suo camper, non solo con l’obiettivo di far conoscere e ascoltare la sua musica, ma anche cercando nuove connessioni umane: non a caso, momenti conviviali come pranzi e cene a casa di amici e di alcuni fan saranno parte integrante dell’esperienza del viaggio.  </p> <p>Nato in Bretagna nel 1970, Tiersen si avvicina alla musica da giovanissimo: all’età di quattro anni inizia a suonare il piano, a sei il violino, studiando nelle accademie di Rennes, Nantes e Boulogne. Assiduo sperimentatore, il compositore è da sempre affine alla musica minimalista, ed è molto legato ai suoni della sua terra, l'Ile de Ouessant. Con <em>Kerber</em>, l’artista torna alle sue origini, descrivendo una geografia interiore con suoni naturali, elettronici e analogici.</p> <p>[Immagine in apertura: Yann Tiersen, <em>Kerber Complete</em>, 2024. Credit Richard Dumas]</p>

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Parigi rende omaggio a Gustave Eiffel a 100 anni dalla morte

<p>Era il 27 dicembre 1923 quando, a <a href="https://arte.sky.it/news/architettura-bijoy-jain-mostra-parigi" target="_blank">Parigi</a>, moriva il celebre ingegnere e imprenditore francese <a href="https://arte.sky.it/news/libro-torre-eiffel-bambini" target="_blank">Gustave Eiffel</a>, “padre” di una delle opere architettoniche più iconiche di tutti i tempi, porta il suo nome. In occasione del centenario della sua morte, la capitale francese ricorda l'illustre progettista originario di Digione con una serie di iniziative e appuntamenti nei luoghi più significativi della città. Tra questi emerge la mostra dal titolo <em>Le Paris de Gustave Eiffel</em>, allestita negli spazi della <a href="https://arte.sky.it/news/notre-dame-parigi-mostra-storia-architettura" target="_blank">Cité de l'architecture et du patrimoine</a>, il polo parigino dedicato all'architettura situato all'interno del Palais de Chaillot. Visitabile fino al 9 gennaio 2024, l'esposizione omaggia il grande “mago del ferro” che, con la sua straordinaria torre di trecento metri, ha lasciato un'impronta indelebile nella Ville Lumière.</p><h2>PARIGI RICORDA GUSTAVE EIFFEL CON UNA MOSTRA</h2> <p>Il percorso espositivo parigino esplora la grande eredità architettonica di Eiffel, ripercorrendo i luoghi che hanno segnato la sua vita e la sua attività. Accompagnando il visitatore alla scoperta delle sue opere più identitarie, così come dei progetti meno conosciuti, la mostra mette in luce non solo la ricerca scientifica a cui Eiffel dedicò oltre trent'anni della sua esistenza, ma anche il legame che lo unisce a Parigi. Nella capitale francese l'ingegnere entrò in contatto con i grandi personaggi del suo tempo: dallo scultore Auguste Bartholdi all'architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/parigi-notre-dame-ricostruzione-guglia" target="_blank">Eugène-Emmanuel Viollet-le-Duc</a>, fino a Charles Garnier, con il quale costruì l'osservatorio di Nizza e le officine Berthier. Fiore all'occhiello della rassegna parigina è soprattutto l'indiscusso capolavoro della sua produzione: la <a href="https://arte.sky.it/news/torre-eiffel-parigi-altezza" target="_blank">Tour Eiffel</a>, concepita nel 1889 in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi.</p><h2>L'INGEGNERE GUSTAVE EIFFEL</h2> <p>Nato a Digione nel 1832, Gustave Eiffel frequentò l'École Centrale, dove si dedicò allo studio della chimica e poi della metallurgia. Nel 1856 iniziò a lavorare con Charles Nepveu, ingegnere e costruttore di ferrovie francese, per poi ottenere – all'età di 25 anni – l'incarico della realizzazione della passerella pedonale della stazione di Saint-Jean a Bordeaux. Nel 1866 fondò le proprie officine a Levallois-Perret, dove venivano prodotti tutti i componenti dei suoi progetti prima di essere assemblati nei cantieri. Grazie alle sue innovazioni tecniche e alla sua profonda attenzione ai dettagli, Eiffel ottenne il riconoscimento internazionale, dando vita ad alcune iconiche opere: dalla struttura della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/a-new-york-aprira-il-museo-della-statua-della-liberta" target="_blank">Statua della Libertà</a>, a New York, al ponte Maria Pia sul fiume Douro in Portogallo, fino all'ineguagliabile torre parigina di ferro, costruita in soli 26 mesi e detentrice, per ben 42 anni, del record come struttura più alta del mondo.  [Immagine in apertura: La tour de trois cents mètres en construction, 1888-1889. Photographies tirées de Gustave Eiffel, La Tour de trois cents mètres, Paris, Société des imprimeries Lemercier, 1900 © CAPA/MMF/Bérangère Lomon] </p>

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